Paginetta per i catechisti: GESU’ GIOCA DI “CONTROPIEDE”
TITOLO: GESU’ GIOCA DI “CONTROPIEDE”: Carissimi/e catechisti/e, lasciatemi usare questa immagine calcistica per esprimere il concetto fondamentale che vorrei trasmettervi nella Domenica della Divina Misericordia: alcune squadre di calcio a volte lasciano “sfuriare”la squadra avversaria, che attacca in continuazione, per poi colpire appunto in contropiede con veloci e rapidi mutamenti di fronte, che entrano di sorpresa nel cuore della difesa avversaria, con grande successo; a me sembra che anche Gesù faccia così, perché verso la sua Comunità e verso la sua Domenica, ricordate queste due parole magiche, i suoi avversari, che stanno dentro le comunità stesse, hanno portato tanti, lunghi, reiterati ed efficaci attacchi, che ormai mi sembra hanno fatto goal a ripetizione, riducendo al lumicino la forza ed il vigore della Comunità cristiana e della Domenica. Gli attacchi stanno avendo successo, purtroppo sembra. Loro poi, la Comunità cristiana e la Domenica, sono due sorelle che camminano sempre insieme, non si lasciano mai, vanno benissimo d’accordo, dialogano continuamente, escono abbracciate, chiacchierano per la strada con piacere e se si colpisce l’una, chiaramente ne soffre anche l’altra: Gesù oggi gioca di contropiede, perché il Vangelo ci annuncia chiaramente che Lui, Risorto e vivo, proprio lì si nasconde, sotto i veli di quei gesti così belli che la Domenica possiamo compiere in Comunità cristiana e che sono di una ricchezza umana straordinaria, tanto che fanno rivivere il suo Spirito Creatore e Redentore in noi e dentro le sue famiglie. Portare un fiore a casa, mettere il vestito della festa, prepararsi come famiglia per la festa della S.Messa la Domenica, festa di famiglia, andare a far visita a qualche ammalato o persona sola di famiglia o ricordarsi di qualcuno in difficoltà, parlare nella piazza della città in un clima disteso con i fratelli e le sorelle di comunità su come va il mondo, approfondire con i figli le questioni di fede, che pone la Parola domenicale, svolgere tutto lasciando da parte l’orologio e per questo Giorno che il Signore ha fatto dirsi:sono io il signore sul lavoro e sulle cose, non ne sono schiavo e in questo Giorno cerco di far fiorire dentro il mio cuore i sentimenti più belli di tenerezza e di attenzione quasi puerile verso le persone che amo. Inoltre l’azione in contropiede di Gesù mi sembra che è così diretta per far sostenere bene in piedi la sua Domenica e la sua Comunità che Lui non dice come noi: “in quella comunità ci sono quei difetti ed Io non ci vado oppure lì quelle persone hanno sbagliato verso di me ed Io vado altrove in un’altra comunità oppure quelli che stanno intorno a Me sbagliano in continuazione, sono la rovina della stessa comunità ed Io preferisco andare altrove, quasi come se Lui andasse solo dove trova cristiani già perfetti, catechisti/e impeccabili, sacerdoti tutti d’un pezzo ed inappuntabili”; Gesù non dice: “diventate prima tutti santi e allora mi avrete vivo in mezzo a Voi”! Anzi mi sembra proprio che la nostra fede come quella di Tommaso oggi, “caschi come il famoso asino”, perché queste sono le questioni che tante volte ci bloccano nella partecipazione alla vita delle comunità di Gesù e non tanto le questioni teologiche sull’esistenza o meno di Gesù, sulle sue nature o sulla sua Messianicità. Gesù ci dice: Io amo la Chiesa come è, è la mia Sposa, bella o brutta, con le rughe o senza, invecchiata o giovane, Io ci Sto! Io ci vado! Io lì mi nascondo! Io lì sono presente! E tu fai una cosa con onestà, ci dice Gesù, non nasconderti dietro un dito, non trovare scusa dietro questi limiti, sappi che la fede vera va alimentata con l’ascolto della Parola, con i Sacramenti, con l’incontro ed il dialogo con quei fratelli e le sorelle di comunità, che tu giudichi così limitati. Apriti, anzi prova a vedere quante ricchezze spirituali ci sono presenti nel cuore dei cristiani, che vivono la mia Comunità e poi con tutto il cuore ti dico: ma forse anche tu non hai bisogno per primo di essere immerso nel mare della mia Misericordia? E perché guardi il mare, giudichi e non ti immergi?
don Luigi, servo vostro