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Paginetta per i catechisti: A SPERANZELLA!

TITOLO: A SPERANZELLA! Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, oggi, quasi al limite di un gesto sano ed equilibrato, immagino di accompagnarvi come il pastore le sue amate pecorelle, tutte e tutti, per i vicoli affascinanti di Napoli e particolarmente condurvi lungo una delle vie più famose del centro storico di questa antica ed amata città; questa via deve il suo nome ad una storpiatura originaria dialettale, poiché la carta topografica la voleva invece “via di Santa Maria della speranza”, dall’omonima chiesa situata sul fronte di uno dei suoi varchi. “A speranzella”, piccola speranza, termine proprio adatto ad indicare la virtù che nasce in Dio e viene a noi, piccola sorella delle tre, chiamate teologali, quella tante volte disprezzata ed mortificata; Charles Paguy, scrittore francese, infatti, la definisce una bambina da nulla, a confronto della fede, sposa fedele e la madre Carità. Carissimi e carissime, lungo il corso dei giorni di questa settimana che sta trascorrendo, vi confido che la Parola ascoltata di questa domenica, mi andava lasciando un senso di oscurità nel cuore, quasi di tristezza, poiché ho avuto l’impressione che l’ottusità e la sordità degli uomini, come ci racconta molto bene il profeta Geremia, avessero la meglio e la fecessero da padrone, con voce alta e tanto grossa da lasciarmi sgomento, senza speranza. Poi il lampo che non ti aspetti, non so se di genio, la scintilla improvvisa che ti accende, la nota positiva e lieta, il Vangelo appunto, la bella novella, quasi a mò dei racconti dalla consueta appendice: “e vissero felici e contenti”: “ma Egli passando in mezzo a loro, si mise in cammino”, ecco la vera via Speranzella! Che bello! Si apre il cuore! Nel muro nero si fa spazio una breccia, la porta del rifiuto lascia il posto ad una fessura e non vince il male oppure il famoso “signor no”! La predicazione continua, il cammino della profezia prosegue e la Parola, sia con le stesse che con altre gambe, continua ad essere rivolta ed annunciata: nessuno e nessuna la può fermare, neanche le ostinazioni più dure e disumane di questo mondo, segnato tristemente dalle conseguenze negative del peccato originale. Ma, a questo punto, permettettemi semplicemente di ricordare a me e a voi che per noi la Speranza non è affatto scimmiottatura dell’illusione umana o imitazione goffa e maldestra dell’utopia terrena. Tutt’altro! E di tutt’altra pasta! E’ Gesù che cammina con noi, che è vivo ed opera e niente e nulla Lo può fermare, Lui oggi insieme a me ed il Suo popolo. E la Speranza ci mette in cammino, ci mantiene vivi, ci convoca ad operare e scendere dal piedistallo, spingendoci ad edificare e non a distruggere (Kyrie eleison!); ancora questa candida e divina Creatura ci rende ribelli alla rassegnazione, non ci fa addormentare o rincitrullire dinanzi ad una realtà difficile ed ostile, nè ci fa accomodare sul divano, convinti e convinte che niente si può o si deve compiere, ma solo sostare, aspettando l’intervento magico di Godot; Lei, la Speranza, invece, sempre in azione, non ci permette di arrenderci alle difficoltà, né di avere sulle labbra e nel cuore l’espressione che accomoda e rasserena il nostro egoismo:”così deve andare!”. Inoltre la Speranza, quanta è bella, ci dona l’efficace collirio agli occhi della mente e dei gesti, che ci permette di saper distinguere il peccato dal peccatore e perciò di odiare il peccato nostro ed altrui ma di di amare i peccatori e le peccatrici. La Speranza ancella dell’amore, come la filosofia potrebbe esserlo della teologia! E qui, fratelli e sorelle, io e voi inchiniamoci davanti al gigante Paolo ed al suo inno alla Carità, che oggi ci insegna lo stile con cui andare ad annunciare Speranza anche dinanzi ai rifiuti; è quello sinodale della Carità: la risposta che il mondo non si attende, perchè ci provoca e desidera che noi gli rispondiamo con almeno altrettanta violenza e diniego. No, carissimi e carissime, Cristo ha aperto una strada nuova ed inedita, grande ed umile nello stesso tempo, nei solchi della storia della presenza umana, la Speranzella e la Caritella: in piedi, andiamo.Don Luigi, incantato servo della Speranzella

29/01/2022 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: A SPERANZELLA!
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