Paginetta per i catechisti: ECCO L’ATLETA DI DIO!
TITOLO: ECCO L’ATLETA DI DIO!: Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, mi rendo conto di rischiare molto, mettendo in gioco la mia credibilità: questo sia perché l’espressione è veramente forte e sia perché mi lascio scivolare su un terreno per me agevole, ma temo non altrettanto per molti di voi ; comunque sono deciso, mi comprendete, perdonate, e proseguo; mi spinge anche il pensiero che noi, abitanti di queste terre meravigliose, non possiamo dimenticare facilmente che siamo appartenuti in epoche diverse alla “Magna Graecia” e tanti validissimi eroi olimpici sono nati e cresciuti qui da noi. Io però non voglio distogliermi dall’annunciarvi Gesù Cristo, che oggi, prima domenica di Quaresima, appare agli occhi del mio spirito come un vero Atleta di Dio nello sfidare tra prove, niente affatto facili da superare, insidie pericolose. In questa domenica, infatti, secondo una santa consuetudine, la Chiesa ci fa meditare la pagina evangelica delle tentazioni del demonio a Gesù nel deserto, durate quaranta giorni tra bestie selvatiche ed angeli servienti. Ho scelto questo titolo audace e chiedo scusa se qualcuno lo vede irriverente, in realtà non lo è nelle mie intenzioni, in quanto recandosi nel deserto veramente l’uomo Gesù con fortezza di spirito ha accolto spontaneamente e liberamente di abitare lì, tra numerosi pericoli, giorni speciali di Grazia, per esercitarsi e porre così la sua Persona radicalmente in ascolto della Parola e della Volontà del Padre, nella piena consapevolezza anche che nel silenzio di voci avrebbe fatto capolino l’avversario, “l’hinimicus homo”, nel tentativo, questo sì audace, di distorglieLo. Il nostro Amato Atleta, più bello dei Bronzi di Riace, prende coscienza maggiore durante quei giorni importanti del tipo di terreno e di ambiente nel quale si svolge la “gara”, come quando i ciclisti fanno una ricognizione della strada, e in pienezza assume la coscienza di Chi sia veramente Suo Alleato, per qual fine valga la pena lottare, impiegando tutte le risorse fino all’esaurimento: allo stesso modo lì, nell’assordante e parlante silenzio, Egli può definitivamente dire a se stesso chi sia l’unico, duro e spregiudicato avversario, da cui anche Lui, pur essendo Figlio di Dio, fa bene a guardarsi. Grazie, Gesù, Atleta divino, perché il tuo andare e sostare nel deserto è uno specchio stupendo ed emblematico dell’intero arco della vita cristiana e di chi siamo noi, chiamati a seguirTi: la vita cristiana la giochiamo nell’accettare di stare con libertà nel deserto delle nostre voglie ed esaltazioni umane, per cercare, come Te, di accogliere anche noi la Suprema Volontà sulla nostra esistenza; mentre noi perciò ci alleniamo con Te, Tu ne gestisci i ritmi e le soste e ci sussurri alle orecchie del cuore contro chi solo dobbiamo lottare, chi è veramente l’unico ad insidiare il premio che noi ambiamo raggiungere e conseguire; ancora solo nel deserto mettiamo a fuoco le cose essenziali: solo lì infatti non c’è nebbia né confusione, per cui non cadiamo nel grave errore, come don Chisciotte, di combattere contro i famosi “mulini a vento”, scambiando compagni di cammino per avversari. L’Atleta lotta sì, ma non combatte contro nessun uomo, oppure contro il tempo o contro il difficile momento storico della sua Incarnazione; neanche le fiere e le bestie selvatiche o qualche altra creatura vivente appaiono ai suoi occhi nemiche; Egli lotta, sì, ma la tecnica non è dettata dalla rabbia, dall’ira, dalla tensione nervosa, dalle parole malvagie, dalla vendetta o dalla paura. Al contrario, la lotta l’Atleta la conduce avanti con la mitezza, il dialogo di Alleanza con tutti gli esseri viventi, nonché con la fiducia e l’abbandono nella Paterna Volontà ed infine con la cura dell’anima, nutrita continuamente dalla Divina Parola. Nel deserto e, quindi dopo, ai suoi occhi tutti e tutte appaiono fratelli e sorelle, anche le bestie selvatiche: Egli è pronto a dialogare amichevolmente con ogni essere vivente ed appare ai nostri occhi veramente come l’Arcobaleno dell’Alleanza eterna di Dio con il creato intero ed il Sorriso nuovo e definitivo di Dio per ogni uomo ed ogni viva realtà.
Don Luigi, servo della Divina Alleanza