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Veglia Pasquale nella Notte Santa della Risurrezione del Signore (C) – 16 aprile 2022

SOLENNE INIZIO DELLA VEGLIA

BENEDIZIONE DEL FUOCO E PREPARAZIONE DEL CERO

Si spengono le luci della chiesa.
In luogo adatto, fuori della chiesa, si prepara un fuoco che divampi. Quando il popolo si è radunato, viene il sacerdote con i ministri, uno dei quali porta il cero pasquale.
Il sacerdote saluta il popolo e quindi tiene una breve esortazione sulla Veglia pasquale con queste parole:

Fratelli e sorelle, in questa santissima notte,
nella quale il Signore nostro Gesù Cristo
è passato dalla morte alla vita,
la Chiesa invita i suoi figli sparsi nel mondo a raccogliersi
per vegliare e pregare.
Rivivremo la Pasqua del Signore
nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti:
Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare
alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.

Preghiamo.
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
ci hai comunicato la fiamma viva del tuo fulgore,
benedici questo fuoco nuovo
e, mediante le feste pasquali,
accendi in noi il desiderio del cielo,
perché, rinnovati nello spirito,
possiamo giungere alla festa dello splendore eterno.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Il sacerdote incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide l’alfa e l’omega, prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell’anno per significare che Gesù – Signore del tempo e della storia – vive oggi per noi. Nel compiere tali riti il sacerdote dice:

Cristo ieri e oggi:
Principio e Fine, Alfa e Omega.
A lui appartengono il tempo e i secoli.
A lui la gloria e il potere per tutti i secoli in eterno. Amen.
Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose,
ci protegga e ci custodisca Cristo Signore. Amen.

Al fuoco nuovo il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo:

La luce del Cristo che risorge glorioso
disperda le tenebre del cuore e dello spirito.

PROCESSIONE

Acceso il cero, uno dei ministri prende dei carboni ardenti dal fuoco e li pone nel turibolo; il sacerdote, dunque, infonde l’incenso. Il diacono o, in sua assenza, un altro ministro idoneo, prende il cero pasquale e si ordina la processione. Il turiferario con il turibolo fumigante procede davanti al diacono o al ministro che porta il cero pasquale. Seguono il sacerdote con i ministri e i fedeli, i quali tengono in mano delle candele spente. All’ingresso della chiesa, il diacono, fermandosi e alzando il cero, canta:

La luce di Cristo. Oppure: Cristo luce del mondo.
Rendiamo grazie a Dio.

Il sacerdote accende la sua candela dal cero pasquale.
Quindi il diacono avanza fino alla metà della chiesa e qui, stando fermo, alza il cero e canta di nuovo:

La luce di Cristo. Oppure: Cristo luce del mondo.
Rendiamo grazie a Dio.

Tutti accendono la loro candela dal cero pasquale e avanzano.
Quando arriva davanti all’altare, il diacono, stando fermo verso il popolo, alza il cero e per la terza volta canta:

La luce di Cristo. Oppure: Cristo luce del mondo.
Rendiamo grazie a Dio.

Poi il diacono depone il cero pasquale sopra un grande candeliere preparato vicino all’ambone o in mezzo al presbiterio mentre si accendono le luci della chiesa, ad eccezione delle candele dell’altare.

Il diacono o, in sua assenza, lo stesso sacerdote, dopo aver eventualmente incensato il libro e il cero, proclama il preconio pasquale dall’ambone o dal pulpito: tutti i presenti stanno in piedi e tengono in mano la candela accesa.

PRECONIO PASQUALE

Esulti il coro degli angeli,
esulti l’assemblea celeste:
un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.
Gioisca la terra inondata da così grande splendore:
la luce del Re eterno
ha vinto le tenebre del mondo.
Gioisca la madre Chiesa,
splendente della gloria del suo Signore,
e questo tempio tutto risuoni
per le acclamazioni del popolo in festa.

[E voi, fratelli carissimi,
qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce,
invocate con me la misericordia di Dio onnipotente.
Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito,
nel numero dei suoi ministri, irradi il suo mirabile fulgore,
perché sia piena e perfetta la lode di questo cero.

V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.]
V. In alto i nostri cuori.
R. Sono rivolti al Signore.
V. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.
R. È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta
esprimere con il canto l’esultanza dello spirito,
e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente,
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.
Egli ha pagato per noi all’eterno Padre il debito di Adamo,
e con il sangue sparso per la nostra salvezza
ha cancellato la condanna della colpa antica.

Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello,
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.
Questa è la notte in cui hai liberato i figli d’Israele, nostri padri,
dalla schiavitù dell’Egitto,
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.

Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato
con lo splendore della colonna di fuoco.
Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo
dall’oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo,
li consacra all’amore del Padre
e li unisce nella comunione dei santi.
Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte,
risorge vincitore dal sepolcro.

Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti.
O immensità del tuo amore per noi!
O inestimabile segno di bontà:
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!
Davvero era necessario il peccato di Adamo,
che è stato distrutto con la morte del Cristo.
Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore!

O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere
il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.
Di questa notte è stato scritto:
la notte splenderà come il giorno,
e sarà fonte di luce per la mia delizia.

Il santo mistero di questa notte sconfigge il male,
lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori,
la gioia agli afflitti.
Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti,
promuove la concordia e la pace.
O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!

In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di lode,
che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri
nella solenne liturgia del cero,
frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.

Riconosciamo nella colonna dell’Esodo
gli antichi presagi di questo lume pasquale,
che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio.
Pur diviso in tante fiammelle non estingue il suo vivo splendore,
ma si accresce nel consumarsi della cera
che l’ape madre ha prodotto
per alimentare questa preziosa lampada.

Ti preghiamo, dunque, o Signore, che questo cero,
offerto in onore del tuo nome
per illuminare l’oscurità di questa notte,
risplenda di luce che mai si spegne.

Salga a te come profumo soave,
si confonda con le stelle del cielo.
lo trovi acceso la stella del mattino,
quella stella che non conosce tramonto:
Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti
fa risplendere sugli uomini la sua luce serena
e vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

In questa Veglia, vengono proposte nove letture, cioè sette dall’Antico e due (Epistola e Vangelo) dal Nuovo Testamento.
Se circostanze pastorali lo richiedono, il numero delle letture dell’Antico Testamento può essere ridotto; si abbia tuttavia sempre presente che la lettura della parola di Dio è parte fondamentale della Veglia pasquale.
Si leggono almeno tre letture dell’Antico Testamento; in casi eccezionali, almeno due.
Non si ometta mai la lettura del cap. 14 dell’Esodo.
Spente le candele, tutti seggono. Prima di iniziare la lettura della parola di Dio, il sacerdote si rivolge all’assemblea con queste parole:

Fratelli e sorelle, dopo il solenne inizio della Veglia,
ascoltiamo con cuore sereno la parola di Dio.
Meditiamo come nell’antica alleanza Dio ha salvato il suo popolo
e nella pienezza dei tempi ha mandato a noi
il suo Figlio come redentore.
Preghiamo perché Dio, nostro Padre, porti a compimento
quest’opera di salvezza realizzata nella Pasqua.

PRIMA LETTURA

Dal libro della Gènesi

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. ( Gen 1,1 – 2,2 )

In principio Dio creò il cielo e la terra. la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «la terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Dio disse: «le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «la terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

(Salmo 103)

Rit: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti.
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
Tu fai crescere l’erba per il bestiame
e le piante che l’uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra.

Quante sono le tue opere, Signore!
le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.

Tutti si alzano in piedi, e il sacerdote dice:

ORAZIONE

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
ammirabile in tutte le opere del tuo amore,
illumina i figli da te redenti
perché comprendano che,
se fu grande all’inizio la creazione del mondo,
ben più grande, nella pienezza dei tempi,
fu l’opera della nostra redenzione,
nel sacrificio pasquale di Cristo Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

Oppure in forma breve (Gen 1, 1.26-31)

Dal libro della Gènesi

In principio Dio creò il cielo e la terra.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

Si proclama lo stesso salmo.

ORAZIONE

Preghiamo.
O Dio, che in modo mirabile
ci hai creati a tua immagine
e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti,
fa’ che resistiamo con la forza dello Spirito
alle seduzioni del peccato,
per giungere alla gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

SECONDA LETTURA

Dal libro della Gènesi

Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede ( Gen 22,1-18 )

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». l’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

oppure in forma breve (Gen 22,1-2.9.10-13.15-18):

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». l’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

(dal salmo 15)

Rit: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Tutti si alzano in piedi, e il sacerdote dice:

ORAZIONE

Preghiamo.
O Dio, Padre dei credenti,
che estendendo a tutti gli uomini il dono dell’adozione filiale
moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli,
e nel sacramento pasquale del Battesimo
adempi la promessa fatta ad Abramo
di renderlo padre di tutte le nazioni,
concedi al tuo popolo di rispondere degnamente
alla grazia della tua chiamata.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

TERZA LETTURA

Dal libro dell’Èsodo

Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare. ( Es 14,15- 15,1 )

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

SALMO RESPONSORIALE

(Es 15,1-7a.17-18)

Rit: Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!

