TITOLO: UNA STELLA/DESIDERIO DENTRO LA GROTTA : Carissimi/e catechisti/e, la Solennità dell’Epifania del Signore è, secondo me, quella tra le Solennità, la più deturpata dai “furti” spirituali che il mondo ha perpetrato in questi ultimi anni verso la spiritualità in genere e in modo particolare verso la Liturgia della Santa Chiesa del Signore. Noi forse non ci prestiamo molta attenzione, ma qui il mondo ci sta rubando l’anima e sembra che stia svuotando di significato le nostre assemblee liturgiche, che soprattutto per queste circostanze, si ritrovano sempre più ridotte e striminzite, ai minimi termini scriverei. Per esempio, possiamo scrivere con fondata certezza che il 6 Gennaio nella mente e poi nel cuore dei nostri ragazzi e fanciulli è solo la festa della Befana, che “non ha niente a che vedere” con la Liturgia della Chiesa; vi sfido, perché vorrei tanto essere smentito dai fatti e propongo caldamente a voi catechiste/i di animare questi momenti con segni un po’ vivi, in modo tale da recuperare almeno un poco la coscienza del legame forte con l’evento del Natale. Se, idealmente parlando, il mondo venisse a confessarsi, dovrebbe ammettere tutte le “ruberie e le malefatte” spirituali verso la Chiesa del Signore! Ma anche in mezzo alle nebbie, crescenti o no, perseveriamo e testimoniamo la fede! E’ questo il tempo che Dio ci ha concesso di vivere e di credere: non malediciamo questo tempi, mai, abbiamo scritto per la Solennità della Santissima Madre di Dio. Vogliamo ora mettere in pratica un consiglio spirituale di S. Ignazio di Loyola, che ci invita ad entrare nell’anima dei personaggi evangelici e proviamo perciò innanzitutto ad entrare nel cuore dei Magi. Sono uomini totalmente abitati da quella domanda, che esprimono all’inizio della lettura evangelica: ”dov’è colui che è nato? Siamo venuti ad adorarLo!” Vengono dall’Oriente, non sono Ebrei, non appartengono al popolo eletto. Sono uomini di scienza. Essi testimoniano la grandezza della ricerca umana, la potenza della sete dell’uomo di una Verità che lo supera, lo spinge a muoversi ed a mettersi in cammino, a scrutare le Scritture e gli astri, fondando razionalmente il cercare: la sete del conoscere li pervade, corpo ed anima, non si arrestano davanti ai numerosi ostacoli, vanno, sfidando pericoli ed oscurità, abitati da un grande desiderio: stella in latino vuol dire desiderio; nel cuore di questi Santi uomini c’è il desiderio di conoscere la Verità; avremmo tanto da dire e da scrivere su quanto questa sete oggi abiti dentro il nostro cuore, su quanto la “stella” del conoscere puramente e santamente ci pervada, ci conduca lei, dove, bene non sappiamo neanche noi; infatti è la stella che “porta” i Magi e non il contrario, la stella, che è il desiderio ardente e santo, è più forte e grande e li prende per mano, portandoli in terre straniere, in mezzo a popoli diversi. Questa stella-desiderio, che sta dentro, è il segno inequivocabile della presenza di Dio; il nostro Dio, il Dio-Gesù, che è nato, abita già dentro il loro cuore, abita anche dentro il loro cuore con il Soffio dello Spirito, dell’ansia spirituale della ricerca e del Santo Desiderio: Dio non fa proprio differenze di popoli e nazioni; ogni cuore può essere la sua casa, ogni cuore aperto, ogni grotta dove Lui trova porte aperte, Lui entra, mette in movimento, crea scombussolamenti di conversione, desideri santi di cercare il Volto di Dio, gli Occhi di Dio, il Cuore di Dio, la Parola di Dio: a Betlemme quindi, città del Pane, in una mangiatoia, anche il Pane di Dio, che è stato adagiato dalla Mamma proprio lì. Io non voglio chiedere a Dio molte cose quindi , ma solo che che ci dia nel cuore santi desideri, stelle luminose, ardenti e inarrestabili desideri del suo Volto, sete insaziabile della sua Presenza: dove sei, Signore? Dove abiti, o Gesù? Dove ti nascondi? Dove ti posso incontrare veramente? Domandiamoci: ci sono queste domande, queste stelle, dentro il nostro cuore e il nostro animo? Oppure la sete solo di cose del mondo ha invaso tutto lo spazio del nostro animo, la grotta del cuore è totalmente occupata dalla materia del mondo, per cui Lui non riesce ad entrare; pensiamo cosa capita a volte nelle nostre stanze disordinate ed invase in tutti gli spazi improvvisamente: non riusciamo a mettere più niente, per cui dobbiamo mettere ordine oppure fare spazio, togliendo qualcosa, in modo tale che ciò che è necessario, L’Unico Necessario entri veramente.
Don Luigi, servo vostro