Paginetta per i catechisti: GESU’, LO SPOSO BELLO, “RUBACUORI”
GESU’, LO SPOSO BELLO, “RUBACUORI”
Carissimi catechisti e catechiste,
non possiamo non leggere questi passi “pesanti” della S.Scrittura di questa Domenica alla luce del cammino che stiamo compiendo dietro Gesù e i suoi discepoli ogni Domenica ed anche con la penombra del contesto umano della seduzione, tipica del matrimonio di un uomo e una donna: elementi che qui sono tra l’altro strettamente congiunti e sovrapposti, scriverei commisti. Gesù sta camminando, insegnando e compiendo segni, Pietro e i discepoli che Lo seguono, stanno rimanendo affascinati da questo Predicatore Divino, che esercita su di loro una grande forza attrattiva; Domenica scorsa abbiamo appena registrato il patto di “fidanzamento”, l’ “Alleanza”, che hanno stabilito, guardandosi sinceramente negli occhi. Gesù ha sedotto definitivamente il cuore di Pietro, che non ha resistito alla forza attrattiva esterna, ma anche a quella potenza d’amore interiore, che lo ha portato a compromettersi per Lui per sempre, spinto dalla forza del cuore, non sapendo bene neanche, sul piano razionale, ciò che avrebbe comportato “fidanzarsi” con Gesù, Allearsi con Lui, essere Suo e starGli dietro; ad un livello tipicamente di conoscenza, Pietro, dopo essere stato sedotto, dopo essersi “tuffato” in Gesù, ora deve imparare cosa comporta il discepolato di Gesù Signore. Non capita anche tante volte ad un livello umano quando due persone, dopo aver stretto alleanza di fidanzamento o anche di matrimonio cominciano a scoprire dopo, cosa significhi tutto questo e magari a ripensare sulla loro scelta, se “conviene” fermarsi o proseguire? Guardandosi indietro, magari sentono come il profeta Geremia che l’altro o l’altra l’ ha sedotto/a fino al punto da sfiorare la forma della violenza forzata. A questo punto vorrei inserire le parole così “umane” e “struggenti” del salmo, come anche della seconda parte della prima lettura, laddove il salmista esprime che nel suo cuore al là di tutto e prima di tutto c’è una sete profonda, irrefrenabile, che lo porta alla sorgente, il profeta dice un fuoco ardente, quasi “prepotente”, che pur sforzandosi di contenere, non vi riesce e va, continuando ad accettare umiliazioni, sofferenza, persecuzioni, contraddizioni per l’annuncio della Parola; quelle che anche Gesù annuncia a Pietro dopo il ”fidanzamento”: seguirLo comporta tutto questo, non è affatto una passeggiata trionfale, dietro il corteo del Figlio di Dio, osannato e acclamato dalle folle; anzi la Sua umiliazione sarà la nostra, la Sua Croce la nostra, le Sue sofferenze e persecuzioni le nostre: ma ditemi, quale uomo sano di mente accetta di buon grado questa “via umiliante”? Quale uomo può “attraversarla” se alla base non ha un’esperienza di seduzione del cuore, che lo porta ad andare dove umanamente non vorrebbe, “dove lo porta il cuore” e non dove vorrebbe lui stesso? Quante volte viene la tentazione di mollare tutto? Poi ti guardi dentro, scopri ancora il fuoco e vai, ti fidi, scriverei chiaramente, continui a lottare, ma non all’esterno, ma dentro, tra quello da cui sei fortemente tentato, come una vita comoda e sicura e quello che invece accetti e vivi solo per Amore di Dio; così lasci che Lui ti plasmi, ti formi, in un modo inconsueto ed impensato, a forme di pensiero che nulla hanno di umano e cominci a scoprire che per costruire il suo Regno, anche tutte quelle forme di umiliazione umana, che un servizio al Signore nella Chiesa soprattutto oggi comporta, servono in modo misterioso e le accetti senza reagire umanamente, come sapresti fare molto bene e cerchi di reagire come ha fatto Colui che un giorno ci ha sedotto, “rubandoci” il cuore.
Don Luigi, vostro servo