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Paginetta per i catechisti: ABBIAMO TROVATO L’IO?

TITOLO: ABBIAMO TROVATO L’IO? Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, vi capita mai di disperdere qualche oggetto in casa e dopo “disperarvi” nella ricerca affannosa di ritrovarlo? Vi confido che questo rappresenta uno dei miei brutti sogni: siccome mi conosco molto bene e per la mia sbadataggine ne ho combinato di tutti i colori, allora vivo con un po’ di tensione soprattutto quei momenti delicati nei quali devo lasciare una casa, dove ho sostato per alcuni giorni oppure, viceversa, quando devo lasciare la mia per recarmi altrove per alcuni giorni; dentro ho quasi il ”terrore” di dimenticare oggetti importanti, la cui mancanza poi mi potrà provocare qualche disagio. State calmi, non vi preoccupate, per adesso non ho perso nulla di così necessario e non ho intenzione affatto di creare o di vivere disagi; questo sì, sto cercando solo di “biascicare”, ma in forma scritta, qualche commento, servendomi di tanta immaginazione, alla Parola luce dell’ottava domenica del tempo ordinario; per questo sento di comunicarvi: Gesù ci mette in guardia; state attenti, non smarrite il vostro io, non confondetelo tra le vostre cianfrusaglie, e non fatelo neanche gonfiare esageratamente come un super pallone, con cui non ci si può neanche giocare: quando cadiamo in questi tranelli cominciamo a giudicare il nostro prossimo, a ritenerci superiori, denotando i suoi difetti, ma solo per dire, inconsciamente, agli altri: guarda che io invece sono bravo e posso anche vantarmi. Spostiamo, per favore, da dietro a davanti la famosa bisaccia esopiana dei nostri difetti e teniamoli presenti, ma non per disperarci o farci continuamente del male, ma per cercare di guardarli come li guarda il buon Dio. Con molta benevolenza cioè, con bagni e fiumi di Misericordia, con sorrisi mai compiacenti e sempre incoraggianti; guardiamoli con la forza che Lui ci dona per poterli anche faticosamente correggerli, ma senza fare eccessive e dannose corse in avanti; solo vogliamo sentirci amati così come siamo, pensando che agli occhi di Dio e degli uomini possiamo diventare ancora più belli e più santi. Se prendiamo sul serio questo modo di guardare noi stessi, gli altri e la vita intera, ne abbiamo già di pesi e di croci, anzi scopriamo che veramente io sono la prima croce di me stesso e di voglia di stare a giudicare con condanna gli altri ne abbiamo ben poca. Ed un altro vantaggio enorme c’è: quello di non perdere il nostro io dietro a pensieri di vanità mondana: anzi lo custodiremo sapientemente, perché ci sentiremo in comunità fino in fondo solo un “uomo accanto ad uomo”, e scopriremo quanto vale comunque questo io, pur piccolo; così troveremo con meraviglia di cuore che anche il nostro prossimo è portatore di valori, benedizioni e di carismi, che può spendere a vantaggio degli altri, e quindi noi non avremo la pur minima intenzione di stare al centro delle attenzioni per imporci sugli altri, solo perché pensiamo, sbagliando, che il nostro io è più bravo e più buono. Chi non è disposto a lavorare su se stesso per correggersi, rischia di perdere il proprio io, in quanto è destinato a non conoscersi, ad avere un’idea distorta di se stesso/a, a giocare continuamente con se stessa /o al nascondino, per nascondere se a se stesso; c’è una bella preghiera di Sant’Agostino che adesso mi sovviene, parlando del periodo che ha preceduto la sua conversione: nascondevo Te a me stesso, ma non potevo nascondere me a Te stesso. Ecco allora guardiamoci continuamente nella luce di Dio e impareremo di più anche a sentirci sempre accolti ed amati; riusciremo a volte anche a ridere un poco di noi stessi, per allontanare con saggezza i drammi di tensioni esagerate, che possono soltanto farci del male. Don Luigi, servo in cura delle sue travi

26/02/2022 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: ABBIAMO TROVATO L’IO?
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