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Paginetta per i catechisti: PIEDI A TERRA E CUORE IN ALTO

TITOLO:PIEDI A TERRA E CUORE IN ALTO!: Carissimi/e catechisti/e, ritengo che almeno qualche volta ci sia capitato di confrontarci con qualcuno un po’ “stralunato” a cui abbiamo dovuto dire: fratello, per favore resta con i “piedi per terra”, esortandolo perciò una maggiore attenzione alla realtà concreta intorno a lui! Oppure altri, se anche noi siamo tendenti a questo atteggiamento “sognante”, qualche bel giorno e non uno solo, ci hanno fraternamente richiamati e “risvegliati” alla necessità della concretezza e del sano realismo:benedette esortazioni, a volte dal sapore inconfondibile di madre! Ormai,conoscendomi un poco di più, vi sarete resi conto che questo è il mio grande personale “pericolo pastorale”! Andrò agli inferi anche per questo? Me lo impedirete con la vostra preghiera! Nel campo letterario della grande Madre Grecia, invece,  abbiamo studiato i cosiddetti “voli pindarici”, risalenti a questo,diventato famoso, autore, che facilmente nella scrittura rischiava di perdersi in astratte divagazioni. Lungi dal darvi lezioni letterarie, per le quali sono pronti ben altri insegnanti,vorrei soltanto annunciarvi la Parola di questa ventinovesima domenica del tempo ordinario; ed allora innanzitutto scrivo: oggi Gesù ha disegnato come un vero artista per la sua opera i lineamenti e i confini della nostra azione nel mondo e con la matita ha stabilito i confini entro cui noi siamo chiamati ad inserire i colori delle nostre scelte e delle decisioni importanti della nostra vita; non possiamo andare oltre o liberamente! Rendere a Cesare è il primo campo d’azione del discepolo, perciò“piedi per terra”! Noi abitiamo la terra e cerchiamo di farlo con fede e senza volarcene via! Per questo nello spirito di chi rende e restituisce quello che su questa benedetta terra ha ricevuto, risponde con il suo sì a renderla più bella ed abitabile e si impegna sa custodirla secondo il progetto amorevole di Dio; egli osa non  dire mai la bestemmia, “me ne frego”, tiene gli occhi bene aperti e si rende conto delle necessità, delle grida della terra e delle gente intorno a lui; non vive in un altro mondo, non si astrae, non cammina dieci metri sollevato dal suolo per la superbia o cammina sempre con le cuffiette nelle orecchie, quasi chiudendosi in un mondo “ovattato ed incantato”; egli si lascia interrogare ed inquietare dalla “carne” dei fratelli e delle sorelle intorno a lui, come essa è, anche povera e limitata, né si perde a desiderarne un’altra diversa, come quella dei sogni della sua intima stanzetta del cuore; ma esce  e accetta la sfida della realtà “carnale” e si chiede semplicemente: quale è la mia parte? Quale è il mio compito? “Eccomi manda me!” Il papa nel messaggio odierno della giornata missionaria mondiale, riprendendo la risposta a Dio del profeta Isaia ce lo ha ricordato. Tra gli “abitanti”, e tra i primi, c’è Cesare e quindi ogni forma di istituzione civile che prima di tutto rende un servizio alla collettività:Gesù ci invita a restituire alle istituzioni, accolte come dono divino del  Pastore eterno, la nostra piccola o grande parte con il coraggio di non tirarci indietro. Lasciate però a questo punto che io non parta con un volo pindarico, ma apra una piega nei tanti risvolti della Parola: è la piega-piaga del senso dell’autorità; perdonatemi, ma non sono io oggi a mettere il dito nella piaga dell’autorità, nella consapevolezza di sé stessa nella Chiesa e nel mondo:  leggete bene per favore i testi della liturgia e nella preghiera nuova di colletta di questa domenicasentiremo il battito preoccupato della Madre, conoscendo sapientemente la più grande tentazione dell’uomo, più di quella di innamorarsi, ci attesta con altrettanta saggezza il proverbio popolare! Recita la preghiera: “fa, o Signore, che nessuno abusi del suo potere!” Secca e stringente questa espressione ci invita a inginocchiarci, guardando anche il dito medio, quello più alto della preghiera per  i dirigenti che stanno in alto, tentati dal diavolo, questa volta sì,  potentemente di credersi Qualcuno e “di togliere e mettere” a loro piacimento, abusando, “iolevandosi”, cioè elevando il proprio io povero e semplice al grado di una divinità; quante sofferenze provocate, quanti deliri, quanto male: sono convinto che siccome il potere è la più grande tentazione, per questo è la causa maggiore di tutti i mali e non vorrei smentire il grande San Paolo, che scrive invece dell’attaccamento al denaro. Ed infine con Gesù noi discepoli “cuore in cielo”: ecco l’uomo completo, che si “tira” e si allunga, si apre nel cuore, allargando le sue prospettive e respira a pieni polmoni l’ossigeno divino che gli permette di vivere bene nella lode e nel riconoscimento dei doni ricevuti dal Padre provvidente. Grazie, Signore, per l’uomo nuovo e vero che disegni in noi!

Don Luigi, servo che crede nell’ ”humus” della terra

17/10/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: PIEDI A TERRA E CUORE IN ALTO
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