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Ufficio delle Letture nella memoria di Santa Trofimena

C. O Dio, vieni a salvarmi! 
A. Signore, vieni presto in mio aiuto! 
C. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. 
A. Come era nel principio, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. 

INNO

O Vergine adornata
della palma dei martiri,
il popol di Minori
canta le tue lodi.

Gli antichi padri narrano
che li hai sempre difesi,
stendendo la tua mano,
da incombente rovina.

Sii ancora propizia
a questa tua città:
tieni da noi lontano
il male e la sventura.

Ottieni ai peccatori
la grazia del perdono,
ravviva nei devoti
la fiamma dell’amore.

Sostieni i vacillanti
contro le tentazioni
e ottieni a tutti gli uomini
il dono della pace.

Sia lode al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

SALMODIA 

1 Ant.        Tu splendi, vergine, di santità e sapienza, accanto al tuo Sposo, l’immacolato Verbo di Dio.

SALMO 18°

I cieli narrano la gloria di Dio, *
e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio *
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Non è linguaggio e non sono parole, *
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce *
e ai confini del mondo la loro parola.

Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale, *
esulta come prode che percorre la via.

Egli sorge da un estremo del cielo
e la sua corsa raggiunge l’altro estremo: *
nulla si sottrae al suo calore. Gloria.

1 Ant.       
Tu splendi, vergine, di santità e sapienza, accanto al tuo Sposo, l’immacolato Verbo di Dio.

2 Ant.        A tutta la gloria del mondo ho preferito il mio Signore Gesù Cristo.

SALMO 44 – I   ( 2-10)

Effonde il mio cuore liete parole,
io canto al re il mio poema. *
La mia lingua è stilo di scriba veloce.

Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia, *
ti ha benedetto Dio per sempre.

Cingi, prode, la spada al tuo fianco,
nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte, *
avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.

La tua destra ti mostri prodigi:
le tue frecce acute
colpiscono al cuore i tuoi nemici; *
sotto di te cadono i popoli.

Il tuo trono, dio, dura per sempre; *
è scettro giusto lo scettro del tuo regno.

Ami la giustizia e l’empietà detesti:
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato *
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.

Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia, *
dai palazzi d’avorio ti allietano le cetre.
Figlie di re stanno tra le tue predilette; *
alla tua destra la regina in ori di Ofir. Gloria.

2 Ant.        A tutta la gloria del mondo ho preferito il mio Signore Gesù Cristo.

3 Ant.        Al re è piaciuta la tua bellezza: il tuo Signore e Dio.

II   (11-18)

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio, *
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
al re piacerà la tua bellezza. *
Egli è il tuo Signore: prostrati a lui.

Da Tiro vengono portando doni, *
i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.
La figlia del re è tutta splendore, *
gemme e tessuto d’oro è il suo vestito.

È presentata al re in preziosi ricami; *
con lei le vergini compagne a te sono condotte;
guidate in gioia ed esultanza, *
entrano insieme nel palazzo regale.

Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; *
li farai capi di tutta la terra.

Farò ricordare il loro nome
per tutte le generazioni, *
e i popoli ti loderanno
in eterno, per sempre.  Gloria.

3 Ant.        Al re è piaciuta la tua bellezza: il tuo Signore è Dio.

PRIMA LETTURA

Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo

La vita cristiana, culto spirituale a Dio. ( Rom. 12,1-21 )

Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente, ma valutatevi in maniera da avere di voi un giusto concetto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l’insegnamento, all’insegnamento; chi l’esortazione, all’esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini (Mt. 5,39-42). Se possibile per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: a me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore (Dt. 32,35). Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo (Pro. 25,21.22). Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

RESPONSORIO

(Rom. 12,2; Ef. 4,23-24)

R.      Trasformatevi, rinnovando la vostra mente,* per discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

V.      Rinnovatevi nello spirito della vostra mente, rivestite l’uomo nuovo,

R.      per discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

SECONDA LETTURA

Dal «Trattato contro Fausto» di sant’Agostino, vescovo

Onoriamo i martiri con un culto di amore e di comunione ( Lib. 20, 21; CSEL 25, 562-563 )

Il popolo cristiano celebra la memoria dei martiri con religiosa solennità, sia per sollecitare a imitarli, sia per associarsi ai loro meriti e ricevere aiuto dalle loro preghiere; ma non a loro sono elevati altari, bensì, in loro memoria, a Dio stesso, che è Dio dei martiri. Quale celebrante, officiando all’altare nei luoghi di sepoltura dei loro santi corpi, ha detto mai: Offriamo il sacrificio a te, Paolo, o Pietro, o Cipriano? L’offerta è fatta a Dio nei luoghi dove sono ricordati quelli che egli ha coronato: proprio da quei luoghi deve provenire la sollecitazione a uno slancio maggiore di carità sia verso coloro che possiamo imitare, sia verso colui del cui aiuto abbiamo bisogno per poterli imitare.
Dunque noi onoriamo i martiri con quel culto di amore e di comunione con cui anche in questa vita onoriamo i santi uomini di Dio, il cui cuore noi sentiamo pronto al martirio per la verità del vangelo. Ma ai martiri che, già superate tutte le prove, sono vincitori nella vita beata, leviamo più devota e sicura la nostra lode che non a quelli che ancora combattono in questa vita.
Con quel culto che con parola greca diciamo «latrìa», non onoriamo né insegniamo a onorare se non Dio solo, poiché esso è una specie di servizio dovuto propriamente alla sola divinità.
Siccome a questo culto appartiene l’offerta del sacrificio e perciò si dice idolatria quella di coloro che lo offrono agli idoli, in nessun modo offriamo o facciamo offrire qualcosa del genere ad alcuno dei martiri né ad alcuna anima santa o angelo. E chiunque cadesse in questo errore viene ripreso secondo la sana dottrina, sia perché si corregga, sia perché ne sia preservato per l’avvenire. Anche gli stessi santi, sia uomini sia angeli, non vogliono che si tributi loro quell’onore che sanno dovuto a Dio solo. Questo risultò evidente in Paolo e Barnaba quando i Licaoni, spinti dai miracoli compiuti da essi, volevano sacrificare a loro come a divinità; essi strappatesi le vesti, asserendo e cercando di persuaderli che non erano dèi, proibirono di farlo. Ma altro è quello che insegniamo e altro quello che ci tocca tollerare; altro quello che dobbiamo insegnare e altro quello che siamo costretti a rettificare o spinti a sopportare, fino a quando non riusciamo a correggere.

