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Paginetta per i catechisti: CON IL CRIVELLO IN MANO!

TITOLO: CON IL CRIVELLO IN MANO!: Carissimi/e catechisti/e, sono cresciuto in una famiglia di panettieri e da fanciullo e poi da ragazzo davo  anche io un contributo per il buon andamento del laboratorio di mamma; uno dei miei compiti era quello dei secernere la farina di grano duro, per cui con un arnese apposito, il crivello, che riempivo, agitavo e svuotavo varie volte, mentre mi “andavo imbiancando” tutto per la polvere di farina,  secernevo il grano buono, adatto il giorno dopo per il pane, dalla crusca, che solitamente invece davamo ai maiali nelle stalle. Carissimi e carissime, è tutta la settimana che pensoa quei bei momenti dell’infanzia in famiglia, avendo ascoltato le pagine della Sacra Scrittura di questa diciassettesima domenica del tempo ordinario, perché la virtù che esse esaltano oggi è, per la gioia di papa Francesco, quella del discernimento. Il re Salomone, nella prima lettura, ne è l’esempio, perché nella sua preghiera egli sa scegliere bene cosa chiedere al Signore e separa le cose secondarie (ricchezza, onori, morte dei nemici) da quelle principali e necessarie (arte del buon governo del popolo di Dio) e il Signore lo loda per la sua saggia richiesta. Anche le parole del salmo ci fanno pensare quanto importante sia l’osservanza della Legge per il fedele, da essere messa al primo posto nelle scelte della vita; il culmine di questo cammino di sano discernimento è certamente il Vangelo, con le parabole del tesoro trovato nel campo e della perla preziosa: chi li ha trovati è capace di vendere tutto quello che ha, considerato come spazzatura, pur di possedere quei beni. A me sembra tanto perciò che il cristiano sia veramente una persona che cammini con il crivello in mano, cioè, fuori metafora, chiamato continuamente a scegliere e separare ciò che è essenziale da ciò che non lo è. Ma a questo punto il rebus di difficile soluzione è: come fare? Quali possono essere i criteri che ci aiutano nella scelta? Scrivo che sostanzialmente è una questione di cuore, di passione del cuore, di trasporto interiore del cuore alla causa del regno di Dio e di invaghimento profondo e inarrestabile: “va dove ti porta il cuore!” Non pesa il vendere, né il lasciare per chi ha trovato il tesoro! Non lasciamo mai con cuore triste quando abbiamo trovato ciò che è di grandissimo valore! Forse avete mai visto un innamorato triste per aver compiuto gesti eroici per la sua innamorata? Viceversa  comincia a pesare una scelta quando sappiamo che si lascia cento per trovare solo altri cento o forse novanta! Credo, da pastore, che per questo molti dicono di non avere tempo per la partecipazione alla vita di  comunità: oggi il Vangelo smaschera le nostre illusioni, con cui prendiamo in giro noi stessi ed il parroco!Il Vangelo ci propone grandi interrogativi: quale valore ha nel tuo cuore il Regno di Dio? Che prezzo del cuore stai dando alla Grazia di Dio? Da ciò dipende tutto! Sappiamo bene che sul mercato alcune persone fanno pazzie quando trovano ”pezzi” di valore. Quanto stimi e desideri l’incontro vivo con Gesù, morto e Risorto? Quale posto occupa la fede in Cristo nella tua vita? Per chi saresti disposto veramente a fare pazzie? A chi veramente mai rinunceresti? Di chi nel profondo sei innamorato? Quale è la passione presente nella tua vita? “Se po’ campà senza sapèpecchè, ma non se po’ campà senza sapè pe’ chi!” Ti appassiona veramente la causa del Regno di Dio e della Chiesa di Cristo? Questa Parola è uno scossone a quella nostra indifferenza e  freddezza del cuore, per cui niente ci infiamma, niente ci appassiona e tutto ci scivola addosso, anche le cose più nobili ed alte; niente ci coinvolge o addirittura ci “travolge”, facendoci compiere scelte ritenute stolte dal mondo. Ma mi chiedo anche: ci può stare nel nostro cuore qualcosa o Qualcuno che occupa il primo posto? E se il Vangelo ci annuncia chiaramente che ci sta e Costui è Gesù, perla preziosa e tesoro nascosto, allora non è vero che un’opinione vale l’altra o una scelta l’altra o un valore l’altro. Spesso il mondo appiattisce tutto, rende tutto di colore grigio e niente ha più valore, niente ha  il suo colore. Sono rimasto negativamente impressionato da alcuni miei alunni, ascoltati dopo il blocco per l’emergenza, dalla loro insensibilità di fronte alle storie di eroi dell’altruismo di quei giorni. Come li stiamo educando questi giovani? Però sono pieni di cose, vero? Io voglio chiedere al Signore, non cristiani perfetti, che svolgano tutto bene, alla perfezione e che mai conoscano le debolezze di questo nostro andare evitando la fanghiglia di questo mondo, ma solo cristiani dal cuore bruciato d’amore, appassionati di Dio e della sua Chiesa, che conoscono il valore grande della fede e della relazione con Gesù, e che quindi anche dopo una caduta non si giustifichino dicendo: “tanto, che fa, o l’uno o l’altro comportamento è la stessa cosa, ormai”! Donaci di essere, o Signore, cristiani che agiscono per “infuocamento” del cuore e che pur nella lontananza da Dio, a causa della fragilità umana, aspirino più fortemente e sentano profonda nostalgia di qualcosa di inestimabile valore che hanno perso in quel momento, ma che desiderano con tutto se stessi! Di cristiani infuocati ne bastano pochi per accendere grandi “focarazzi!”  E donaci, o Signore, di non pentirci mai di aver venduto il campo per il tesoro! Allo stesso modo ci chiediamo: perché a volte ci pesa tanto compiere qualche piccolo gesto di fede, come pregare o partecipare alla vita della comunità parrocchiale? Cosa è che manca? L’attrazione da parte di colui che ce lo propone oppure la fede che sta all’ultimo posto delle nostre attenzioni di vita? Non c’è nulla da fare: noi agiamo sempre in base ad alcuni criteri che o ci vengono dalla Parola ascoltata e mediata da qualcuno oppure agiamo semplicemente come fanno tutti! Allora svegli, cristiani: per quale motivo non diamo tanto valore alla fede e a Gesù nella nostra vita? Queste pagine della Scrittura ci richiamano anche al valore delle persone che Dio ci mette a fianco per compiere in noi il discernimento, che sono i padri spirituali; nello stesso tempo sono di grande stimolo per noi, incaricati di forme di governo del popolo di Dio, da spingerci a chiedere come Salomone, che sia Lui attraverso di noi a guidare il suo popolo. Infine  chiedo: cosa apprezziamo nei pastori che ci guidano a nome di Dio? La capacità di fare “spettacolo” o la saggezza che non è necessariamente quella della terza età?

Don Luigi,  per Grazia servo gioioso per aver venduto

25/07/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: CON IL CRIVELLO IN MANO!
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