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Paginetta per i catechisti: ESSERE UNA “FRECCIA INDICATIVA”

TITOLO: ESSERE UNA “FRECCIA INDICATIVA”: Carissimi/e catechisti/e, siamo alla terza Domenica di Avvento e ci fa ancora dolce compagnia la figura del grande testimone di Cristo, Giovanni Battista. Questa Domenica è chiamata della gioia ed ascoltiamo l’appello dell’Apostolo Paolo rivolto alla comunità di Tessalonica: “state lieti”! La Chiesa si prepara con gioia ad accogliere il suo Signore, per essere, nella gioia, testimone del suo Amore. Ascoltiamo anche in questa Domenica, come già la precedente, Giovanni il Battista; egli nella sua predicazione innanzitutto sgombra il campo da false idee e da equivoci: lui non è il Cristo; egli non vuole prendersi gloria non sua, onori che non gli spettano, egli sente che non è chiamato a stare lui al centro delle attese della gente, si schiva, fa un passo indietro e sta e rimane ai margini, in periferia potremmo dire. Sarà il Cristo a prendersi gli onori ed anche la Croce che gli spetta. Io personalmente vedo già in questa testimonianza un grande insegnamento per noi catechisti/e; come Giovanni, anche noi indichiamo soltanto il Cristo e lasciamo che al centro dei cuori e delle attenzioni dell’anima ci sia Lui: la gente, i ragazzi ed i fanciulli affidatici, che incontrino Lui, noi impariamo a metterci da parte, gioiosi soltanto di questo incontro con Lui, per tutti. Può essere esemplare l’immagine del segnale stradale della freccia, che non attira su di sé l’attenzione, ma che fa puntare gli occhi su altro da sé, là dove veramente la gente desidera e deve andare. Credo che tale atteggiamento possa veramente essere un elemento importante della nostra spiritualità. Che bello: essere catechiste/i “frecce indicative” e chiare verso Gesù, il cuore delle attese degli uomini! Anche nelle altre risposte negative di Giovanni troviamo il suggerimento di una catechesi limpida, che a chi lo ascolta non dà risposte sbagliate; anche da questo traiamo insegnamenti: l’impegno di formazione continua di Giovanni gli aveva permesso di conoscere bene quale era la sua missione, chi era lui e chi era il Cristo e fin dove si poteva “spingere”, quale “soglia” non poteva varcare o quale limite oltrepassare ed “istruiva gli ignoranti” con chiarezza di concetti. In positivo invece, Cartesio avrebbe detto “in pars costruens”, Giovanni si definisce semplicemnte una “voce”: anche essa ha la sua importanza, perchè se noi non la sentiamo, dentro il nostro cuore non rimane nulla e non si ferma il valore, il contenuto di cui vuole essere portatore la voce, pensiamo ai sordi che purtroppo sono impediti dall’ascoltare le voci; ma direi, guai a noi se siamo una voce, un rumore o uno stridore vuoto, mancante di contenuto; speriamo, invece, che Gesù resti nel profondo del cuore, dopo che, come Giovanni, usiamo anche la nostra voce per trasmetterLo. Giovanni quindi svolge la missione semplicemente di testimone, come una voce che ci trasmette il Cristo: Lui poi rimane nel cuore, mentre la voce va via e passa. E la presenza e la missione di Gesù la definisce molto bene il profeta Isaia nella prima lettura, ripresa da Gesù stesso, quando all’inizio del suo ministero, andrà nella sinagoga di Nazareth: Egli solo merita di stare al centro dei cuori e dell attese: i miseri ricevono con Lui il Lieto Annunzio e i prigionieri del male vengono liberati. La sua è veramente una missione che trasmette gioia, perché cosa attendono i prigionieri se non la liberazione? Giovanni perciò ci chiede di rendere diritta la strada su cui Gesù può venire e chi lo accoglie, accoglie la gioia vera che nessuno ci potrà togliere, una gioia che potrà permettere alle persone di compiere saltelli di esultanza. Maria, il cui cantico è presentato come preghiera responsoriale, canta e danza questa gioia, perché lei nella sua piccolezza ed umiltà ha accolto Gesù nel suo grembo, ha fatto spazio alla volontà di Dio, sapendo mettere da parte con gioia il suo piano umano e questo le ha dato gioia e canta a Dio. Certamente è il tipo della Chiesa che anche noi speriamo di essere.
Don Luigi, servo vostro

15/12/2017 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: ESSERE UNA “FRECCIA INDICATIVA”
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