Paginetta per i catechisti: UN MAGLIONE A DOPPIA FACCIA
TITOLO: UN MAGLIONE A DOPPIA FACCIA: Carissimi/e catechisti/e, un ricordo dolcissimo di quando ero fanciullo è quello dei maglioni lavorati ai ferri con tanta pazienza da mia mamma e che indossavo alle gite scolastiche con orgoglio: a guardarli da sotto erano pieni di fili annodati o intrecciati e si capiva poco o niente della loro trama, invece dalla parte bella componevano un meraviglioso ed attraente disegno; oggi celebriamo la Domenica chiamata del Buon Pastore e preghiamo particolarmente per le vocazioni, cioè perché impariamo a guardare ” il maglione” della nostra vita dal lato bello, cioè con gli occhi del disegno di Dio e scopriamo che come cristiani non siamo semplicemente figli del caso e che dentro questi fili annodati della nostra vita Dio Padre sta attuando un progetto bellissimo d’amore. La Parola del Vangelo pone davanti agli occhi del nostro cuore la bellissima testimonianza del Buon Pastore, sarebbe meglio dire del Bel Pastore, come è scritto nel testo originale, perché ci vien detto chiaramente che in ciò consiste la bellezza della vita di Gesù, nel fatto che Egli l’ha donata per noi, per ognuno di noi, e quindi io posso dire anche per me e non gliela hanno presa, nessuno; Egli l’ha donata, in senso attivo, Egli cioè l’ha voluta donare, con decisione libera e cosciente e ne ha fatto un dono, un capolavoro d’amore: Gesù non è quindi un violentato, uno strappato alla vita per costrizione di forza superiore, ma il Dio che dal “di dentro di sé” ha trovato le energie vitali e spirituali per consegnare a tutti col suo passaggio sulla terra, anche nel momento più tragico, un bellissimo pacco- regalo, frutto del suo grande Amore. Prima della violenza dei capi dei soldati, sotto lo scherno di chi lo teneva prigioniero, dentro la vigliaccheria dei suoi discepoli, della folla e di Pilato, Egli ha impiantato la robustissima pianta della sua Misericordia, che lo spingeva a stare lì pensando al peccato e a tutti i peccati degli uomini: per questi suoi figli Egli stava e rimaneva lì in piedi o in croce! Allo stesso modo la Parola di questa Domenica ci aiuta a leggere ciò che ci può essere dietro, come in filigrana, le tante vicende e le tante situazioni di vita che viviamo nelle nostre comunità, soprattutto nella relazione pastore- gregge, parroco-fedeli se volete, e che ci spingono a metterci prima di tutto in ginocchio, chiedendo a Dio il dono di sapere inquadrare e motivare tutto con questa pagina evangelica. Cosa cioè ancora oggi può spingere un giovane a intraprendere con tanta trepidazione interiore la strada della consacrazione? Per amore di chi un sacerdote in cura di anime può resistere fedele al suo posto, in piedi o in croce come Gesù, nonostante la crisi di fede di oggi e le tante tentazioni del mondo? Cosa può motivare una persona consacrata ad amare ancora il proprio popolo, nonostante le ingratitudini o le false accuse ricevute? Ma sento che oggi questa giornata chiama tutti noi, comunque, a leggere il nostro impegno, il nostro stare nella Chiesa, la nostra missione nella famiglia, come i fili di quel maglione che Dio sta intessendo con pazienza, come cioè un grande Sì ad una chiamata all’amore, alla vita e al Vangelo, perché Gesù sia conosciuto ed amato: io anche posso essere quel sì di Gesù dentro la mia situazione, dentro questo mio contesto limitato e perciò io decido, io voglio, come Gesù, fare ancora , oggi stesso della mia vita un dono d’amore e ciò rende bella la mia esistenza, bella secondo Dio. Chiediamo in ginocchio a Dio che noi per primi possiamo sentire il fascino di questa chiamata, nonostante gli anni che abbiamo, che è sempre fresca, che non invecchia mai, che non va mai in disuso o in soffitta, anzi che invecchiando diventa più buona come il vino e ciò può dare gioia profonda in realtà umane che invece dovrebbero o potrebbero darci solo tristezze; vivendo questa spiritualità possiamo aiutare quelli che ci sono affidati in famiglia o in parrocchia a guardare un po’ più in alto, ad alzare la testa dal proprio schermo e leggere dentro la trama della propria vita un bellissimo progetto d’amore del Dio che mai costringe a dire di Sì, ma chiama, perché vuole rendere bella la nostra vita, nonostante la nostra indegnità, incapacità umana ed inadeguatezza.
don Luigi, servo vostro