«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
è il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.

Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
la tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico.

Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regni
in eterno e per sempre!».

Tutti si alzano in piedi, e il sacerdote dice:

ORAZIONE

Preghiamo.
O Dio, anche ai nostri giorni
vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi:
ciò che hai fatto con la tua mano potente
per liberare un solo popolo dall’oppressione del faraone,
ora lo compi attraverso l’acqua del Battesimo
per la salvezza di tutti i popoli;
concedi che l’umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo
e partecipi alla dignità del popolo eletto.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Oppure:

Preghiamo.
O Dio, che hai rivelato nella luce della nuova alleanza
il significato degli antichi prodigi
così che il Mar Rosso fosse l’immagine del fonte battesimale
e il popolo liberato dalla schiavitù
prefigurasse il popolo cristiano,
concedi che tutti gli uomini,
mediante la fede,
siano resi partecipi del privilegio dei figli d’Israele
e siano rigenerati dal dono del tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

QUARTA LETTURA

Dal libro del profeta Isaìa

Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te (Is 54,5-14)

Tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
– dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.
Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di berilli,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
sarai fondata sulla giustizia.
Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere,
dallo spavento, perché non ti si accosterà.

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

(Salmo 29)

Rit: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Tutti si alzano in piedi, e il sacerdote dice:

ORAZIONE

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, moltiplica a gloria del tuo nome
la discendenza promessa alla fede dei patriarchi
e aumenta il numero dei tuoi figli,
perché la Chiesa veda realizzato il disegno universale di salvezza,
nel quale i nostri padri avevano fermamente sperato.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

QUINTA LETTURA

Dal libro del profeta Isaìa

Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna ( Is 55,1-11 )

Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d’Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocàtelo, mentre è vicino.
l’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

(Is 12,2-6)

Rit: Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Tutti si alzano in piedi, e il sacerdote dice:

ORAZIONE

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, unica speranza del mondo,
che mediante l’annuncio dei profeti
hai rivelato i misteri che oggi celebriamo,
ravviva la nostra sete di te,
perché soltanto con l’azione del tuo Spirito
possiamo progredire nelle vie del bene.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

SESTA LETTURA

Dal libro del profeta Baruc

Cammina allo splendore della luce del Signore ( Bar 3,9-15.32 – 4,4 )

Ascolta, Israele, i comandamenti della vita,
porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.
Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemica
e sei diventato vecchio in terra straniera?
Perché ti sei contaminato con i morti
e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?
Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!
Se tu avessi camminato nella via di Dio,
avresti abitato per sempre nella pace.
Impara dov’è la prudenza,
dov’è la forza, dov’è l’intelligenza,
per comprendere anche dov’è la longevità e la vita,
dov’è la luce degli occhi e la pace.
Ma chi ha scoperto la sua dimora,
chi è penetrato nei suoi tesori?
Ma colui che sa tutto, la conosce
e l’ha scrutata con la sua intelligenza,
colui che ha formato la terra per sempre
e l’ha riempita di quadrupedi,
colui che manda la luce ed essa corre,
l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore.
le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia
e hanno gioito;
egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,
e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.
Egli è il nostro Dio,
e nessun altro può essere confrontato con lui.
Egli ha scoperto ogni via della sapienza
e l’ha data a Giacobbe, suo servo,
a Israele, suo amato.
Per questo è apparsa sulla terra
e ha vissuto fra gli uomini.
Essa è il libro dei decreti di Dio
e la legge che sussiste in eterno;
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l’abbandonano moriranno.
Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
Non dare a un altro la tua gloria
né i tuoi privilegi a una nazione straniera.
Beati siamo noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

(Salmo 18)

Rit: Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Tutti si alzano in piedi, e il sacerdote dice:

ORAZIONE

Preghiamo.
O Dio, che accresci sempre la tua Chiesa
chiamando nuovi figli da tutte le genti,
custodisci nella tua protezione
coloro che fai rinascere dall’acqua del Battesimo.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

SETTIMA LETTURA

Dal libro del profeta Ezechièle

Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo (Ez 36,16-17a.18-28)

Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.
Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio -, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio».

