Paginetta per i catechisti: La fede, dono di ri-creazione
Carissimi catechisti e catechiste,
le domande che attraversano la pagina evangelica di questa domenica e delle tre ultime domeniche di Quaresima prima della Pasqua ci interessano molto da vicino per la chiamata che il Signore ci ha rivolto ad annunciare il suo Amore: come poter compiere un cammino di fede? Ed anche: chi è chiamato a compierlo? Nell’incontro con la Samaritana Gesù ci diceva che il cammino di fede comporta lasciare il peccato e la vita vecchia, oggi invece con l’episodio della guarigione del cieco nato Gesù sembra dettarci una condizione fondamentale di un vero cammino di fede, che è quella della povertà del nostro spirito. Gesù cioè ci dice che bisogna essere consapevoli che siamo ciechi nel cuore per camminare nella fede; con le nostre sole forze umane, solo con i nostri occhi non vediamo, non vediamo i fratelli e nella fede neanche Dio che ci ama; abbiamo bisogno quasi degli occhi di Dio per vedere il mondo come Lui lo guarda e i fratelli, le sorelle , la sua presenza, la sua Provvidenza; abbiamo bisogno che Gesù ponga sui nostri occhi ancora la sua saliva, uno strato di argilla come nella Creazione e ci guarisca dalla nostra cecità, dalla nostra superbia e dal nostro orgoglio, dal nostro senso di autonomia da Dio, dal nostro ritenere di poter “fare” da soli, di poter decidere da soli il bene ed il male, la vita e la morte, il presente ed il futuro; inoltre, può compiere un autentico cammino di fede chi è pronto a spogliarsi davanti alle opere di Dio, che risplendono in Gesù di Nazareth, delle proprie sicurezze, delle proprie certezze, chi è disponibile a verificare con Gesù i propri criteri di vita e di scelte di vita; può sembrare strana allora l’affermazione di Gesù, ma in realtà non è così: “ Io sono venuto perché chi vede non veda”: in altre parole davanti a quanto compie Gesù per me, per te, per noi, Lui il Salvatore e Messia, possiamo anche entrare in crisi, nel buio più totale, metterci in discussione, rivedere tutte le nostre scelte, quelle di base, confrontarci onestamente con uomini di Dio, con la sua Parola, con le sue strade d’Amore, le Leggi e magari accogliere il Nuovo che è Gesù, ripartendo con nuovi criteri, come uomini totalmente rinnovati da Gesù, quasi rimessi a nuovo dopo “una doccia rinfrescante”, per lavare le nostre sozzure del corpo. Davanti all’opera di Dio che è Gesù siamo chiamati a scegliere: rimanere con i nostri occhi, la nostra vista, il nostro modo di vedere il mondo, oppure essere disposti a “perdere” per acquisire un nuovo modo di vedere? Il Vangelo e questo Vangelo particolarmente sembra benedire quelle crisi di fede di chi si mette in discussione dopo un Dono grande di Dio in Gesù e rinnova alla luce di quell’esperienza tutto della sua vita, vedendo tutto con la Luce di Dio che è Gesù. Infine anche questo Vangelo ci dice “stranamente”: chi è fuori dai criteri conformi al mondo sa compiere questo cammino, chi esce dai “soliti” schemi ed ha desiderio profondo di Luce accoglie veramente Gesù.
Don Luigi, vostro servo