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Paginetta per i catechisti: O AGAPITA, NON DIRE PIU’ “FINO A QUANDO”!

TITOLO:O AGAPITA, NON DIRE PIU’ “FINO A QUANDO”!: Carissimi/e catechisti/e,mi sovvengono in questo momento le immagini di quando da fanciulli/e abbiamo detto qualcosa di sbagliato; mamma e papà, da bravi educatori, avranno colto subito l’occasione per insegnarci quello che era giusto proferire o meno: forse quelle indicazioni donate con tanta amorevole autorità non le abbiamo più dimenticate per tutto il resto dei nostri giorni. Carissimi e carissime, lasciate che io oggi, ventiquattresima domenica del tempo ordinario, veda Gesù Maestro proprio come il papà o la mamma, mentre educa pazientemente questo Suo piccolo, anche se non più tale, Pietro, pescatore di Galilea,dalla barba folta e forse un po’ bianca, spaesato, smarrito davanti ai segni del Nazareno che amava senza confini;oppure ancora come lo Sposo che ama perdutamente La Sua Sposa e la sta rendendo un po’ più simile a Sé, donandole la potenza di Fuocodell’amore, che riscalda tutti gli infreddoliti.Chiaramente quindi in Pietro ci siamo tutti noi, piccoli davanti alla Mamma, al Papà e allo Sposo, pur scompaginati come un vecchio libro: infatti, carissimo Pietro, sei noi, nella debolezza e nell’incapacità di raggi d’amore “a lunga gittata”, noi come te abbiamo “slanci d’amore sempre misurati”, diretti solo ad alcuni, mirati come i colpi chele armi tecnologiche moderne lasciano partire: “quello sì e quello no, quella sì e quella no!” Sento molto, fratello Pietro, che sei noi soprattutto in quel tuo, tanto umano“non capirci più niente”, nel tuo perdere tutte le certezze umane, le tue convinzioni e i tuoi parametri costruiti fino ad allora con tanto sudore e che avevano costituito i capisaldi della tua personalità; il Vento aveva spazzato tutto improvvisamente, come dopo una notte di tempesta, “sotto i colpi” continui di questo Maestro itinerante che abbatteva barriere e limiti nella profusione di amore. E ora bisognava coraggiosamente ricostruire tutto su nuove basi e con altri parametri: una parola! Non si sentiva più sicuro di sé il capo degli Apostoli e mi sembra che con questa trepidazione del cuore pone al Figlio dell’uomo la domanda fatidica del Vangelo odierno, ricevendo da Lui ancora un “colpo”, un insegnamento matematico per imparare a contare fino all’infinitesima unità, se lui voleva veramente amare. Mi sembra tanto che Gesù, un poco come Sansone, si metta lungo le pareti del cuore del discepolo pescatore e quindi di tutti noi e con Forza d’amorecerchi di spostarle per allargarle fino a raggiungere “le famose periferie” di papa Francesco di chi è poco amabile:Lui soffia, allunga ed amplia, alla “barbapapà” per intenderci. Noi con Pietro, nonostante questi sconvolgimenti totali nella stanza interiore, coraggiosi e audaci restiamo adascoltarLo, attratti ed affascinati dal Vino Nuovo che Lui sa immettere in otri nuovi: lasciamo che Egli ce ne doni anche la motivazione ragionevole e spirituale nello stesso tempo; ci dice: “sai chi sei tu? Vuoi conoscerlo, veramente? Vuoi chiamarti per il tuo giusto nome? Questo è ed è questa la tua vera identità: perdonato, liberato; tu sei amatissimo, tu sei agapito; d’ora in poi tu sei chiamato Agapito e Liberato. La Chiesa ha un nome e questo nome è: Agapita e Liberata. Se lo sai con il cuore e ti sei arreso al Mio grande amore, potrai anche amare e liberare gli altri dal peso delle loro angosce, per non essere amati da te”.L’amore senza confini,l’iper-amore, come i mercati iper, che è il perdono, o Gesù, mio Maestro, quindi non è solo uno sforzo, non è solo una fatica, e neanche una forzatura? Forse l’amore è sangue di vita in circolo continuo, nel Corpo della Chiesa? Infine ho l’impressione, Gesù, che Tu oggi ci dica:“accendi la Luce nella stanza del tuo cuore, altrimenti sarai nel buio e non potrai vedere bene chi sei e cosa tu debba compiere:la luce è il mio perdono;ci vedrai bene solo quando essa sarà accesa e ti permetterà di leggere bene dentro di te chi sei e di quanto amore sei terminale:chi sa il Crocifisso sa tutto!” (Santa Bartolomea Capitanio) Don Luigi, servo “agapito”

12/09/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: O AGAPITA, NON DIRE PIU’ “FINO A QUANDO”!
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