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

(Salmo 41)

Rit: Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio? .

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Oppure (quando si celebra il Battesimo)

( Da Is 12, 1-6 )

Rit: Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Tutti si alzano in piedi, e il sacerdote dice:

ORAZIONE

Preghiamo.
O Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta,
guarda con amore al mirabile sacramento di tutta la Chiesa
e compi nella pace l’opera dell’umana salvezza
secondo il tuo disegno eterno;
tutto il mondo riconosca e veda
che quanto è distrutto si ricostruisce,
quanto è invecchiato si rinnova,
e tutto ritorna alla sua integrità,
per mezzo di Cristo, che è principio di ogni cosa.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

Oppure:

Preghiamo.
O Dio, che nelle pagine dell’Antico e Nuovo Testamento
ci insegni a celebrare il mistero pasquale,
fa’ che comprendiamo l’opera della tua misericordia,
perché i doni che oggi riceviamo
confermino in noi la speranza dei beni futuri.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Dopo l’ultima lettura dell’Antico Testamento con il salmo responsoriale e l’orazione corrispondente, si accendono le candele dell’altare e il sacerdote intona l’inno Gloria a Dio, che viene cantato da tutti, mentre si suonano le campane, secondo gli usi locali.

INNO DI LODE
Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini, amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,

ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,

Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre;
tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore,

tu solo l’Altissimo: Gesù Cristo, con lo Spirito Santo
nella gloria di Dio Padre.
Amen.

COLLETTA

O Dio, che illumini questa santissima notte
con la gloria della risurrezione del Signore,
ravviva nella tua Chiesa lo spirito di adozione filiale,
perché, rinnovati nel corpo e nell’anima,
siamo sempre fedeli al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

EPISTOLA

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Cristo risorto dai morti non muore più. (Rm 6,3-11)

Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.
Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

Letta l’epistola, tutti si alzano e il sacerdote intona solennemente per tre volte l’Alleluia, che tutti ripetono. Se è necessario, il salmista stesso intona l’Alleluia al posto del sacerdote. Quindi il salmista, o il cantore, canta il Salmo ıı7, mentre il popolo risponde con l’Alleluia. Il sacerdote infonde l’incenso e benedice il diacono. Al Vangelo non si portano i candelieri, ma soltanto l’incenso. Dopo il Vangelo non si ometta l’omelia, anche se breve.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)

Rit: Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

VANGELO

Perché cercate tra i morti colui che è vivo? (Lc 24,1-12)

Il Signore sia con voi.
E con il tuo Spirito.
Dal Vangelo secondo Luca.

Gloria a te, o Signore.

Il primo giorno della settimana, al mattino presto [ le donne ] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano a esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.

Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo.

LITURGIA BATTESIMALE

Il sacerdote con i ministri si reca al fonte battesimale, se questo è in vista dei fedeli; altrimenti si pone nel presbiterio un bacile con l’acqua.
Se vi sono dei catecumeni adulti, vengono chiamati per nome e presentati poi dai loro padrini; i bambini vengono portati dai genitori e dai padrini alla presenza della comunità riunita.
Il sacerdote rivolge un’esortazione ai presenti con queste parole:

Se ci sono dei battezzandi:

Fratelli e sorelle,
accompagniamo con preghiera unanime
la gioiosa speranza dei nostri catecumeni,
perché Dio Padre onnipotente nella sua grande misericordia
li guidi al fonte della rigenerazione.

Se si benedice il fonte, ma non ci sono battezzandi:

Fratelli e sorelle,
invochiamo la benedizione di Dio Padre onnipotente
su questo fonte battesimale,
perché coloro che da esso rinasceranno
siano resi in Cristo figli adottivi.

Le litanie sono cantate da due cantori, mentre tutti stanno in piedi (come è tradizione per il Tempo Pasquale) e rispondono. Se invece si svolge la processione al battistero, le litanie si cantano durante il percorso; in questo caso i battezzandi sono chiamati prima della processione, durante la quale dopo il cero pasquale seguono i catecumeni con i padrini, quindi i ministri, il diacono e il sacerdote. La monizione si farà prima della benedizione dell’acqua. Se non ci sono battezzandi e non si benedice il fonte, omesse le litanie, subito si procede alla benedizione dell’acqua. Nelle litanie si possono aggiungere alcuni nomi di santi, in particolare il titolare della chiesa o il patrono del luogo e di coloro che devono essere battezzati.

