Paginetta per le catechiste: Gustiamo la misericordia
Carissimi catechisti e catechiste,
in questa Domenica dell’Ottava di Pasqua, mi sembra tanto di essere aiutati dalla liturgia della Parola a compiere un’esperienza vera di Chiesa: immaginiamo per un attimo quello che noi tante volte vogliamo sperimentare quando desideriamo “assaggiare” un prodotto di tavola autentico, DOP e magari non ci fidiamo dei vari rivenditori, che sul mercato ci presentano copie dello stesso, contraffatte, elaborate, che non danno quel gusto originale, genuino, fresco e coinvolgente. Oggi possiamo “gustare” che cos’è la Chiesa! Tante volte soprattutto i mezzi di comunicazione ci fanno intravedere volti autentici e non della Chiesa, aspetti “ un pò contraffatti”, “elaborati in officine” dove si vuol nascondere o velare un poco la Verità; oggi la conosciamo senza veli e speriamo di innamorarcene. La Chiesa è composta da uomini, che sono veri, perchè come i discepoli sono pieni di paure e di debolezze; cercano di superarle stando insieme, aiutandosi l’un l’altro, appoggiandosi l’uno all’altro, confortandosi vicendevolmente; la Chiesa però è l’esperienza viva del Risorto che sta “in mezzo” ad essa, il Risorto la ama, ha dato la sua vita per questa Sposa, la ama come è, anche con i suoi dubbi, pensiamo a Tommaso, le sue fatiche, la sua vera umanità e perciò non la vuole “ di angeli” o contraffatta o finta, davanti a Lui; alla Chiesa inoltre Gesù si dona interamente in Corpo, Sangue, Anima e Divintà, nonostante le sue stanchezze, la lentezza dei suoi passi nella fede, l’incredulità che però è aperta ai segni che portano alla fede umile e forte; Gesù non giudica questa Chiesa, la ama, si rende presente, la aiuta, la sostiene, la incoraggia, la rende viva con la sua presenza e le dà fiducia, donandole una missione da compiere, grande, immensa, infinita, importantissima, vitale per il mondo, “sussurrandole al cuore” di fidarsi non di se stessa, di non guardare mai solo a se stessa; per andare le dona l’Altro sé stesso, il suo Spirito, e perciò la rende ricchissima, inesauribile nelle sue forze e potenzialià, invincibile nell’ Amore, capace di essere un’altra Gesù nella storia degli uomini, perchè capace con lo Spirito di amare, parlare, servire, essere come Gesù in mezzo agli uomini: Gesù con il suo Spirito allora non muore più ed è vivo in mezzo a noi nella Chiesa! Chissà se dopo questa Domenica della Divina Misericordia riusciamo un po’ di più ad amare la Chiesa un poco almeno di più, a guardarla come la guarda Gesù, con occhi di innamorato “pazzo”, Sposo d’Amore. Chissà se sentiamo un po’ di più la gioia di esserne parte con l’acqua del Battesimo, di non dire come Pietro nella Passione: “no, non la conosco, io non sono di quelli…..!” Dove facciamo l’esperienza della Misericordia? Gesù vuole che noi la Misericordia la tocchiamo, la riceviamo come l’abbraccio “sicuro” della mamma”, con la certezza psicologica di esserne usciti”veramente” da quella vicenda negativa.
Don Luigi, vostro servo