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Paginetta per i catechisti: LE PIU’ BELLE LEZIONI!

TITOLO: LE PIU’ BELLE LEZIONI! Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, gioite: oggi non vi scrivo di calcio o di sport in genere; questa volta faccio ricorso alla mia abbastanza lunga esperienza di docente per commentare le letture di questa ventottesima domenica del tempo ordinario: sapete quali sono le mie più belle esperienze di insegnante di religione ai/lle giovani? Quelle dove non sono io che cerco di “menare la danza”, spingendo o a volte trascinando a fatica (letteralmente!) i/le ragazzi/e a pensare e a riflettere un poco; bensì sono quelle nelle quali loro mi riempiono, incalzano ed assalgono con continue, schiette e profonde domande, che sono il segno non solo di sete spirituale e di sana curiosità, ma anche di attenzione viva a valori e temi che questo “mondaccio” vorrebbe far passare sotto silenzio o porre nel dimenticatoio: e invece, no! Quale bellezza! Il famoso “prete” per chiacchierar: il professore di religione “esiste” ed ”insiste” per esser, già con la sua presenza, un provocatore, un suscitatore e un risvegliatore di “brutte bestie” interiori, desiderose di addomentarsi! Lo ammetto e lo confesso candidamente; ti invidio un poco Gesù, perché Tu,  sulla strada che percorrevi, su-scitando il peccatore imbambolato alla Gerusalemme della vita, sei riuscito nel tuo intento ed hai spinto e, nello stesso tempo, sei stato provocato alla risposta per domande provenienti da cuori inquieti: donami e donaci cuori inquieti, come quello di questo fratello del Vangelo (forse un affascinato giovane),  nel petto di coloro che ci hai donato di curare spiritualmente; non vedi, Gesù caro, che qui giocano a somministrare nelle coscienze i sonniferi del niente e del vuoto, denominati  “lavagna bianca”, dicendoci, basta, che diamo fastidio? Forse a questo punto qualcuno o qualcuna tra voi, potrebbe obiettarmi che, guardando bene, Gesù oggi ha fallito, perché il cuore di quel tale non si è aperto, la sua porta è rimasta sbarrata e per la Sua nobile proposta non c’è stato spazio; è vero, ma comunque, io scrivo: il Maestro ha seminato, o meglio sento di meglio scrivere; sta seminando ancora ora e lungo la storia ha fatto crescere con queste parole alberi verdeggianti e lussureggianti di santità vera. Qui la posta in gioco è alta: è la più alta, la vita eterna e per questo motivo, Gesù, come un saggio costruttore di belle e potenti auto dice: metti il turbo al motore della tua vita, parti forte sparato, raggiungi velocità insperate e lascia, lascia le tue ricchezze, il tuo piccolo orticello, il tuo mondo ovattato, soprattutto le tue paure; sii pronto a soffrire anche il distacco dal tuo io, come dalle tue idee e da quello che avresti voluto compiere nella vita se un giorno i tuoi occhi non avessero incrociati quelli del Maestro; lasciati con i piedi e non tenerti con le mani e fa in modo che la tua bici proceda anche senza le rotelline delle tue sicurezze solo umane: tu puoi e tu sai, se ti fiderai! La tua vita sarà una vita firmata, ha scritto Bertocchi Giovanni: bello, perché pesa tanto sul cuore il notare che questo fratello è entrato tale sulla scena del Vangelo e tale ne è uscito, senza un nome, il suo nome e la sua identità piena, felice ed aperta all’infinito; ma io scrivo anche che Gesù desidera per noi una vita “turbata”, un motore di vita con il turbo, correndo a velocità impensabili alle nostre umane capacità, fino a raggiungere la vita eterna, gustata nella sua bellezza già qui sulla terra, in case e fratelli e sorelle e cibi e doni insperati e poi con la finestra della morte si spalancherà tutta, in una luce dallo splendore inenarrabile e dall’abbraccio senza interruzione di sorta. Donaci solo, o Signore, il coraggio e la docilità di lasciarci portare dove Tu vuoi, alleggeriti del nostro io ingombrante.

Don Luigi, servo con il turbo

09/10/2021 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: LE PIU’ BELLE LEZIONI!
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