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Paginetta per i catechisti: UN TUFFO DALLO SCOGLIO, CON FEDE!

TITOLO:UN TUFFO DALLO SCOGLIO, CON FEDE!: Carissimi/e catechisti/e, viviamo questo tempo “d’incanto” dell’Ottava di Natale: otto giorni ed Uno solo nello stesso tempo, che è l’Oggi di Gesù vivo. Abbiamo dentro il desiderio di fermare il tempo, per non far passare da noi, dal nostro profondo queste emozioni, queste sensazioni, questi pensieri che sono propri di questo tempo quasi “ovattato”, dove tutto ci riconduce a Lui, a quel Bambino, che con la sua venuta e la sua presenza ha reso già bella ogni cosa e rende di nuovo bella la nostra vita, se ogni giorno sappiamo accoglierLo come dono d’Amore del Padre. In quest’“aria festosa” che solo Lui sa creare, si “inserisce” oggi la Solennità cosi pura e così vera della sua Santa Famiglia, a ricordarci quindi innanzitutto che Lui non ha “volato” sopra le nostre teste, facendosi uomo veramente ha avuto bisogno del calore che solo un cuore, un volto e delle braccia di padre e di madre sanno dare; Lui non spunta come un fungo o scende dal cielo come un alieno, sorprendendoci, per tutti gli effetti speciali che il suo atterraggio “numinoso” avrebbe causato: viene in una famiglia! E viene in una famiglia vera di poveri di Javhé, di poveri che confidano solo nella Misericordia di Dio, non sul proprio orgoglio o sul proprio potere e ancora una volta, leggiamo oggi nel Vangelo, solo dai poveri di Javhé viene riconosciuto ed accolto nel Tempio di Gerusalemme, Bambino vero, dove i suoi genitori, adempiendo la Legge di Dio, lo avevano portato. Grazie, o Dio Padre, perché, in questo tempo in cui la famiglia e quella cristiana in special modo, è poco apprezzata e soprattutto poco scelta dai giovani o poco difesa dalle istituzioni ed in cui abbiamo tanta paura di sceglierla e di avventurarci sui suoi “fascinosi sentieri”, Tu l’hai scelta per il tuo Amatissimo Figliolo, piccolo riflesso di quella Famiglia di Amore circolante, che Tu sei: o Signore, dacci la spinta dentro e l’energia vitale nei nostri cuori, perché soprattutto i nostri giovani, “imballati” davanti a questo bivio, “mi sposo o non mi sposo”, fermi e bloccati sullo scoglio, rapiti dalla paura di annegare, si lancino e si tuffino con fede nel mare dell’Amore familiare cristiano e credano che quel mare l’hai formato Tu, ci hai nuotato Tu stesso dentro, ma prima di tutto l’hai voluto, pensato, ideato per ogni uomo, “non è bene che l’uomo sia solo!”, ci hai detto e noi ne sentiamo ancora l’eco nel profondo dell’ io. Poi hai chiamato nel tuo Infinito Amore anche il tuo Amatissimo Figlio a lasciarsi cullare dalle braccia e dalle nenie di un papà e di una mamma, alla nascita, nelle fasi della crescita oscura e fruttuosa di Nazareth e poi nella “depositio”, piena di dolore e di speranza materni, alla morte. Anche il tuo Figliolo allora si è allenato, come un bravo giocatore, a dire le parole essenziali: permesso, grazie: noi, per noi, dobbiamo dire anche scusa! Anche Lui, lì a Nazareth, ha gustato e provato la fatica e il dovere del confronto e del dialogo, dell’apertura quotidiana con i familiari, che si può provare a partire dal semplice “con-vivere” di una famiglia, come il consumare insieme un pasto o come il progettare ed il pensare qualcosa per l’abitare comune fraterno o come anche il comunicare le proprie paure e le proprie conquiste affettive o di lavoro: il dialogo, questo sconosciuto, che il diavolo muto vuole tenacemente portare via dalle famiglie cristiane, costringendoci ad una vita da individui soli, illusi da un modo di comunicare freddo, interessato, deviato e “fuorviante”! L’uomo è fatto a tua immagine e dove lo conosciamo questo se non nella famiglia e dentro, nel cuore profondo della famiglia cristiana? Non lasciamoci rubare la famiglia cristiana, certamente ce la stanno già rubando, a vari livelli, non permettiamo che questa ruberia e questa rapina continui, poniamo un freno, anzi chiamiamo le persone giuste, “le vedette di Dio” sul territorio, perché ci possiamo riprendere ciò che ci hanno rubato; e ancora: siccome ci hanno rubato questo sogno dal cuore dei nostri giovani, chiamiamo di nuovo gli “incantatori della fede”, perché possano pian piano reinstallare questa “app” dentro il loro cuore e controlliamo che funzioni; facciamo conoscere ai giovani che senza questa “diciottapp” sono “uomini soli”!
Don Luigi, servo vostro

29/12/2017 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: UN TUFFO DALLO SCOGLIO, CON FEDE!
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