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Paginetta per i catechisti: “UNA MENSA IMBANDITA DI SQUISITEZZE”

TITOLO: “UNA MENSA IMBANDITA DI SQUISITEZZE”: Carissimi/e catechisti/e, è la seconda tappa di questo sprint conclusivo della Chiesa, nell’ultima parte dell’anno liturgico, con un finale “pirotecnico”, quello delle riflessioni sul Giudizio di Dio e sulle Ultime Realtà che ci attendono. Ancora siamo affascinati dalla predicazione “avvolgente” di Gesù, che utilizza una parabola per parlarci di contenuti alti e forti: il premio della gioia del Paradiso, la condanna del pianto dell’Inferno; tutto preceduto e introdotto da un’immagine dell’Antico Testamento di una donna forte, che impiega con grande alacrità il suo tempo e le sue energie e da una lettura del Nuovo Testamento, che ci dà una notizia chiara e inequivocabile sulla fine dei tempi. Ci soffermiamo in maniera privilegiata sul Vangelo. Innanzitutto sento di scrivere una parola sulla fiducia sconfinata di Dio verso noi uomini, suoi figli, rappresentata da questo padrone che affida i talenti ai servi e nello stesso tempo lo fa, mostrando di conoscere personalmente le capacità di ognuno; la liturgia nella preghiera nuova di colletta ci dice che Dio affida alle nostre mani tutti i beni della creazione e della Grazia: che bello sentirsi oggetto della fiducia di Dio! Ci allarga il cuore! Se sono stato scelto per un compito qualsiasi e come catechista è perchè Dio Padre mi conosce da sempre e mi ha affidato il Vangelo da annunciare, le anime dei ragazzi da custodire e alimentare, con le mie doti naturali; un commento meraviglioso: “Signore, Tu mi scruti e mi conosci, Tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo”. Gioca un ruolo fondamentale la fede: grazie a questa virtù teologale leggo l’impegno affidatomi in un ottica divina e spirituale , molto diversa da quella umana e che mi pone su un piano “superiore”, evitando di cadere in dinamiche di invidie e gelosie umane, troppo umane. Facciamo bene, perciò, a fermarci in questi giorni un po’ in silenzio di adorazione, riflettendo sulla fiducia personale di Dio Padre verso di me… Inoltre può essere bello vedere la nostra presenza e la nostra missione nella Chiesa come una grande mensa, imbandita di ogni bene di Dio, di tanti doni di Grazia, che sono messi tutti a nostra disposizione e gratuitamente per nutrircene e con l’energia di quelle pietanze gustosissime compiere il servizio che Dio Padre ci chiede: la S.Messa, la Parola, il S. Battesimo, la S. Cresima, la famiglia cristiana, unita con il S. Matrimonio, tutti gli altri Sacramenti e poi i sacerdoti chiamati a servirci, come i “camerieri” di Gesù, che ci offrono a tavola questi alimenti pieni di vita buona, la stessa vita di Dio; Dio ci serve su vassoi argentati queste prelibatezze e noi ci mostriamo indifferenti e come bambini capricciosi, diciamo che non ci piacciono, che vogliamo le patatine viste al supermercato e le gomme da masticare viste in televisione? I doni di cui siamo stati investiti e che siamo noi stessi diventati, come il Battesimo, ci spingono ad una vita attiva, impegnata, consumata tutta nel far conoscere agli altri queste bellezze, a liberarci dalle nostre paure e pigrizie, a vivere una vita cristiana“in positivo” o “in attivo” o “in impiego”, cliccando “ci sto”, in cammino direbbe papa Francesco e non “da divano” o “da pensionati”. Badiamo bene che quell’uomo che non ha impiegato in attivo il suo talento, potremmo dire noi, umanamente parlando, non ha fatto “niente di male”, glielo ha semplicemente restituito al padrone come lo aveva ricevuto; ma Dio Padre lo giudica severamente e ci sembra quasi di sentire il suo rimprovero inappellabile al termine di una esistenza scialba e opaca: ma che cosa hai fatto di buono? A quanti hai annunciato il Vangelo? A quanti sei stato di esempio e sono stati stimolati a seguirti? Dio Padre vuole che scendiamo in campo e lo facciamo con una tattica rischiosa, aperta, all’attacco, pronti a far goal, non semplicemente impegnati a non prenderli. Pensavo ai Santi che, come Santa Madre Teresa di Calcutta, di goal ne hanno fatti tanti e hanno saputo moltiplicare in tutta la Chiesa i talenti ricevuti. E alla fine: gioia eterna, un po’ come quella dei giocatori svedesi o pianto eterno, un poco come quello di Buffon? A noi “l’ardua sentenza”, cioè la scelta fondamentale di vita.
don Luigi vostro servo

17/11/2017 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: “UNA MENSA IMBANDITA DI SQUISITEZZE”
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