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Paginetta per i catechisti: “UN AMORE COSI’ GRANDE”

TITOLO: “UN AMORE COSI’ GRANDE”: Carissimi/e catechisti/e, a volte ci è potuto capitare di vedere all’opera, in negativo, l’impeto inarrestabile della forza del mare o del vento distruggere con la sua enorme energia tutto quello che trovava davanti e seminare morte e desolazione; in positivo, invece, in questa terza Domenica di Pasqua noi stiamo meditando sulla forza irruente d’Amore in e di Gesù Risorto, che entra “deciso” in un mondo vecchio e bloccato dalla paura e dal peccato e lo trasforma con la luce della sua Presenza viva. Innanzitutto c’è il mondo “fermo al palo” del Cenacolo dei discepoli: Gesù Risorto compare più volte in termini e con modalità sconvolgenti e cerca di ridare loro vita e speranza perdute; l’Evangelista non sembra farsi scrupoli nell’usare termini forti e crudi: Gesù “sconvolge” i discepoli e sembra dare loro una scossa, non elettrica, ma spirituale, diretta al cuore, come farebbe un vero defibrillatore ed accetta di scendere al livello e “giocare” con loro sull’unico piano che conoscono e che possono interpretare, quello concreto del corpo, scriverei della carne umana, di qualcosa cioè che tocchi e che non si può negare, perché ti costringe a credere veramente alla realtà dei fatti e ad arrenderti all’evidenza: mi è’ successo! Ci è’accaduto! Abbiamo visto! Gesù perciò, quasi come una star holliwoodiana, osannata dalla folla incredula per quella eccezionale presenza, mi si lasci passare l’immagine, si lascia toccare e guardare nella sua carne e nelle sue ossa, disponibile a mangiare con loro e dare loro un’esperienza concreta e tangibile di un corpo, che è proprio quello del Nazareno, che loro avevano conosciuto e seguito per le strade della Palestina e che ora li stava letteralmente stravolgendo con un’ apparizione inaspettata. Un’altra immagine che mi sovviene è quella dei calzini rivoltati: i discepoli mi sembrano proprio, negli episodi delle apparizioni di Gesù Risorto, dei calzini che Gesù “rivolta”, per poi costituirli, “pronti all’uso”, di annunciatori e testimoni credibili della verità della Croce e della Resurrezione. Per farlo bisognava lasciare le umane certezze e distruggerle per sempre, lasciarle in fondo al sacco della spazzatura e acquisire la certezza di una Parola annunciata ed ascoltata, che ora davanti ai loro occhi increduli si stava facendo “fatto” concreto. Come negarlo? Come restare legati al vecchio mondo? Come interpretare tutto questo? Ecco che il Maestro di Nazareth ed ora anche di Gerusalemme dà loro la chiave: prendetela, dice loro e aprite definitivamente la porta della fede; la chiave è la Parola: “sono queste le parole che Io vi dissi quando ero ancora con voi”! In Gesù Crocifisso e Risorto il mondo nuovo irrompe e apre questo mondo imputridito e marcio per il peccato alla bellezza nuova dell’inaudito e dell’inatteso. Ora è possibile veramente una vita nuova, ora è bello poter dire: “io cambio vita, io mi converto, io lascio il peccato, che sta nel mondo vecchio, che appartiene a città disabitate e a schemi ormai andati in disuso”. Se c’è “il vino nuovo, perché ancora stare lì a dire, il vecchio è migliore”? Quegli schemi di una volta ora non reggono più davanti all’uomo nuovo che è Gesù Risorto e che Lui ha costituito e che invia missionario nel mondo ad essere testimone: ma testimone di che cosa? Il testimone sappiamo che è uno che semplicemente ha visto, che ha toccato e che sa: Sì, tale è il cristiano ed il catechista in particolar modo, uno che che sa, uno che ha visto, uno, scriverei, che vede ancora, che ascolta oggi che Gesù Risorto è vivo e parla, chiama, non si sta zitto mai, con lo scopo di cambiare la vita dell’uomo, tentato dal male e non si sta zitto mai davanti al nostro male e ci inquieta, ci mette dentro il il desiderio di cambiar vita e modo di essere e di fare. Noi tentiamo con i nostri compromessi umani, in tutti i modi, “di addomesticarlo o di addormentarlo” e di farlo stare zitto e buono, come un cagnolino quando dà continuamente fastidio , ma con Lui, nel cammino autentico della fede nella persona viva Gesù e non una fantasma, questa “pillola calmante” non agisce. Se volete, possiamo scrivere per chiudere con una battuta tanto umana: “purtroppo”!
don Luigi, servo vostro

13/04/2018 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: “UN AMORE COSI’ GRANDE”
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