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Paginetta per i catechisti: UN UOMO VERAMENTE VALE QUANTI SONO I SUOI “LIKE?”

TITOLO: UN UOMO VERAMENTE VALE QUANTI SONO I SUOI “LIKE?”: Carissimi/e catechisti/e, siamo inseriti in un mondo della comunicazione dove, non possiamo negarlo, siamo quasi vittime degli ambitissimi like o consensi: su Facebook, ma anche in politica, come a scuola e in famiglia, forse anche nella Chiesa; sembra proprio che oggi un educatore, insegnante o genitore, abbia valore solo nella misura in cui riesce ad avere molti seguaci, che lo applaudono, e ciò, in campo educativo rischia di abbassare tanto il livello della nostra proposta, mentre in politica rischia di  condizionarne l’azione a causa della semplice volontà comune: “è o populo che o’ vò!” Su Facebook sappiamo bene che hanno tanta importanza, per la gioia di chi comunica, i “like” ricevuti. La mia domanda è: oggi, con il Vangelo tra le mani, ci sembra che anche Gesù agisca così? Per audace immaginazione: anche Gesù, Maestro e catechista, su Facebook cercherebbe semplicemente tanti “like”? Carissimi e carissime, quando ho ascoltato le letture di questa Ventitreesima Domenica del tempo ordinario, sin dall’inizio mi ha sorpreso l’incipit del Vangelo: Gesù ha tanti discepoli che lo stanno seguendo e Lui che fa? Non è contento semplicemente del numero elevato! Anzi a me sembra che si preoccupi proprio del numero di chi ancora Gli sta dietro, perché forse, secondo Lui, non hanno ben capito il Suo impegnativo Evangelo; allora subito si mette ad annunciare quali sono le dure condizioni di chi Lo vuole seguire, di chi sceglie per la sua vita di rischiarla e donarla dietro di Lui; con una immagine sportiva, desunta dal ciclismo, mi sembra proprio che, siccome Lui è in testa al gruppo e ha l’impressione che l’andatura sia un po’ lentina, allora decide da vero scalatore di aumentare la velocità, in modo tale che quelli che riescono a resistere sono veramente solo coloro che hanno forza e potenza nella gambe, per il Vangelo invece lì nel cuore e nell’anima, fino al traguardo, fin lassù, nel ciel! Altrimenti, ditemi voi, come si fa a resistere alle dure condizioni dettate da Tale Maestro, se non hai delle convinzioni ferme e profonde? Umanamente parlando, ci può essere qualcuno che amiamo veramente più della mamma o del papà e soprattutto che significa questo amore? Dobbiamo forse cancellare dal cuore quei sentimenti radicati, che mantengono vive le nostre relazioni familiari? E se sì, come si fa, Gesù? Sappiamo bene noi che non è affatto facile mettere ordine nel nostro cuore e nelle nostre passioni soprattutto, ma oggi, carissimo Gesù, sembra che proprio questo cerchi e quindi non vuoi niente altro che il primo posto, la nostra medaglia d’oro, sulla pedana del cuore, con tanto di inno nazionale, mentre la bandiera si solleva e sventola; e ci costa tanto, veramente tanto, quando poi nelle varie situazioni di vita, queste non sono più chiacchiere vuote, ma sudori e lacrime. Ma nello stesso tempo Tu dici a noi una cosa tanto dolce: guardate che non dovete estirpare nessun amore dal vostro cuore, ma se voi avete il coraggio e la forza di seguirmi anche quando la velocità è maggiore, Io sarò presente proprio dentro e non fuori il vostro amore per mamma o papà o i fratelli  e così di seguito, compresa anche la vostra vita, che ameremo quindi di più e la guarderemo come la guarda e la ama Gesù, forse smettendo di starci litigati. “Amare Gesù di più” allora è come bere al bar un caffè corretto o più carico! Ma noi a stento ci raffiguriamo le cose della terra! Quanto è incisiva e realista questa espressione della prima lettura, riportata anche dalla preghiera della colletta! Non riusciamo neanche ad immaginare come noi faremo ed ecco che la Parola e la storia della salvezza ci vengono incontro: Tu, o Gesù, sei la Sapienza di Dio che ci apre, come per magia, ma tale non è, il mondo di Dio e la sua Verità, per cui a noi spetta semplicemente guardare a Te e fare come avresti fatto Tu al nostro posto e fare più spazio a Te nella nostra vita. Facile, don Luigi? Elementare, Watson? Niente affatto! E allora questa Sapienza, che viene dall’alto, va approfondita sempre ed io vorrei che i nostri corsi di formazione nella Chiesa fossero diretti solo ad entrare nello spirito della Sapienza di Dio, che per noi è come una postazione di prospettiva, da cui ammiriamo le persone che ci stanno intorno e poi, avendo saputo “da quale lato prenderle”, le amiamo con quella Sapienza; accetteremo anche le critiche e i “no like”, perché sappiamo bene che questa Sapienza è di Dio e non del mondo; ricordate che Gesù disse “voi non siete del mondo”? Abbiamo bisogno tutti di fare  un bel tuffo nel caffè corretto, fuori metafora, in questo sguardo di Sapienza, così tutto apparirà ai nostri occhi in maniera diversa, anche la sofferenza della nostra vita, quella con cui spesso stiamo litigati o che ci porta a litigare con Gesù. Ma ditemi voi come si acquista questa Sapienza, se molto spesso non ci mettiamo in ginocchio davanti al padre spirituale? 

 don Luigi

07/09/2019 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: UN UOMO VERAMENTE VALE QUANTI SONO I SUOI “LIKE?”
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