Paginetta per i catechisti: L’EUCARESTIA, IL MONTE EVEREST DELLO SPIRITO
TITOLO: L’EUCARESTIA, IL MONTE EVEREST DELLO SPIRITO: Carissimi/e catechisti/e, meditando più volte queste pagine della S.Scrittura sento di scrivere innanzitutto che oggi la Santa Madre Chiesa nella solennità del Corpus Domini ci pone davanti ad un esempio elevatissimo che ci ha dato Gesù, quasi ad una montagna, che non è tanto facile da scalare per i cristiani di oggi, anzi io, come parroco, ho l’impressione che per alcuni l’Eucarestia è un passo di montagna invalicabile, in quanto non hanno le attrezzature adatte o perché da tempo non lo valicano oppure ancora perché non appena ne hanno la possibilità, preferiscono non farlo ed evadere gli incontri comunitari, la Domenica particolarmente. Ma allo stesso tempo sento di scrivere che questo monte alto pone noi, che lo trattiamo con una certa superficialità, nella condizione di chiederci sinceramente: cosa ne abbiamo fatto di questo grandissimo Dono, il più grande che Gesù ci ha fatto? Quanto incide nelle nostre scelte di vita la partecipazione all’Eucarestia? Quanto ci sta spingendo a fare della nostra vita un dono e a “cambiarla” continuamente, come Lui vuole? Conosciamo allora uno dei motivi fondamentali per cui forse non ci accostiamo volentieri e facilmente: perché l’Eucarestia, ben celebrata e compresa con il cuore e non solo con la mente, non lascia mai il mondo come lo trova, non ci lascia con i nostri compromessi col peccato, è la più grande molla per cambiare vita, per abbandonare definitivamente una vita vecchia, scialba ed insignificante, per imprimere al cammino di vita un segno forte di aria fresca, nuova e santa, noi che siamo stati “una legione”, incollati ad abitudini e vizi, fonte di peccato. Ma prima di tutto noi sacerdoti, che abbiamo l’onore di presiederla e come camerieri di Gesù di servirla al popolo santo di Dio, ci chiediamo se stiamo conformando la nostra vita al Mistero che celebriamo e se anche noi ci stiamo donando come Gesù sull’altare per noi. Mi sembra che dentro le nostre comunità circolano tante prese in giro sull’impossibilità di parteciparvi; diciamo che non abbiamo tempo, che siamo tanto impegnati, che abbiamo altro da fare! Povero Gesù! Oggi facciamo una bella scelta e decidiamo di non ci prenderci in giro: a me sembra che noi non andiamo sostanzialmente perché l’Eucarestia è un torchio che stritola, è una calamita che attira, una lavatrice che pulisce, una mamma che ti mette in riga, un padre che ti educa ai valori della vita, e abbiamo paura di andare, non abbiamo voglia di lasciarci rinnovare, purificare e trasformare; non vogliamo lasciarci attrarre, non vogliamo mettere ordine spirituale nella “stanzetta” della nostra anima, vogliamo tenere la nostra vita per noi, come il nostro io capriccioso decide e l’Eucarestia questo non lo sopporta. Addirittura se noi pian piano ci lasciamo plasmare dal Dono per eccellenza, noi stessi “rischiamo” di essere un’ altra Eucarestia, noi stessi ci comportiamo come Gesù si sarebbe comportato, come Gesù avrebbe amato e servito: le Eucaristie a cui non partecipiamo o che non ci trasformano forse sono tanti aborti di un cristiano che non è tale in quell’ambiente e che Gesù non trova in quella famiglia, di quell’amore che non si vive in quella coppia, di quel servizio che quel sacerdote non riesce a compiere nella sua comunità, di quel perdono che magari attendiamo, ma che qualcuno non riesce a dare, perché il suo cuore è sempre freddo e mai si riscalda al Fuoco più potente e “capace di fondere”. Ancora definirei l’Eucarestia come… “DANGER, PERICOLO, ZONA PERICOLOSA, FUOCO CHE DIVAMPA, AVVICINATEVI CON PRUDENZA SE NON VOLETE ESSERE SCOTTATI E TRASFORMATI”. L’Eucarestia è la vetta, e se riesco a scalarla poi comincia la discesa e trovo la forza per compiere quelle opere di amore cristiano, quelle punte di amore come il perdono, che mai pensavo di poter raggiungere, che io mai ritenevo di trovare il coraggio di attuare. Eucarestia, raggio di sole di Dio nelle tenebre di questo mondo, non finiremmo mai di parlare di Te, di conoscerne e scoprirne la grandezza e di esaltarne la bellezza incantevole!
don Luigi, servo vostro