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Paginetta per i catechisti: LA CONVERSIONE, UNO SCALPELLO NELLE MANI DEL “FALEGNAME”

TITOLO: LA CONVERSIONE, UNO SCALPELLO NELLE MANI DEL “FALEGNAME” : Carissimi/e catechisti/e, con questa Domenica comincia la lettura comunitaria ed anche la nostra riflessione sul Vangelo secondo Marco: Egli ci terrà lieta compagnia per la durata di questo anno liturgico. A noi non sempre piacciono le prediche ed oggi il Vangelo ci fa ascoltare la prima predica di Gesù: è breve ed essenziale, ma tanto ricca di significati; “convertitevi e credete al Vangelo”! La Chiesa fa sue queste parole del Maestro nel giorno del Mercoledì di inizio Quaresima, imponendo le Ceneri sulla nostra testa. La conversione rappresenta un vero e radicale cambiamento di vita, che investe tutta la persona nelle scelte della sua esistenza; accompagna questo processo anche un diverso modo di pensare e di porsi come persona in relazione con Dio, con il prossimo e con i fratelli. Anche Giona, come abbiamo ascoltato nella prima Lettura, se pur a fatica e non proprio ben volentieri, si avvia verso Ninive, città assira, simbolo del male e del peccato per eccellenza, a predicare la necessità della conversione per i suoi numerosi abitanti, se non avessero voluto subire le conseguenze delle loro scelte immorali, che tanto dispiacevano a Dio; in questo simpaticissimo libretto biblico dell’Antico Testamento, come emerge chiaramente anche dal brano odierno, Dio stesso “si converte” dai suoi piani di punizione e si lascia commuovere dalla prontezza e dalla sorprendente, per Giona stesso, disponibilità dei cittadini di Ninive ad ascoltare il messaggio di Dio. Mi sono chiesto: ma come e soprattutto chi può favorire e quindi operare un cambiamento radicale di vita? Quale immagine ci può aiutare a capire questo processo tanto importante, da commuovere il cuore di Dio e da costituire la prima richiesta, che Gesù ha proposto a noi, perché la pienezza dei tempi con Lui si è realizzata? Inoltre chi è chiamato a convertirsi, cioè è un processo che riguarda solo qualche categoria di persone, particolarmente dedite alle opere malvagie? Noi uomini, soprattutto da una avanzata età in poi, facciamo moltissima fatica a lasciare stili di vita sbagliati, perché ormai quel modo di fare è talmente radicato, che cambiare comporterebbe un sentirsi sradicato dal terreno sicuro, dove siamo cresciuti; l’esempio di una pianticella è quello che più ci può aiutare: essa, quando ha radici profonde e distese, per un contadino è molto difficile sradicarla e trapiantarla altrove e le erbacce molto spesso hanno radici lunghissime e ben affondate nel terreno! Allora voglio dire a me e a voi che leggete, che solo Dio con il suo Spirito può operare in noi questo “miracolo” , perché la conversione risponde veramente ad un prodigio strabiliante di Dio, quando trova porte aperte nei cuori dell’uomo; noi a volte ci meravigliamo perché Dio opera guarigioni di qualche membro del corpo; la Parola oggi ci invita a credere che lì sta la Gioia in Dio, quando un peccatore, come me, decide di voler seguire Dio! Per questo l’immagine che più di altre, secondo me, rende bene l’idea della conversione è quella dello scalpello del falegname, artigiano: egli lo usa, battendovi sopra con il martello, per tirar fuori da un pezzo di legno sformato il capolavoro che lui ha nella mente e così pian piano toglie, con bilanciati e precisi colpi di scalpello, quei pezzetti o foglie di legno eccedenti, fino al punto da far uscire “l’opera” necessaria al suo disegno; così fa Dio con noi, se noi non resistiamo: un colpo con la Parola, un colpo con gli eventi della vita, belli o brutti, che leggiamo alla luce della Parola e del suo disegno d’Amore e non in compagnia del “mondo”, un colpo dalle correzioni o dalle incomprensioni fraterne e così Dio opera, perché, pezzetto dopo pezzetto, emerga in noi il suo capolavoro da un pezzo di legno “sformato”, che sono io e che siamo noi. Per me e per noi, uomini soltanto: maledetti colpi! Per me e per noi, credenti: benedetti colpi! Ed infine, la conversione quando è vera e non superficiale è un motore della barca di Dio sempre acceso che, se pur l’uomo prova a spegnere, non risponde mai alle sue sollecitazioni e vuole trasportare tutti quelli che seriamente hanno preso coscienza che ancora non assomigliano a Colui che, passando accanto alla loro barca, li ha affascinati e chiamati.
Don Luigi, servo vostro

20/01/2018 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: LA CONVERSIONE, UNO SCALPELLO NELLE MANI DEL “FALEGNAME”
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