Paginetta per i catechisti: Capitani coraggiosi
Carissimi catechisti e catechiste,
il messaggio fondamentale di questa Domenica, che è la XII del tempo Ordinario, ci riguarda molto da vicino: cosa comporta essere amici di Gesù e suoi testimoni. Gesù subito sgombra il campo da possibili equivoci e ci dice che seguire Lui, Signore e Pastore, a volte può avere come conseguenza incomprensioni e sofferenze da parte del mondo, che non accetta i suoi amici, come non ha accolto la testimonianza di Gesù quando è venuto nel mondo; davanti a questi travagli noi ci potremmo lasciar prendere dalla paura ed indietreggiare, “sentiamo tremare i nostri polsi”, ci potremmo scoraggiare e lasciar “perdere” oppure potremmo trovare compromessi con il mondo, venir meno all’altezza del compito che Gesù ci affida, per paura delle persecuzioni. Ecco allora il grande monito di Gesù: “non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima, temete piuttosto quelli che hanno il potere di uccidere l’anima e mandarla all’Inferno”; in questo io noto che Gesù ha una visione diametralmente opposta a quella di noi educatori e genitori di oggi: siamo sempre troppo preoccupati che i nostri figli si ritirino a casa “senza crearci problemi”; poi cosa hanno fatto veramente o a che ora si ritirano, questo interessa relativamente: Gesù ci aiuta invece a fissare la nostra attenzione su ciò che vale veramente ai suoi occhi, che è la salvezza dell’anima, quella interiore, quella Eterna; ci vuol mettere in guardia e ci dice che nel mondo c’è Qualcuno che ha il potere di rovinare l’anima, fino al punto di farla perire ed è il Demonio, che con le sue trame di peccato viene a tentarci, soprattutto in alcuni momenti o di notte, “cercando chi divorare”. L’anima ha una sua vita, che è quella Eterna, quella del Battesimo, quella della Grazia, noi lo sappiamo? Conosciamo “per caso” le conseguenze del peccato? Sappiamo perché il peccato grave si definisce “mortale”? Vi confido che alcuni ragazzi della scuola dove insegno, non ne avevano proprio idea! Sono i soli oggi, con l’ignoranza religiosa che c’è in giro? Non voglio fare terrorismo catechistico, neanche Gesù, però credo che Gesù oggi ci chiami a vigilare di più sulla vita dell’anima e ad avere in odio quello che a Lui più dispiace, che è il nostro peccato e a non essere superficiali, leggeri su questo, come quelle persone che nel confessionale si mostrano quasi spazientiti di doversi “confessare”, perché tanto il peccato non ha alcuna conseguenza…Mi viene in mente l’immagine dell’aridità di questi giorni: la terra non ha la forza più di far crescere belle pianticelle, tutto sembra seccarsi, inaridirsi, perdere vigore, manca l’acqua, diventa tutto un deserto. Così è anche nelle nostre anime: l’acqua rappresenta la Grazia di Dio, che irrora continuamente le nostre anime e dona loro Vita, Forza, Vitalità, Vigore per fare il bene ai fratelli, per amare Dio, per fare grandi gesti come quelli dei Santi, per dare buona testimonianza a Gesù davanti al mondo, ai tribunali e non avere paura, anzi essere sicuri e certi del suo premio, ma soprattutto del suo sguardo amorevole, perché Lui anche nei momenti della persecuzione, difficili umanamente, perché i discepoli non sono masochisti, Lui è vicino, ci sostiene, perfino i nostri capelli sono contati e noi valiamo più di molti passeri. E allora forza, coraggio, fratelli e sorelle; la testimonianza a Gesù non è una passeggiata, come hanno imparato presto Pietro e compagni discepoli. Avanti, “capitani coraggiosi”!
Don Luigi, vostro servo