TITOLO: LA GUIDA SPIRITUALE, UN CANALE RADIO, “ALTISSIMO”: Carissimi/e catechisti/e, la Parola di questa Domenica prende in considerazione la responsabilità che, al cospetto di Dio hanno quelle persone, come i sacerdoti della prima Lettura o gli scribi e i farisei del Vangelo, di guidare il popolo in nome del Signore; possiamo scrivere con certezza allora che ci siamo tutti noi dentro questa missione, sacerdoti in cura di anime e catechisti/e. Gesù, sull’onda degli ammonimenti di Dio Padre ai sacerdoti, è un vero Maestro e denuncia i mali di una guida spirituale non corretta. Innanzitutto stigmatizza il male dell’ipocrisia: le guide del popolo dicono e non fanno; in positivo, quindi, Gesù chiede alle guide di essere coerenti, cioè di sentirsi impegnati in prima persona a compiere quanto viene insegnato, a non pretendere che sia solo il popolo a mettere in atto un retto comportamento. Mi sembra innanzitutto di avvertire la voce di Dio che, attraverso le guide, si vuole Lui far presente al popolo, e che è un grande onore ricevere questa responsabilità, è un atto di grande fiducia da parte di Dio, che si vuol riconoscere nelle guide spirituali; Lui chiede alle guide di stare in sintonia spirituale ed intima con Lui, sulla stessa lunghezza d’onda, di non uscire dal suo cuore, di non fare di testa nostra, quasi di consultare prima Lui, quando si opera, di cercare primariamente la sua Volontà, di essere molto attenti a porsi in un atteggiamento di grande ascolto, di non fare cose per le quali Dio non ci ha inviato. Leggo in questo veramente la grande responsabilità che abbiamo noi, la grandezza e la bellezza del ministero che ci è affidato, la fiducia che ci è accordata; il popolo è di Dio e ogni volta che non lo trattiamo come Dio vuole, Lui ne soffre , perchè Lui vive nel popolo e ci insegna a servire il popolo, non a servircene. L’immagine che mi sovviene è quella di un’antenna radio che capta i segnali, per poi mandarli in onda su uno schermo. I segnali da ricevere per noi sono quelli di Dio e lo schermo è il nostro popolo. Le grandi domande: siamo in ascolto della voce di Dio? Siamo “un’altro Lui” per il popolo? Abbiamo sacro rispetto del popolo Santo di Dio? Noi guide addirittura possiamo fare da schermo a Dio e impedire che Lui incontri il suo popolo, che resta suo, non è una nostra proprietà. Pensiamo ancora ad un canale irrigante che trasporta acqua, è solo un canale, svolge solo il compito di portarci l’acqua e non bloccarla e impedire ai campi di ricevere la buona acqua: il popolo preghi perchè noi non siamo di ostacolo, ma sempre più puliti, cristallini, chiari, lasciamo trasparire Lui, lasciamo che Lui arrivi alle anime, e non noi, il nostro pensiero o i nostri pareri. Non rubiamo la scena e la Gloria a Gesù, come ho avuto a scrivere qualche altra volta. Pensiamo ancora alle indicazioni stradali, ai segnali stradali che ti conducono in un luogo, svolgono bene la loro funzione quando indicano chiaramente il posto dove andare; anche noi, non facciamo fermare a noi, conduciamo il popolo da Gesù, non portiamo il popolo da noi stessi. La guida è Gesù, il Maestro è Lui, il Padre è Dio e Lui non è nostro concorrente, non ci vuole disonorare o mortificare dicendoci di stare attenti a questi titoli, ma solo spingere ad essere maestri, guide e padri, guardando, noi e il popolo, solo a Gesù come modello. Mi sembra di vedere Gesù che chiede soprattutto alle guide di avere l’umiltà di fare spazio quanto più possibile a Lui, di assumere quanto più possibile la sua logica, il suo modo di servire, di andare incontro al popolo, in modo da permettere al popolo di incontrare Lui; scriverei il popolo ha diritto di incontrare Lui, facciamo sì che lo possa incontrare oggi nel mio modo di parlare, annunciare, visitare le famiglie, insegnare, celebrare e così andando avanti. Gesù si vuole proprio riconoscere in noi e vuole che noi siamo un altro Lui stesso. Chi è il parroco allora? Un altro Gesù oggi, anche se con telefonino e computer!
don Luigi vostro servo