RESPONSORIO

(Cfr. Rom 8, 18.35.37)

R.      Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, il pericolo, la spada? * In tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.

V.      Le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi.

R.      In tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.

CANTO DEL TE DEUM

Nelle domeniche, nelle feste e nelle solennità, dopo la seconda lettura e il suo responsorio si esegue il seguente inno:

Te Deum laudamus: * te Dominum confitemur.
Te aeternum Patrem, * omnis terra veneratur.
Tibi omnes Angeli, * tibi caeli et universae potestates:
tibi Cherubim et Seraphin * incessabili voce proclamant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus * Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra * maiestatis gloriae tuae.
Te gloriosus * Apostolorum chorus,
te prophetarum * laudabilis numerus,
te martyrum candidatus * laudat exercitus.
Te per orbem terrarum * sancta confitetur Ecclesia,
Patrem, * immesae maiestatis;
venerandum tuum verum * et unicum Filium;
Sanctum quoque * Paraclitum Spiritum.
Tu rex gloriae * Christe.
Tu Patris * sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem, * non orruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo, * aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes, * in gloria Patris.
Iudex crederis * esse venturus.
Te ergo, quaesumus, tuis samulis subveni, * quos pretioso sanguine redemisti.
Aeterna  fac cum sanctis tuis * in gloria numerari.
Salvum fac populum tuum, Domine, * et benedic hereditati tuae.
Et rege eos, * et extolle illos usque in aeternum.
Per singulos dies * benedicimus te;
et laudamus nomen tuum in saeculum, * et in saeculum saeculi.
Dignare, Domine, die isto * sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine, * miserere nostri.
Fiat misericordia tua, Domine, super nos, * quemadmodum speravimus in te.
In te, Domine, speravi: * non confundar in aeternum.

ORAZIONE

O Dio, nostro Padre, che ci hai rivelato in Cristo
il tesoro nascosto e la perla preziosa,
guarda benigno la tua Chiesa,
riunita nel gioioso ricordo della seconda invenzione
delle sacre reliquie di santa Trofimena:
fa’ che sia vigilante nell’attesa e perseverante nella prova
per essere fedele testimone del tuo nome.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

C.      Benediciamo il Signore.
A.      Rendiamo grazie a Dio.

INNI ALLA SANTA PATRONA

1. O VERGINELLA

O Verginella, o Madre,
o Trofimena invitta,
all’alma nostra afflitta
mostra la tua virtù.

Gloria a Dio che la creò
così pura e così santa.
Gloria a Te, Santina, intanto,
prega sempre Dio per me.

Dallo splendente soglio,
ove rimani assisa,
sguardo benigna affisa
sui figli tuoi orsù.

Vedi che qui raccolti
tutti lodiamo insieme,
l’amor, la fe’, la speme
che t’abbeliro’ il cor.


2. SU FEDELI

Su fedeli, corriamo esultanti,
della Santa onoriamo le spoglie;
dai veroni alle candide soglie
danzi lieta una pioggia di fior.

O Trofimena, nostra patrona,
l’esempio fulgido sempre ci doni
di fede semplice, di immenso amor.

Cospargiamo di rose e di gigli
tutto il suol onde passa, o fratelli,
non vedremo altri giorni sì belli
come questo; che gioia ci dà.

La ricordino i figli dei figli,
questa festa alle genti lontane
ed il suono di tante campane
si diffonda di eta in età.


3. TROFIMENA

1. Corpo innocente, striato dal sale, 
bambina indifesa, difesa dal cielo, 
la Croce, ha detto, trionfa sul male, 
aprici il cuore e squarcia un velo. 

Rit. Qui sei approdata, guidata dall’alto.
Tu sei la pace e il nostro conforto.
Alle nostre domande Gesù è la risposta,
o Trofimena, dolce amica nostra!

2. Già troppo presto vestita da sposa,
e come il diluvio arriva la fine, 
vai al martirio già pura e preziosa 
con la corona di gigli e di spine. 

3. Quando il braccio si alzò sul tuo ventre 
di luce splendette il tuo abito bianco. 
Fosti unita a Cristo per sempre, 
al tuo sposo che all’uomo offerse il fianco. 

4. O Trofimena, proteggici sempre, 
il viso accarezza, asciugaci il pianto. 
Di notte accorri, le ombre sono scure: 
dacci il riposo, con te sempre accanto.