Paginetta per i catechisti: MARIA CAPOLAVORO DI DIO E PROTOTIPO DELL’UMANITA’!
TITOLO: MARIA CAPOLAVORO DI DIO E PROTOTIPO DELL’UMANITA’!: Carissimi/e catechisti/e, ci sarà capitato qualche volta, soprattutto da fanciulli, di stare fermi a riflettere un poco davanti ad un’opera importante da compiere: magari dovevamo apprendere l’arte del suono di uno strumento musicale oppure effettuare una prestazione ginnica o ancora volevamo scalare una vetta, salire e scendere da un albero da frutto e sentendoci impreparati e soltanto “dotati” della voglia matta di conoscere, ci siamo chiesti dubbiosi: ci riuscirò? Sarò capace di superare le mie difficoltà, lentezze e ritrosie? Sarò agile a tal punto da poter realizzare quelle azioni o quei gesti, che poi mi permetteranno di portare a termine quel compito arduo? E, magari, posti davanti a quei dubbi tormentosi un bravo genitore, maestro o educatore ci ha fatto conoscere qualcuno che, anche partendo da condizioni più sfavorevoli, era riuscito in quella stessa impresa.
Lasciate, carissimi e carissime, che io oggi in preparazione della Solennità dell’Assunzione di Maria, così guardi e pensi teneramente a Dio Padre, Artefice e Maestro, a Maria Santissima, Modello e Prototipo e… a me, con voi e questa umanità dentro il laboratorio-bottega, dove escono fuori i capolavori di Dio, i Santi: guardo con realismo, dolce e consapevole, la mia “ pasta umana” e mi domando: riuscirò? Riuscirà il Maestro? Potrà mai uscir fuori qualcosa di buono? Con questo temperamento e con questo fuoco interno di pulsioni e tensioni come la metteremo? Come riusciremo a trovare il famoso bandolo dell’intreccio di reazioni istintive? I mie pensieri, a questo punto, partono a razzo e rifletto che certamente Lui farebbe bene a guardare altrove e ad altri, più bravi e capaci, o che desidererei per me aver avuto un’altra storia ed un altro passato di formazione e perciò ad oggi altra pasta umana e altre doti; perciò, di tutto cuore, consiglierei al Maestro: guarda, per favore, rinuncia, io ti ringrazio per il tempo e il cuore che mi hai dedicato, è stato pure bello, però faresti meglio, sai, a posare lo sguardo su altri, sono sicuro che lì riuscirai! Poi i miei occhi del corpo e del cuore cadono su quella espressione del Salmo di oggi, che mi sembra una freccia di Folle e Forte Amore, quella di un Appassionato inguaribile, con cui Egli ha saputo disegnare il capolavoro chiamato Maria ed in Lei e con Lei, inoltre, vuole caparbiamente cesellare di fino la mia e la tua umanità, uscita dalle Sue mani, anche se deturpata dal peccato: “il Re è invaghito della tua bellezza!” Oggi, carissimi e carissime, sapete Chi vogliamo celebrare? Non altri, se non il Dio che ha guardato Maria un giorno e… se ne è innamorato! Ha perso la testa per Lei, comprendiamo bene, Lei, senza ombra di peccato, dalla Bellezza fulgida e attraente, Modello e Prototipo per ogni uomo; e poi con questo sguardo di Innamorato, oggi ancora si sente spinto ad imprese audaci e mi dice: la tua “pasta umana”, sai, mi lascia trasparire quella di Maria e tu, piccolo uomo, non riesci a vedere come Me; Io nelle fibre più intime di questa umanità, che tu facilmente disprezzi e nelle cellule più piccole della tua personalità ho impresso lo stesso DNA spirituale di Maria e quello che ho compiuto in Lei, lo voglio rivedere in te! Qui mi vengono i capogiri e mi confondo, che Matto! Vado avanti a colpi di fede e non di ragione e dico: mi fido, vengo, non so dove, non so come e quando, ma vengo e lascio che Tu faccia e “combini”! Quello sguardo di innamorato sulla mia umanità mi sta cambiando ed io comincio a guardarmi non più con disprezzo o rigetto addirittura, ma scopro che veramente qualcosa di buono posso fare anche io, se però lascio fare a Te, come hai fatto in Maria. Così siamo partiti in questa avventura che si chiama Santità e nel laboratorio-bottega Maria è sempre lì e l’Artefice-Maestro, noto che prima dà uno sguardo a Lei e poi uno sguardo a me e pensa: farò come per Lei, darò qualche colpo di aggiustamento a questa materia, grezza ed informe, come ho fatto con Lei; magari impiegherò più tempo, troverò più resistenze, incontrerò maggiori difficoltà, ma se anche lui mi aiuterà, guardando un po’ di più a Lei, qualcosa di buono ne ricaveremo. E così scopro con meraviglia che proprio questa umanità, la mia umanità non è più povera perché non amata, non è più per il basso o destinata irrevocabilmente a rimanere informe: no, la mia umanità può alzare lo sguardo e può sperare ed il Maestro ed Artefice, da innamorato incorreggibile, può continuare a dare nozioni musicali, perché io apprenda l’arte della musica e come Maria Gli elevi, ma con la vita, gli inni e le composizioni più belle.
don Luigi