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Paginetta per i catechisti: SENZA SMS E SENZA WA

TITOLO:  SENZA SMS E SENZA WA: 4°Domenica di Avvento Carissimi/e catechisti/e, viviamo pienamente nell’epoca dello scatenarsi esplosivo di una comunicazione dai ritmi compulsivi, frenetici e travolgenti; messaggi di vario genere si accavallano, mentre noi rischiamo di far saltare il banco del classico dialogo, equilibrato e pacifico, stabilito frontalmente, guardandoci negli occhi, tanto per intenderci. Ci domandiamo all’inizio di questa riflessione in occasione della quarta Domenica di Avvento: ma anche Dio Padre nella “grave” decisione di intervenire in maniera così forte e bella nella storia degli uomini, facendosi carne e assumendo la nostra natura umana, ha avuto “bisogno”, prima, di qualche nostro messaggio, certamente non nelle forme odierne? Forse c’è stato qualcuno tra noi che ha invocato e “meritato” il Suo aiuto oppure il Suo è Amore puro e cristallino al 100%,  per cui è venuto “da Sé”, avendo come unica spinta la Compassione e la Misericordia? Carissimi e carissime, rileggendo le letture e la dinamica, ad esse sottesa, di proposta e accoglienza, in termini economici di offerta e acquisizione, siamo chiamati a riconoscere con gioia profonda del cuore, ma anche nostro malgrado, che nel movimento discensivo o discensionale, dal cielo verso la terra, dalle stelle alla stalla, dall’alto in basso non c’è stato nessun intervento dell’uomo, nessun suo messaggio d’amore, nessuna richiesta di SOS, alcuna proclamazione di meriti, né dichiarazione di cessazione della vita vecchia; però… nonostante tutto, Dio Padre Si decide a vantaggio dell’uomo, per amore e solo per amore: “ogni scarrafone è bella a mamma soia”! Dio è Amore, scrive San Giovanni e l’Amore ce Lo dona tutto senza “se” e senza “ma”, rischiando, bussando e patendo, senza pretendere nulla in cambio, senza nostri meriti e senza che noi ci “sognassimo” tale Dono. Dio è come una sorgente cristallina di acqua purissima, altro che le acque della pubblicità televisiva e dal Consiglio d’Amore Trinitario “esce” missionario Gesù Sacramento-Salvezza. Anzi, anzi, come abbiamo ascoltato: Acaz dalla proposta divina si mostra quasi disturbato, sa che quell’intervento gli può procurare fastidi e cambiamenti e quasi sembra suggerirGli con “gentilezza di facciata”: ma per favore, sai che Ti dico, lascia stare, lasciaci tranquilli nei nostri affari e compromessi comodi, non venire a sconvolgerci i piani, stiamo così bene anche con la sporcizia sotto il tappeto e con i tanti scheletri nell’armadio! Quando Tu verrai “ci costringerai” a cambiare il nostro modo di vivere e allora facciamo che se ne parla un’altra volta? Ci sembra essere un modo di ragionare così lontano da quello di oggi, visto che siamo capaci di festeggiare il Natale senza il Festeggiato e senza minimamente mostrarci “disturbati” dalla Sua presenza? “Nulla movere”, era un antico motto vigente anche negli ambienti ecclesiastici, quando si preferiva un genere di riforma non di sostanza, per non toccare poltrone e privilegi. E invece quello che non chiedi ti trovi e quello che non ti aspetti succede e la Mamma-Dio viene per amore nella stanzetta della Sua umanità a portare amore, ordine e pulizia, proprio lì nel disordine, per Compassione e Misericordia; ecco, carissimi e carissime, quali sono le spinte di motivazione che sono nel Suo Cuore: Caritas Patris  est! Una Misericordia così forte e così potente che sembra quasi che Egli non può più resistere e sbotta, parte e viene: ora basta! E la storia della salvezza raggiunge il suo culmine e il suo centro: con Lui tra noi, l’Emmanuele, tutto cambia e si rinnova; tutto ciò che c’è di grigio, si colorerà, cantano i ragazzi di Azione Cattolica e così rappresentiamo nel cartellone esplicativo di Avvento, esposto nelle nostre chiese.  Avete ascoltato anche voi come è forte l’avverbio “però” nel Vangelo odierno? Sembra essere l’introduzione di una pagina diversa o almeno di un nuovo capitolo di storia: finalmente si volta pagina! Anche la vicenda di Giuseppe e di Maria, infatti, stava avviandosi nei solchi del grigiore normale del già scritto dall’inchiostro delle solite consuetudini umane: nulla movere! Ecco il però ed ecco la sorpresa: mentre Giuseppe stava considerando queste cose, ecco gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: Giuseppe…. Questa è la grandezza di Giuseppe: è il suo Sì, è il suo essere uomo senza troppe chiacchiere e senza montagne di dubbi, incertezze e turbamenti: è l’incrociarsi festoso nel suo cuore del suo sogno da innamorato della Donna e quello di Dio! La sua può essere anche la mia e la tua grandezza-piccolezza, se ci lasciamo sconvolgere e fare da Dio, se lasciamo che Lui possa disfare e rifare i nostri piani,  scombussolare e riordinare le nostre carte in tavola, se abbiamo elasticità cordiale prima e poi mentale per buttare giù e risistemare con ordine nuovo la nostra vita dall’inaspettato di Dio Padre e se non Gli diciamo, con falsa gentilezza: lasciamo stare, sto così bene, perché o per Chi cambiare? Don Luigi, servo che desidera dire di Sì

21/12/2019 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: SENZA SMS E SENZA WA
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