menu chiudi menu

Paginetta per i catechisti: UNO SPECCHIO MAGICO?

TITOLO: UNO SPECCHIO MAGICO?: Carissimi/e catechisti/e, la fantasia, esaltata dalle immaginazioni dei cartoni animati, ci ha portato in qualche produzione artistica a dare un’anima anche allo specchio: “specchio, specchio delle mie brame, chi è il più bello del reame”? Questa espressione, ormai comune e proverbiale, nella sua verità ci porta a riconoscere il crudo e nudo responso di quanto lo specchio riflette. Ebbene, carissimi e carissime, nella Domenica della Solennità della S.S.Trinità,  partendo da questa semplice constatazione e perciò “specchiandoci” in Dio Trinità, noi osiamo giustamente, ma umilmente chiederGli: SPECCHIO, SPECCHIO DELLA FEDE MIA, CHI E’ L’UOMO, OPERA DELLE DITA TUE? Capite bene che a questo punto è facile il collegamento con il bellissimo Salmo 8, che oggi rende ancora più vivace la liturgia e nello stesso tempo ci aiuta a fare da sfondo e da filo rosso a tutta la nostra riflessione. Dio Amore, Santissima Trinità, come oggi Lo guardiamo e contempliamo, non è posto davanti agli occhi della nostra fede dalla Santa Madre Chiesa perchè, a tavolino o in un salotto, noi compiamo una riflessione astrusa dai nostri “affari ed affanni quotidiani”; anzi questa Domenica siamo grandemente favoriti nel porci, finalmente, questa domanda: chi è l’uomo, opera delle Sue dita? Domanda che non agevolmente ci poniamo, abituati come siamo ad andare secondo la corrente che oggi ci porta ad agire e basta; ed invece, carissimi e carissime, è solo guardando allo Specchio Santissimo che potremo cominciare a trovare i frammenti di una risposta. Come insegna Cartesio allora, cominciando dalla “pars destruens”, di ciò che non è, scrivo: l’uomo, come Dio, non è isolamento, l’uomo ridotto a nozione di geografia non è “un’isola felice” e non è felice, ci dice chiaramente lo Specchio Santissimo, quando fa società con gli altri, ma mai più di uno, come dice il mondo, oppure quando mi sembra che è tentato di innamorarsi sì, ma di se stesso, piegato su se stesso, perché quasi si specchia in quello schermo di telefonino, creando barriere ideali intorno a sé e faticando tantissimo a porre sane ed equilibrate relazioni umane; altra tentazione di auto-innamoramento: postare foto come se fosse continuamente su un palco da teatro. Inoltre lo Specchio Santissimo ci dice che l’uomo non può sposarsi con sé stesso o un altro se stesso o uno simile a sé stesso oppure coniugarsi solo con le proprie idee, così per non essere contrastato o contraddetto o peggio ancora infastidito: ”tu per fatti tuoi ed io per i miei, capito?” La “pars costruens” invece, quella dei sì, che cosa è:  io oggi la trovo “scandalosa”, perché è quella che è più rifiutata; faccio fatica anche a scriverla tanto è scandalosa, ma lasciamoci sconvolgere dalla risposta dello Specchio Santissimo: bello è l’altro! L’altro è bello! La via dell’altro è la via bella, la porta aperta all’altro è la Porta Santa, la fiducia verso l’altro è la vocazione di Dio per l’uomo, l’unica Chiamata: l’altro, non l’io, l’altro con le sue idee e non come le mie, l’altro con la sua diversità in tutto e l’altro tanto diverso da me. Tutta la fatica per aprire questa porta reca un nome, si chiama DIALOGO, dialogo e non monotonia, monoidea, monocolore, monosesso, monoreligione e per le nostre comunità monocammino. Dallo Specchio Santissimo nasce la comunità, lo Specchio non solo parla quindi, e genera ogni comunità di polidee, di polisessi, di policolori, di polireligioni, di policammini, di poliCarismi; ma badate bene, non per  andare ognuno “per conto suo” e né per scontrarci, ma per convergere nella fatica e nell’umiltà del dono reciproco e dello scherzo vicendevole verso l’Uno dello Specchio e l’Uno dell’Amore e nell’Amore. Permettetemi di apprezzare e di immaginare proprio lì la benedizione di Dio, alla luce di quanto è scritto nella prima lettura, sullo scherzo e sul gioco, in quelle famiglie o in quelle comunità o tra quelle persone che con l’olio della battuta divertente stanno lubrificando i meccanismi in diversi sistemi dei loro pensieri e così facendo permettono agli ingranaggi di andare avanti comunque, magari un po’ più lentamente, non fa niente, viva Dio; in questo modo tutto funziona ed è più bello che “monos o single”. Come è bello, Signore, che i fratelli vivano insieme, è come olio profumato sul capo”(Sal. 132); come è bello, o Signore, che i fratelli scherzino e giochino insieme, è come vino che insaporisce i piatti diversi del pranzo che nella festa Tu, o Dio, Specchio Santissimo di Amore Trinitario, ci prepari.  

don Luigi, servitore vostro

14/06/2019 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: UNO SPECCHIO MAGICO?
Tag:

I commenti sono chiusi.