LITANIE DEI SANTI

Kyrie, eleison (Signore, pietà)Kyrie, eleison (Signore, pietà)
Christe, eleison (Cristo, pietà)Christe, eleison (Cristo, pietà)
Kyrie, eleison (Signore, pietà)Kyrie, eleison (Signore, pietà)
  
Santa Maria, Madre di Dioprega per noi
San Micheleprega per noi
Santi angeli di Diopregate per noi
San Giovanni Battistaprega per noi
San Giuseppeprega per noi
Santi Pietro e Paolopregate per noi
Sant’Andreaprega per noi
San Giovanniprega per noi
Santi apostoli ed evangelistipregate per noi
Santa Maria Maddalenaprega per noi
Santi discepoli del Signorepregate per noi
Santo Stefanoprega per noi
Sant’Ignazio d’Antiochiaprega per noi
San lorenzoprega per noi
Sante Perpetua e Felicitapregate per noi
Sant’Agneseprega per noi
Santi martiri di Cristopregate per noi
San Gregorioprega per noi
Sant’Agostinoprega per noi
Sant’Atanasioprega per noi
San Basilioprega per noi
San Martinoprega per noi
Santi Cirillo e Metodiopregate per noi
San Benedettoprega per noi
San Francescoprega per noi
San Domenicoprega per noi
San Francesco Saverioprega per noi
San Giovanni Maria [Vianney]prega per noi
Santa Caterina da Sienaprega per noi
Santa Teresa di Gesùprega per noi
Santi e sante di Diopregate per noi
  
Nella tua misericordiasalvaci, Signore
Da ogni malesalvaci, Signore
Da ogni peccatosalvaci, Signore
Dalla morte eternasalvaci, Signore
Per la tua incarnazionesalvaci, Signore
Per la tua morte e risurrezionesalvaci, Signore
Per il dono dello Spirito Santosalvaci, Signore
  
Noi peccatori ti preghiamoascoltaci, Signore
  
Se ci sono dei battezzandi:
Dona la grazia della vita nuova nel Battesimo
a questi tuoi eletti
ascoltaci, Signore
  
Se non ci sono dei battezzandi:
Benedici e santifica con la grazia del tuo Spirito
questo fonte battesimale da cui nascono i tuoi figli
ascoltaci, Signore
  
Gesù, Figlio del Dio vivente,
ascolta la nostra supplica.
Gesù, Figlio del Dio vivente,
ascolta la nostra supplica.

Se vi sono dei battezzandi, il sacerdote, a mani giunte, dice l’orazione seguente:

Dio onnipotente ed eterno,
manifesta la tua presenza nei sacramenti del tuo grande amore
e manda lo Spirito di adozione
a ricreare nuovi figli dal fonte battesimale,
perché l’azione del nostro umile ministero
sia resa efficace dalla tua potenza.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

BENEDIZIONE DELL’ACQUA BATTESIMALE

O Dio,
per mezzo dei segni sacramentali
tu operi con invisibile potenza
le meraviglie della salvezza,
e in molti modi, attraverso i tempi,
hai preparato l’acqua, tua creatura,
a essere segno del Battesimo.
Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque
perché contenessero in germe la forza di santificare;
e anche nel diluvio hai prefigurato il Battesimo,
perché, oggi come allora,
l’acqua segnasse la fine del peccato
e l’inizio della vita nuova.
Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo,
facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso,
perché fossero immagine
del futuro popolo dei battezzati.
Infine, nella pienezza dei tempi,
il tuo Figlio, battezzato da Giovanni
nell’acqua del Giordano,
fu consacrato dallo Spirito Santo;
innalzato sulla croce,
egli versò dal suo fianco sangue e acqua,
e, dopo la sua risurrezione, comandò ai discepoli:
«Andate, annunciate il Vangelo a tutti i popoli,
e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo».
Ora, Padre,
guarda con amore la tua Chiesa
e fa’ scaturire per lei
la sorgente del Battesimo.
Infondi in quest’acqua, per opera dello Spirito Santo,
la grazia del tuo unico Figlio,
perché con il sacramento del Battesimo
l’uomo, fatto a tua immagine,
sia lavato dalla macchia del peccato,
e dall’acqua e dallo Spirito Santo
rinasca come nuova creatura.

