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Paginetta per i catechisti: SIAMO VIGNA ABBANDONATA?

TITOLO: SIAMO VIGNA ABBANDONATA?
Carissimi catechisti e catechiste, in questo periodo dell’anno ci accompagna dolcemente nella riflessione la bellissima immagine della Vigna, a cui siamo chiamati a lavorare; un’immagine che del resto, guardandoci attorno, ben si addice al contesto di vita delle nostre comunità, che proprio ora sono molto impegnate a raccogliere l’uva dalle viti, per preparare il vino buono per gli anni a venire. Prima della spiegazione letterale, sento di comunicare il “pathos” che mi sembra stia dietro la prima lettura, come emerge anche dai termini che usa il profeta: parla di canto, di cantico d’amore e di Dio Padre nei termini di un diletto. Il brano ci lascia “respirare” quindi l’afflato d’amore di un innamorato, di un invaghito perdutamente della sua vigna, di un visionario appassionato su un podere di viti, da cui si aspetta di raccogliere frutti abbondanti, grappoli d’uva pieni di succo odoroso e nutriente e che, magari, gli facciano fare anche bella figura agli occhi degli altri vignaioli. Il suo “pathos” lo conduce a “spendere” per la sua vigna tutta la sua cura e le sue attenzioni premurose, avendo sempre nell’animo il pensiero struggente di quello che poi avrebbe raccolto. Sembra non lesinare nessuno sforzo perchè tutto proceda per il meglio, perchè la vigna possa ricevere quelle cure necessarie alla produzione di uva buona. Il “pathos” divino sembra aumentare quando Egli poi, nella delusione di un raccolto magrissimo e bastardo, pone domande la cui risposta è scontata alla prima, come anche misteriosa alla seconda e ci richiama certamente al “Mysterium iniquitatis”, al peccato dell’uomo, che lo conduce al rifiuto, alla ribellione, alle resistenze egoiste alle ispirazioni divine d’amore, alla mancanza di docilità, e quindi all’improduttività e poi ancora alla distruzione e all’abbandono più misero e degradante. Avete mai provato a fermarvi davanti al quadro di una vigna abbandonata, preda di rovi, sentina di animali selvatici, disordinata e “arruffata”? Quanta tristezza genera nel nostro animo quella scena, quanto turbamento interiore negativo, quanta desolazione! Così è la Casa del Signore, a causa di tutti suoi rifiuti di accogliere nell’amore le sollecitazioni paterne di Dio, che continuamente ha mandato i suoi amici, i suoi profeti, i suoi operai scelti ed amati ed infine anche il suo Figlio amatissimo, che pure ha avuto la stessa sorte: addirittura ucciso come un malfattore! Questa Parola ci “incrocia” chiaramente alle nostre responsabilità di popolo amato, davanti a tutta la fiducia che Dio ha posto in noi, a tutte le iniziative d’amore di Dio Padre per noi: come abbiamo risposto? Come stiamo accogliendo le sue proposte? Badiamo bene, la Parola ci dice chiaramente che esse passano attraverso gli uomini che Lui ha scelto e non quelli che vorremmo scegliere noi, secondo i nostri capricci! Quali sono gli uomini di Dio oggi per noi? Come “li trattiamo”? Abbiamo fede, per “leggerli” e accoglierli come uomini di Dio? Anche quando ci propongono vie e piani non nostri, cioè non solo umani, ma divini? Donaci, Signore, tanta fede da accoglierTi in quegli uomini che sono tuoi! Donaci docilità di spirito da non voler per forza e con insistenza far prevalere il nostro pensiero, la nostra volontà, donaci in abbondanza capacità di “arrenderci” davanti al tuo piano, anche dopo aver fatto un cammino sincero di fede e di “inginocchiarci” davanti al Mistero della tua Volontà in noi!
Don Luigi, vostro servo

04/10/2017 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: SIAMO VIGNA ABBANDONATA?
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