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Ragazzo, dico a te, alzati!

Ragazzo, dico a te, alzati!

XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (05/06/2016)
Vangelo: Lc 7,11-17

Carissime catechiste e catechisti,
eccoci ancora radunati idealmente intorno alla Parola, che ci vivifica e ci rigenera, rafforzandoci nella fede.
Dalla parola di questa domenica, la X° del tempo ordinario, emerge chiaramente il messaggio della vicinanza e della compassione del Signore verso i suoi figli in difficoltà e la vittoria di Gesù sulla morte.
Innanzitutto il tema della compassione: c’è un’umanità sofferente, in difficoltà,
oppressa dalla morte, dal dolore, dal dramma del peccato, dramma che ha anche provocato la sciagura della carestia; un’umanità che esprime apertamente e velatamente il desiderio di essere liberata, salvata. Quest’umanità non è dimenticata da Dio, verso di essa, ci dice il profeta, Dio si piega, si curva per curarla nelle ferite, amarla, darle misericordia, “coprirla” della sua benevolenza, perché nulla di essa “fuoriesca”.
Gesù ne prova compassione, come buon Samaritano: il peccato ha introdotto la morte e la morte rompe i legami più belli, provoca tristezza, vuoti, solitudini, fa smarrire il sorriso e la gioia.
Gesù è il testimone di quel progetto divino che non ha voluto un’umanità oppressa e triste per il male. Il Maligno ha introdotto tutto il male nel mondo e Gesù opera per liberare quest’umanità e farla camminare bene con il cuore e gli occhi rivolti verso l’alto nella lode di Dio e con i piedi per terra, nel servizio dei fratelli. Quella uscita dalle cure della misericordia di Dio è un’umanità nuova, rinnovata, gioiosa, vittoriosa ed umile nello stesso tempo.
Carissimi catechisti e catechiste, sentiamoci innanzitutto oggetto di quest’amore tenero di Dio che si è piegato e si piega continuamente vicino alle nostre ferite e ci ha guarito e annunciamo un Dio che ha fatto così con noi e lo vuole fare ancora con ognuno dei suoi figli, se essi si lasciano amare dolcemente da Lui.
Il contesto storico nel quale viviamo, nonostante le sue ribellioni e chiusure, ha ancora l’esigenza forte di avvertire vicina questa presenza di Dio, che si serve anche di noi per arrivare al cuore degli uomini, feriti da tanti drammi, che continuano ad avere nel peccato la sua origine causale.

Auguri! don Luigi, vostro servo

04/06/2016 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Ragazzo, dico a te, alzati!
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