Immergendo, secondo l’opportunità, il cero pasquale, una o tre volte, nell’acqua, continua:

Discenda, Padre, in quest’acqua,
per opera del tuo Figlio,
la potenza dello Spirito Santo.
Tutti coloro che in essa riceveranno il Battesimo,
sepolti insieme con Cristo nella morte,
con lui risorgano alla vita immortale.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

Mentre si toglie il cero dall’acqua, il popolo acclama:
Sorgenti delle acque, benedite il Signore:
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Se vi sono battezzandi, conclusa la benedizione dell’acqua battesimale, dopo l’acclamazione del popolo, il sacerdote, stando in piedi, interroga gli adulti o i genitori e i padrini dei bambini, perché esprimano la rinuncia a satana, come è prescritto a suo luogo nel Rituale Romano. Se l’unzione con l’olio dei catecumeni non è avvenuta in precedenza tra i riti immediatamente preparatori, si fa in questo momento.
Il sacerdote interroga individualmente gli adulti e, se si tratta di bambini, richiede la triplice professione di fede da parte di tutti i genitori e padrini insieme, come è indicato nei rispettivi Rituali.
★ Ai battezzandi e ai genitori e padrini, tutti i presenti, con in mano le candele accese, si uniscono nella rinuncia a satana e nella professione di fede.

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Ammonizione da utilizzarsi solo se non ci sono battesimi per introdurre il Rinnovo.

Fratelli e sorelle, per la grazia del mistero pasquale
siamo stati sepolti insieme con Cristo nel Battesimo,
per camminare con lui in una vita nuova.
Ora, portato a termine il cammino quaresimale,
rinnoviamo le promesse del santo Battesimo,
con le quali un giorno abbiamo rinunciato a satana e alle sue opere,
e ci siamo impegnati a servire Dio nella santa Chiesa cattolica.
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RINNOVO DELLE PROMESSE BATTESIMALI

Rinunciate a satana?
Rinuncio.

E a tutte le sue opere?
Rinuncio.

E a tutte le sue seduzioni?
Rinuncio.


Oppure:
Rinunciate al peccato,
per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Rinuncio.

Rinunciate alle seduzioni del male,
per non lasciarvi dominare dal peccato?
Rinuncio.

Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?
Rinuncio.

Quindi prosegue:

Credete in Dio Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra?
Credo.

Credete in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria Vergine,
morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti
e siede alla destra del Padre?
Credo.

Credete nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita eterna?
Credo.

Se ci sono battezzandi, il sacerdote conclude:

Questa è la nostra fede.
Questa è la fede della Chiesa.
E noi ci gloriamo di professarla,
in Cristo Gesù nostro Signore.
Amen.

Se non ci sono battezzandi, il sacerdote conclude:

Dio onnipotente,
Padre del nostro Signore Gesù Cristo,
che ci ha liberati dal peccato
e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo,
ci custodisca con la sua grazia
per la vita eterna,
in Cristo Gesù, nostro Signore.
Amen.

Concluse le interrogazioni, il sacerdote battezza gli eletti, adulti e bambini.
Dopo il Battesimo il sacerdote unge i bambini con il crisma. A tutti, sia adulti che bambini, è consegnata la veste bianca. Poi il sacerdote o il diacono presenta il cero pasquale per l’accensione delle candele dei neofiti. Per i bambini si omette il rito dell’Effatà.
Se il Battesimo e gli altri riti esplicativi sono avvenuti al fonte, si fa ritorno in presbiterio, ordinando la processione come in precedenza. I neofiti adulti, i padrini o i genitori dei bambini portano le candele accese.

Se sono stati battezzati degli adulti, il vescovo o, in sua assenza, il presbitero che ha conferito il Battesimo, amministra loro il sacramento della Confermazione nel presbiterio, come è indicato nel Pontificale e nel Rituale Romano.
Durante la processione si esegue il cantico battesimale Ecco l’acqua o un altro canto adatto, mentre il sacerdote asperge il popolo con l’acqua benedetta.

ANTIFONA

Ecco l’acqua,
che sgorga dal tempio santo di Dio, alleluia;
e a quanti giungerà quest’acqua
porterà salvezza
ed essi canteranno: alleluia, alleluia.

Si possono cantare anche altri canti di carattere battesimale. Nel frattempo i neofiti vengono accompagnati al loro posto tra i fedeli. Se la benedizione dell’acqua battesimale è stata compiuta nel presbiterio, i ministri portano al battistero il bacile con l’acqua. Se non si è fatta la benedizione dell’acqua battesimale, l’acqua lustrale si ripone in un luogo adatto. Fatta l’aspersione, il sacerdote ritorna alla sede e guida la Preghiera universale, alla quale per la prima volta prendono parte i neofiti. Non si dice il Credo.

