menu chiudi menu

Paginetta per i catechisti: OH, UNO SQUARCIO! MA NON DISPIACETEVI!

TITOLO:OH, UNO SQUARCIO! MA NON DISPIACETEVI!: Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, oggi sento di chiedere innanzitutto un permesso a voi carissime donne- catechiste, cultrici della bellezza della casa; perciò busso alla vostra porta con delicatezza e decisione: posso entrare nel vostro mondo-casa, amato a volte fino al punto da esserne gelose? Del resto vi confido che, senza essere per questo maleducato, ci sono già entrato “a gamba tesa”, perché in questi giorni di pandemia mi ci sono trovato letteralmente catapultato, facendo i conti, ma non da solo meno male, con impegni e servizi nuovi, possibilmente divertenti e, ahimè, con il timore ben fondato della mia consapevole incapacità: ma lassù c’è Qualcuno che ci pensa ed è pronto anche agli straordinari! Mi sono permesso di entrare nel mondo-casa o nella casa-mondo, perché mi sono immaginato in questo momento le reazioni non sempre piacevoli di voi donne e mamme agli strappi e agli squarci sugli indumenti dei nostri irruenti ed irrequieti fanciulli: vi sono richiesti sforzi ulteriori e forse privazioni di sonno per rattoppare e ricucire sapientemente!

Ma uno squarcio positivo c’è! Ed é quello che osa, con un coraggio certamente maggiore del mio, chiedere niente meno che al Signore il profeta Isaia nella prima lettura di questa prima domenica di Avvento, primo giorno del nuovo anno liturgico: buon anno, coinvolti nelle tempeste di acqua e nelle giornate di sole di un tempo ricco di Grazia di Dio, carissimi e carissime! Perché così facilmente noi cristiani e cristiane ci dimentichiamo di questa dimensione importante della nostra fede?

Ora correggetemi se sbaglio: lo squarcio ad un indumento è improvviso, a volte inaspettato, tanto spesso violento per un movimento eccessivo e smodato e può essere largo o stretto: certamente non ha nulla da “spartire” con la dolcezza delle pieghe, che a volte sembrano essere modulate e messe in essere quasi dalle carezze piene di calore di voi donne o con la necessità di un taglio poi nascosto da una saggia cucitura; lasciavo intendere che uno strappo perciò dispiace, a tal punto che quando è profondo bisogna correre ai grandi ripari e sostituire il capo vecchio con uno nuovo di “zecca”. Carissimi e carissime, insieme idealmente diamo fiato alle trombe del cuore del profeta che chiede al Signore di non essere delicato ed attendista o troppo rispettoso dei nostri tempi di maturazione, visto che noi, o Signore, siamo  ottusi, insensibili e riottosi a cogliere ed accogliere “l’antifona”; siamo duri di cervice e di cuore ed infine molto bravi a far finta che Tu, o Signore, secondo noi, stai chiamando l’altro al nostro fianco e “la cosa” riguarda lui e non noi, che abbiamo troppo da fare e ci piace continuare a dormire: “lasciami stare perciò, o Signore, sto così bene nel mio sonno”! “ Do not disturb!” In seminario avevamo davanti alle porte delle nostre stanzette questo simpatico slogan, accompagnato da un bel cane e un bel gatto,insieme accovacciati e dormienti. Do disturb, invece, o Signore! Oggi sostenendo  e dando compagnia ferma alla voce di chi grida spesso nel deserto, noi anche gridiamo al Signore: squarcia i cieli, squarcia senza bussare o aspettare il nostro sì ed il nostro permesso e vieni; disturbaci, il nostro cuore come il cielo è spazio dei Tuoi divini movimenti e delle Tue mozioni: abitalo ed entraci, anche con strappi violenti, visto che noi abbiamo chiuso tutte le porte e le finestre e non vogliamo che Tu entri. Ti prego, o Signore non essere sordo Tu e rompi la nostra sordità; lascia che io, insieme a chi vuole pregare con me così, Ti forzi e sforzi la Tua, riconosciuta universalmente, capacità di attesa. Strappa anche noi insieme al cielo dai nostri atavici affari mondani e dalle nostre corse pazze e quasi costringici o almeno spingici con segni forti ad alzare lo sguardo al cielo, da duemila anni squarciato; smuovici dalle nostre pigrizie e abitudini in cui ci siamo incalliti, segnando, purtroppo, un solco profondo in noi, con stili di vita e pensieri di indifferenza per nulla cristiana. Come per un mio compagno di seminario tardivo a svegliarsi per gli incontri mattutini, svegliaci anche con più sveglie e vieni a disturbarci, finché non abbiamo capito che proprio bisogna alzarsi e andare. Non ti preoccupare o dispiacere troppo, o Signore, se Tu forzi il Tuo cuore ad un intervento violento: noi non siamo tanto dissimili da Colui che, come con un aborto, sei apparso per scuoterlo dalle sue errate convinzioni religiose!

Don Luigi, servo vigile, attento a svegliare

28/11/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: OH, UNO SQUARCIO! MA NON DISPIACETEVI!
Tag:

I commenti sono chiusi.