Paginetta per i catechisti: UNA INASPETTATA LETTERA
TITOLO: UNA INASPETTATA LETTERA! Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, sappiamo bene quanto difficilmente oggi prendiamo carta e penna per scrivere la classica lettera; vi confido che proprio attraverso una di esse è arrivata a casa mia in un bel giorno del mese di maggio di trentasei anni fa la notizia del mio giovanile desiderio di diventare sacerdote, poiché appena intravedevo una possibile vocazione: vi lascio solo immaginare le reazioni! Ma l’altro giorno mentre ero in casa serenamente, un “postino” mi reca una lettera scritta a mano, diretta proprio a me e con uno strano mittente: mi aveva scritto niente meno che la S. Messa! Voleva dire cose importanti a me e poi anche a voi tramite me ed è per questo che mi accingo a riportarne il contenuto; mi ha scritto così: “ Carissimo sacerdote Luigi, lo so che Mi conosci bene e che ogni giorno in un modo o nell’altro incroci le tue strade con le Mie; non pensare mai che questo basti! Sappi chiaramente che Io gioisco tanto quando tu ti avvicini a Me con gioia, volentieri e, se riesci, anche canterellando; quando poi cerchi di imitarmi e di rendermi presente nelle tue scelte, come nelle tue parole e nei tuoi gesti e quando mi presenti ai fanciulli, alle fanciulle, ai giovani, agli adulti e agli anziani con entusiasmo, facendo conoscere loro quanto è bello accoglierMi nella casa del loro cuore, Io faccio salti di gioia in Cielo, senza il pericolo di sfondare tetti; invece soffro molto quando Mi tratti come se Io fossi nient’altro che una cosa ingombrante e non vedi l’ora di toglierMi dai piedi nella tua giornata: patisco ancora di più quando Mi utilizzi come un riempitivo nella vita delle parrocchie o solo per riscaldarti della lana delle Mie pecorelle! Ho saputo poi che in questi giorni anche nella tua parrocchia state celebrando le prime Comunioni e allora, se tu vuoi, posso dire qualcosa a tutti e tutte attraverso di te? Voglio tanto far conoscere a tutti che dentro quell’ostia di pane azzimo non c’è un oggetto o una cosa inanimata, che non parla e soprattutto non ama. Davanti a Me non sfogliare mai la margherita, m’ama, non m’ama! Nell’ostia consacrata c’è un Cuore che ama ardentemente, che pulsa d’amore proprio per te, è il Mio Cuore Divino ed umano, che batte perché è vivo ed ancora si consuma d’amore per te e sanguina per la Divina Misericordia, per liberarti dai tuoi peccati, dalle tue freddezze, dalle tue paure e dalle tue frequenti e ingiustificate assenze; sì, assenze, hai capito bene: io non guardo mai coloro partecipano di Me come se fossero una massa anonima, o come i professori che fanno l’appello e poi si rivolgono solo ai presenti; Io amo ognuno ed ognuna ed attendo e cerco nell’ amore ognuno ed ognuna, Io cerco te e ti conosco per nome e cognome, desiderando come fuoco ardente di unirMi ad ogni anima per infiammarla di sentimenti e di pensieri celesti. Sì, celesti, perché Io non sono di questa terra, Io sono del cielo, Io sono il cielo sceso sulla terra e quando voi vi radunate per celebrare Me un fascio di luce dal cielo scende sull’altare come nei cuori di chi Mi accoglie, per portare a tutti e tutte nel mondo la Mia presenza; Io ho scelto anche i sacerdoti che fanno questo in memoria di Me e a loro chiedo particolarmente di starMi molto vicino: tu però, sappi che sbagli quando fai differenze tra sacerdoti, guardando solo alla loro fragile umanità e quasi pensando che in alcune Mie celebrazioni venga distribuita l’Ostia consacrata con lo zucchero, mentre in altre senza! Quanto è bella e commovente la celebrazione della Prima Comunione! Quanto belli e belle siete voi fanciulli e fanciulle intorno a questo altare, insieme a mamma e papà e le/i “grandi” catechiste/i! Vorrei tanto convincerti che possiamo essere sempre belli e belle quando ogni domenica ci incontreremo e ci sposeremo in nozze mistiche, cioè del cielo. Io aspetto proprio te con amore, Io non Mi dimentico mai di te, ti penso sempre e gioisco quando ti posso incontrare e donarMi a te tutto intero; se poi tu con le parole e con le azioni Mi rispondi che mi ami almeno un poco, allora Io perdo proprio la testa e come i gatti comincio a fare le fusa e Mi brillano gli occhietti! Io Mi sono donato tutto a te, e non ho risparmiato niente di Me a te: ora ti chiedo soltanto un poco il tuo cuore ed il tuo tanto prezioso tempo! Se tu Mi ami sarai ben disposto a farlo ed insieme renderemo bella la nostra vita, la famiglia cristiana, la domenica in comunità e la società intera!” Un sacerdote, Luigi