PREGHIERE DEI FEDELI

Fratelli e sorelle, illuminati dal Risorto, luce del mondo, siamo chiamati a splendere davanti all’umanità che cerca vita, pace e gioia. Consapevoli di questa responsabilità, con cuore grato eleviamo al Padre la nostra preghiera.

Diciamo insieme: Padre della vita, ascolta la nostra preghiera.

1. Ricolma di grazia la tua Chiesa, che accoglie con rinnovata esultanza l’annuncio della risurrezione del Signore: offra la luce pasquale ai cuori smarriti e tribolati. Noi ti preghiamo.

2. Benedici il papa Francesco, il nostro vescovo Orazio e tutti i pastori della santa Chiesa: attingano dalla celebrazione della Pasqua nuovo impulso per il loro servizio. Noi ti preghiamo.

3. Estendi il dono della pace a tutti i popoli della terra: dove regnano guerra, violenza e terrorismo possano rifiorire vita e speranza. Noi ti preghiamo.

4. Accompagna i catecumeni che in questa notte ricevono i Sacramenti dell’iniziazione cristiana: portino nella Chiesa il dono di una rinnovata giovinezza e siano coraggiosi testimoni della fede. Noi ti preghiamo.

5. Accogli il desiderio di noi qui riuniti: la luce nuova, che in questa notte santa ha diradato le tenebre del peccato e della morte, ci guidi sempre nella via della carità. Noi ti preghiamo.

Nella notte in cui l’amore ha trionfato sul peccato e la morte è stata vinta dalla vita, ascolta con benevolenza, o Padre, la preghiera di questa assemblea e le intenzioni che ciascuno custodisce nel cuore.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

LITURGIA EUCARISTICA

PREGHIERA SULLE OFFERTE

Con queste offerte
accogli, o Signore, le preghiere del tuo popolo,
perché i sacramenti, scaturiti dal mistero pasquale,
per tua grazia ci ottengano la salvezza eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

PREFAZIO PASQUALE I

Il mistero pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questa notte
nella quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello
che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra
e le schiere degli angeli e dei santi
cantano senza fine l’inno della tua gloria:
Santo, …

RITI DI COMUNIONE

PREGHIERA DEL SIGNORE

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

ANTIFONA DI COMUNIONE

Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Alleluia.
Celebriamo dunque la festa
con azzimi di sincerità e di verità.
Alleluia, alleluia. (1Cor 5,7-8)

Si può opportunamente cantare il Salmo 117.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE

Infondi in noi, o Signore,
lo Spirito della tua carità,
perché saziati dai sacramenti pasquali
viviamo concordi nel tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Solenne saluto alla Vergine Maria nella Veglia Pasquale e nella Domenica di Pasqua

Per antichissima tradizione, le comunità ogni giorno, all’ora del vespro, salutano la Vergine. Questo ossequio è giustamente omesso durante il triduo pasquale. Avendo ricordato il Venerdì Santo, nella celebrazione della morte del Signore, il dolore della Madre, la domenica di Pasqua festeggiamo con Lei la risurrezione gloriosa di Gesù. La salutiamo, perciò, con particolare solennità dopo la veglia pasquale, o ai vespri o dopo la Messa vespertina. Nella veglia pasquale, dopo la benedizione, il celebrante si rivolge brevemente ai fedeli con queste o simili parole:

Fratelli e sorelle, in questa notte, fra tutte la più santa, nella quale vegliando abbiamo celebrato la Pasqua del Signore, è giusto, rallegrarci con la Madre per la Risurrezione del Figlio: questo, infatti, fu l’ evento che pienamente realizzò la sua attesa e a tutti gli uomini donò la salvezza. E come noi, peccatori, li abbiamo contemplati uniti nel dolore, redenti, li esaltiamo, uniti nel gaudio pasquale.

Dopo l’introduzione, se l’immagine della Madonna è all’altare dove si celebra, il sacerdote può incensarla, mentre gli strumenti musicali suonano a festa. Quindi intona l’antifona Regina Coeli (Regina del cielo), dopo la quale si canta il versetto:

C. Rallegrati, Vergine Maria, alleluia.
A. Il Signore è davvero risorto, alleluia.

C. Preghiamo
O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridonato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia senza fine della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Se invece l’immagine della Madonna sta in altro luogo della chiesa, il celebrante vi si reca processionalmente insieme ai ministri; intanto si può cantare il salmo 112, “Lodate servi del Signore” con l’antifona “Esulta, Vergine Madre, Cristo è risorto, alleluia”; oppure un altro canto adatto alla circostanza. Giunto davanti all’immagine della Madonna, il celebrante secondo l’opportunità, l’incensa e intona l’antifona Regina Coeli(Regina del cielo), come sopra. Alla fine il diacono (o lo stesso celebrante) congeda il popolo come di consueto.

