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ECOLOGIA INTEGRALE

ECOLOGIA INTEGRALE
A cinque anni dalla pubblicazione dell’enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, cogliamo con entusiasmo la proposta
pervenuta dall’Ufficio Catechistico Diocesano, che ci ha invitato a condividere alcune riflessioni sui suoi contenuti
e sulle sue prospettive.
Vorremmo, quindi, condividere la necessità di soffermarci su alcune parole chiave di questa Lettera, utili a sfatare
alcuni luoghi comuni che in ambito ecclesiale, come in quello sociale, ancora permangono.
Ed allora, iniziamo. Ecologia integrale è la prima definizione da cui partiamo per cogliere la novità della LS (par.
137-162). In primo luogo, il Papa riconosce il valore fondamentale di movimenti ed associazioni (soprattutto laici)
che dagli anni sessanta hanno sviluppato una coscienza ecologica che ha tenuto viva l’attenzione all’ambiente. E
questo primo spunto dovrebbe stimolarci, come operatori pastorali, ad avere uno sguardo più attento verso tali
realtà, attivando la collaborazione con loro sul territorio di appartenenza: è un primo slancio di pastorale “in uscita”
a cui, per missione, dobbiamo spingerci. Questo approccio ci porta alla consapevolezza che il nostro sguardo sul
mondo non è l’unico, ma ha bisogno degli occhi degli altri per essere più inclusivo. Con ciò impariamo (ed
insegniamo ai nostri ragazzi) come attraverso la luce della fede , pur non arrivando “primi” su argomenti e temi di
attualità, possiamo arrivare “oltre”. La riflessione da cui parte la LS invita ad abbandonare l’antropocentrismo (i
richiami par 3-9 al Magistero precedente ne sono una conferma) per consolidare l’attenzione alla casa comune
intesa non solo come luogo fisico (la terra, la natura) ma soprattutto come luogo di relazione. Questa sottolineatura
può aiutarci a delineare una catechesi che si sposti dalla “contemplazione del creato” alla vita quotidiana “nella
creazione”, intendendo con ciò il cammino continuo che ogni credente fa nella scoperta della sua vocazione.
Con tale modalità riusciamo a soffermarci con meno superficialità sull’altro, sia esso la persona che ci sta accanto,
sia il territorio in cui viviamo, siano, le strade, le abitazioni, i villaggi dove il nostro quotidiano si snoda.
Da qui la deduzione che l’enciclica della necessità di un nuovo pensiero ecologico, poiché, Dal momento che tutto
è intimamente relazionato (LS 137), anche il nostro sguardo deve raccogliere queste relazioni.
Probabilmente è proprio questa la sfida che in un certo qual modo la chiesta ed i suoi operatori sono chiamati a
sostenere: leggere il quotidiano nelle sue relazioni. Si scopre, così, l’importanza di ogni gesto, di ogni
comportamento, nella consapevolezza delle implicazioni sociali, economiche, culturali, politiche che determina.
Ma, leggendone (e sciogliendone) i nodi, riusciamo anche a costruire percorsi di maggiore consapevolezza,
rendendo più fruttuoso il cammino catechetico. Leggere il grido della terra partendo dal quotidiano del nostro
vissuto può essere il primo passo verso una coscienza maggiore della capacità di incidere, attraverso comportamenti
più consapevoli, deviando la rotta verso l’autodistruzione, sulla sua crescita più sostenibile. L’inizio delle attività
può essere un momento propizio, soprattutto in un tempo come questo in cui l’incertezza, l’ambiguità e la paura del
futuro s’insinuano nel corrodere le nostre certezze e renderci più fragili.

15/10/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su ECOLOGIA INTEGRALE
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