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Paginetta per i catechisti: SULLE NOTE DI UN RONDO’ VENEZIANO!

TITOLO: SULLE NOTE DI UN RONDO’ VENEZIANO!: Carissimi/e catechisti/e,oggi, ventiduesima domenica del tempo ordinario, ci lasceremo trasportare senza troppe remore dalle parole stupende del profeta Geremia e assumeremo intera l’audacia di entrare nel mistero della nostra sequela cristiana con la chiave della seduzione. Perciò gentilmente vi prego: facciamo tutti un passo importante, che è quello di pensare “positivo” ai momenti magici ed unici degli innamoramenti e quindi al fascino misterioso che qualcuno o qualcuna ha esercitato su di noi: non c’è stato nulla da fare! Abbiamo cominciato a camminare sollevati dal suolo, qualcuno ha scritto fino a pochi palmi dal cielo, a prepararci nell’aspetto esteriore con profumi avvolgenti, e a sentire il cuore,  solo nel vedere quella persona, battere a trecento all’ora, fino a farci incespicare  con le parole; a noi stessi intanto chiedevamo sbalorditi e stralunati, a bocca aperta come pastori del presepe napoletano: ma perché? Perché proprio lei o lui? E’ troppo bello per essere vero! Sto sognando o è realtà? A questo punto però mi fermo e voglio una sincera risposta da tutti e tutte voi che avete la bontà e la pazienza di seguirmi in questo scritto settimanale di formazione cristiana. Sto esagerando? E’ solo per sognatori invincibili, come me del resto, interpretare la Parola di Geremia di oggi come una chiave di lettura bellissima della vita cristiana? Sono sdolcinato e fuori dalla realtà se concepisco per me ed oso farlo anche  per voi, il nostro seguire Gesù Cristo come un gioco d’amore “giocato” tra due suoni ammalianti di attrazione e cioè quello del mondo e quello di Dio e noi lì nel mezzo? E’ proprio di un perduto idealista l’atto di pensare che noi seguaci di Gesù muoviamo i nostri passi dietro di Lui, sulle note del più bel “rondò veneziano”, o “della rotonda sul mare” o di “emozioni” con o senza voce, come voi volete, trovandoci dietro Gesù senza sapere troppi perché, mentre altri, più bravi certamente, sono ancora fermi al palo?Carissimi e carissimi, se ritenete sinceramente che la mia idealità di interpretazione biblica sia fuori luogo, vi prego con il cuore fermatevi nella lettura e gentilmente trovate anche il modo di dirmelo fraternamente. Io intanto testardo proseguo, non  ne posso fare a meno almeno per uno sterile senso del dovere, e sento la gioia di donare un’ altra immagine: la sequela di Gesù si realizza a colpi di bandiere bianche alzate! Si, carissimi e carissime, saremo giustamente stati educati al pensiero che le lotte si vincono al momento in cui sei capace di costringere il tuo nemico ad arrendersi e alzare bandiera bianca: solo così poi potrai invadere il suo territorio e depredare i suoi beni: con il nostro Maestro invece la vita di discepolato funziona al contrario, ma solo nel senso che Egli vuole conquistare “colpi di fascino e di seduzione” i territori del nostro animo come del nostro corpo, delle nostre scelte come dei nostri pensieri, delle nostre decisioni come dei nostri fallimenti, fermandosi solo finché noi non ci arrenderemo,  alzando bandiera bianca e come Geremia diremo: “Mi hai sedotto, Signore ed io mi sono lasciato sedurre”. Ora però lasciatemi giocare un punto a mio favore: ditemi quanto vale senza le note seduttive del rondò veneziano di Gesù la nostra vita cristiana? Quanta gioia saremo capaci di donare o quanto senso nelle prove  sprigionare senza questa affascinante e vera motivazione del cuore? Quanta speranza abbiamo di vedere che altri seguiranno le nostre orme se stringendo “la spugna” della nostra vita, non troveranno neanche una goccia di innamoramento? E oso concludere già qui con un augurio sincero: quello di vivere una vita cristiana, danzando insieme con la Regina sulle note del più bel valzer che sia mai stato suonato, nella Sala addobbata di monumentali lampadari di cristallo.

Don Luigi, servo che, pur un po’in là negli anni, continua a danzare

29/08/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: SULLE NOTE DI UN RONDO’ VENEZIANO!
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