BENEDIZIONE SOLENNE

In questa santa notte di Pasqua,
Dio onnipotente vi benedica
e, nella sua misericordia,
vi difenda da ogni insidia del peccato.
Amen.

Dio che vi rinnova per la vita eterna,
nella risurrezione del suo Figlio unigenito,
vi conceda il premio dell’immortalità futura.
Amen.

Voi, che dopo i giorni della passione del Signore
celebrate nella gioia la festa di Pasqua,
possiate giungere con animo esultante
alla festa senza fine.
Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi
e con voi rimanga sempre.
Amen.

Nel congedare l’assemblea, il diacono, o lo stesso celebrante, canta o dice:

Andate in pace. Alleluia, alleluia.

Oppure:
La Messa è finita: andate in pace. Alleluia, alleluia.

Oppure:
Portate a tutti la gioia del Signore risorto.
Andate in pace. Alleluia, alleluia.

Tutti rispondono: Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.

CANTI CONSIGLIATI

Canto di Offertorio

CANTICO DELL’AGNELLO

Rit: Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia.

1. Celebrerò il Signore, perché è buono; perché eterna è la sua misericordia; mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. Rit.

2. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo. Dona, Signore, la tua salvezza, dona, Signore, la tua vittoria. Rit.

3. Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; veri e giusti sono i suoi giudizi. Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, voi che lo temete, piccoli e grandi. Rit.

4. Sia gloria al Padre, sia gloria al Figlio e allo Spirito Santo, com’era nel principio, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. Rit.

LE TUE MANI

1.Le tue mani son piene di fiori; dove li portavi fratello mio? Li portavo alla tomba di Cristo ma l’ho trovata vuota, fratello mio!
Rit: Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia!

2.I tuoi occhi riflettono gioia: dimmi cosa hai visto fratello mio? Ho veduto morire la morte, ecco cosa ho visto fratello mio. Rit.

3.Stai cantando un’allegra canzone: dimmi perché canti fratello mio? Perché so che la vita non muore ecco perché canto fratello mio. Rit.

Canti alla Comunione

IL CANTO DEL MARE

Rit. Cantiamo al Signore, stupenda è la sua vittoria. Signore è il suo nome. Alleluia.

1. Voglio cantare in onore del Signore perché ha trionfato, alleluia. Ha gettato in mare cavallo e cavaliere. Mia forza e mio canto è il Signore, il mio Salvatore è il Dio di mio padre ed io lo voglio esaltare. Rit.

2. Dio è prode in guerra, si chiama Signore. Travolse nel mare gli eserciti, i carri d’Egitto sommerse nel Mar Rosso, abissi profondi li coprono. La tua destra, Signore, si è innalzata, la tua potenza è terribile. Rit.

3. Si accumularon le acque al suo soffio s’alzarono le onde come un argine. Si raggelaron gli abissi in fondo al mare.  Chi è come te, o Signore? Guidasti con forza il popolo redento e lo conducesti verso Sion. Rit.

CRISTO RISUSCITI

Rit: Cristo risusciti in tutti i cuori. Cristo si celebri, Cristo si adori. Gloria al Signor!

1. Cantate, o popoli del regno umano, Cristo sovrano, Gloria al Signor! Rit.

2. Noi risorgiamo in te, Dio Salvatore, Cristo Signore! Gloria al Signor! Rit.

3. Tutti lo acclamano, angeli e santi. La terra canti: Gloria al Signor! Rit.

4. Egli sarà con noi nel grande giorno, al suo ritorno. Gloria al Signor! Rit.

5. Cristo nei secoli! Cristo è la storia! Cristo è la gloria! Gloria al Signor! Rit.

Canto finale

REGINA COELI

Regina coeli, laetare, alleluia.
Quia quem meruisti portare, alleluia.
Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
Ora pro nobis Deum, alleluia.

16/04/2022 | Liturgia del Giorno | Commenti disabilitati su Veglia Pasquale nella Notte Santa della Risurrezione del Signore (C) – 16 aprile 2022

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