Paginetta per i catechisti: NON CHIEDERE E NON RIFIUTARE NULLA!
TITOLO: NON CHIEDERE E NON RIFIUTARE NULLA! Carissime catechiste e carissimi catechisti, sorelle e fratelli, mi hanno insegnato, secondo me saggiamente, a non rifiutare e a non chiedere nulla alla gente, in qualità di sacerdote in cura di anime, soprattutto entrando nelle loro case. Infatti sia l’atteggiamento del chiedere che quello del rifiutare sono da scartare: il primo perché potrebbe essere testimonianza di profitto iniquo e il secondo invece di chiusura del cuore. Trovo bello perciò, per tutti quelli che in qualche modo incarnano la missione di Gesù, lasciarsi amare dal santo popolo di Dio, nelle forme del dono gratuito, ed accoglierlo comunque, al di là dei gusti e delle preferenze, come Dono. Lo so, carissime e carissimi, che questo pensiero lo sentite un poco misterioso in collegamento con la Parola della ventiduesima domenica del tempo ordinario, ed è per questo che procedo ad aiutarvi. Infatti, con lo stesso atteggiamento, mi è sembrato che queste sacre pagine ci chiamano a porci nei confronti della Legge: niente chiedere e niente rifiutare, niente aggiungere e niente eliminare, niente edulcorare e niente integralizzare (mi lasciate passare il termine?), niente esteriorizzare e niente minimizzare. La Legge è dono dall’alto, è segno certo dell’amore e della fantasia del Padre, per cui possiamo credere pienamente che Dio ama il suo popolo, lo nutre e vuole che cammini verso un futuro di vita su una strada di pace; desidera che la notte del suo pellegrinaggio sia illuminata da questa grande e sempre luminosa Stella, che il suo cuore sia abitato dalla fiamma del santo ardore, che i suoi giorni siano densi di significato e che la sua presenza sulla terra sia caratterizzata da vera libertà, come adesione e accoglienza spontanea di Lui, presente e vivo nella Parola. La libertà: quale è? Forse il capriccio, l’istinto, la voluttà o forse nasce dalla corretta e limpida riflessione? Attenzione al tuo cuore, sorella, fratello, oggi ci dice Gesù: “non fidarti ciecamente, non abbandonarne mai la cura, non lasciarlo correre come cavallo pazzo a briglie sciolte, vigila sempre, lasciandogli il Custode, perché non diventi una sentinella di vizi e un covo di briganti”. Sempre guardia alta: quale è la purezza vera? Il suo fondamento sta dentro o fuori di noi? Immagino che a questo punto mi chiedereste: don Luigi, ma queste questioni per “i tempi che corrono” sono tanto importanti? Io scrivo: cosa ci sta insegnando questa prova? Può essere la modernità il tempo di un ritorno alle radici, che sono poste in alto nella Legge-Dono, da Gesù mai rinnegata, ma solo approfondita? Io spero che non passi invano per noi, in modo speciale per i giovani, il soffio del nostro tempo! Ancora: non vi accorgete anche voi, come me, testimoni di Gesù, che il nemico pericoloso delle comunità cristiane, capace di creare continuamente tensioni, zizzanie, fratture e divisioni, è la religiosità staccata dalla fede, nutrita solo da tradizioni vuote e sterili? A volte le nostre parrocchie ne sono talmente inficiate, impestate e “appuzzolite” (mi lasciate passare il termine?) da bloccarle e chiuderle alle novità del cammino della storia degli uomini e della fantasia dello Spirito! Libera nos, Domine! Io vedo l’uomo oggi mentre caccia dalla porta principale della sua casa “il vecchio mobile” dove è il tesoro preziosissimo della fede in Gesù Signore, consegnato a lui gelosamente dai padri, e si sbriga a farlo per la forte attesa di libertà e di vita: “finalmente, non ne possiamo più di Gesù e della Chiesa!” E non si accorge che, intanto che corre, si abbrutisce lui insieme alle relazioni e svuota il suo animo, rendendosi schiavo dei legacci di questo mondo: inoltre dalla finestra di casa nuovi operai stanno lavorando con mezzi adatti per far entrare i “nuovi mobili” della religiosità (new age, app di meditazioni e altro) senza gambe e soprattutto senza Cuore. Infine mi domando: quale “gioco gioca”(mi perdonate?) la religione nelle grandi questioni che attraversano questo mondo: essa è in vista del benessere o del malessere? Che prezzo, in termini di vita vera per le comunità, può avere il Maestro che prende per mano l’uomo per donargli da fratello una corretta lettura della Legge e di ogni tradizione religiosa? Sbaglio o scrivo bene, se ricordo che mai si è trovata, scavando nei solchi della storia umana, una civiltà senza templi? Don Luigi, servo di libertà