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Paginetta per i catechisti: COME FUOCO VIVO E NUOVO

TITOLO: COME FUOCO VIVO E NUOVO: Carissimi/e catechisti/e, la casa di quando ero bambino e dove sono cresciuto, negli inverni rigidi e freddi è stata sempre riscaldata da un bellissimo focolare, che soprattutto i miei genitori avevano cura di accendere, per poterci fare stare ben caldi; intorno ad esso ci radunavamo per studiare o per giocare la sera. E voi, carissimi e carissime, nella solennità della Pentecoste, mi chiedereste: don Luigi, quale è il fuoco che riscalda la casa-Chiesa, che ci tiene uniti intorno a Lui, comunque, anche restando diversi, e che rende vivi e nuovi le nostre facce? Ecco, accogliamo come Fuoco vivo e nuovo la presenza dello Spirito, perché possa addirittura abitarci e farci stare caldi-amati-accolti nella casa-Chiesa: così anche noi possiamo dare calore a tanti che si avvicinano. Io qui intravedo innanzitutto una grande rivoluzione nel nostro modo di concepire la Chiesa del Signore da parte del mondo; secondo me è un grosso tranello, forse del diavolo, quello di farci vedere la Chiesa come l’istituzione che è pronta sempre a gettare acqua sul fuoco degli uomini, non appena nel mondo si intravedono i segni di una vivacità di iniziative, la Chiesa sembra infatti sempre dire “e questo non si fa e quest’altro non si fa!”; in realtà c’è una Potenza positiva d’amore infinita che abita la casa-Chiesa, c’è un Fuoco vivo che la rinnova nella faccia e nel cuore, donandole cuori caldi di amore divino e spingendola a percorrere strade inedite e impensate per il mondo. Non cadiamo in questo inganno; in realtà è il mondo che disprezza e getta continuamente l’acqua del rifiuto o dell’indifferenza o del discredito su ciò che con potenza di Fuoco vivo anima il cuore della casa-Chiesa. Tra l’altro vi confido che io, purtroppo abbastanza spesso, così vedo l’opera di noi adulti oggi: mentre Dio sta lì continuamente, quando riusciamo anche attraverso di noi, ad accendere fuochi d’amore, ad infiammare le anime di desideri santi, vivi e puri, a riempire il loro cielo di queste “Sante Stelle”, noi adulti, invece, subito, quasi come “vigili del fuoco preoccupati” siamo pronti a spegnere tutto con comportamenti, parole ed esempi che vanno nell’esatto contrario. Ha proprio ragione allora Santa Teresina: al cuore della Chiesa c’è un Fuoco inarrestabile che spinge ancora oggi uomini e donne a dare la vita per Gesù, che motiva i giovani a seguirLo nel vita consacrata, che fa sì che alcuni si dedichino al servizio degli ultimi gratuitamente, che rinnova la casa-Chiesa proprio quando sembra che ormai stia per esaurire la sua opera, e che ci spinge a vivere con uno stile che il mondo non riesce a condividere; e allo stesso modo, carissimi e carissime, questo Fuoco divino divampa nelle anime e “combina prodigi!” Anche qui: agli occhi del mondo le anime che seguono Cristo con intensità d’amore sono intraviste dal mondo come di quelle persone che nel mondo non hanno avuto una felicità e quindi “si rifugiano” nella Chiesa. Invece queste anime sono animate dai desideri dello Spirito; dentro hanno le stelle dello Spirito e quindi sono vive ed hanno desideri di amare, di amare Dio, di amare il prossimo, di perdonare, di servire, si considerano gli ultimi, non giudicano e cercano, lottando in sé stessi, di non seguire i desideri della carne, che pure vivono dentro di loro, perché non diventano angeli improvvisamente. Io trovo che questa sia una luminosissima via educativa da seguire: non perdiamoci, vi prego in ginocchio, in iniziative pastorali che sono spinte solo dal desiderio di attirare la gente secondo il mondo, cioè solo come piace agli uomini o di riempire per forza le nostre sale per non provare l’umiliazione di sentirci pochi; tali attività lasciano il mondo come lo trovano, se non peggio. Accendiamo, invece, fuochi dentro, suscitiamo scintille di amore divino dentro, nel profondo e vedremo persone partire e infiammarsi e fare cose straordinarie ed inimmaginabili anche per noi. Preoccupiamoci di accendere fuochi di Spirito nelle anime, con il S. Battesimo, la S.S. Eucarestia e la S. Cresima e la preparazione necessaria: se Dio Padre ha già messo la legna e la carta per accendere il Fuoco, a noi dà il gentile compito solo di accendere e dare l’ultimo tocco e lottiamo, lottiamo senza armi o nevrosi o nervosismi, contro i gettiti d’acqua che vengono dal mondo per spegnere questi Fuochi che abbiamo acceso con tanto amore e sacrificio e non meravigliamoci se questo succede: ecco chi siamo noi catechiste e catechisti, quelli che Dio ha chiamato ad accendere fuochi e “come vorrei che fosse già acceso”, disse un giorno il nostro Maestro. Un ultimo pensiero: questo mondo è continuamente in cerca di novità: “se solo vedeste quello che succede ai matrimoni!” Ognuno cerca di fare una cosa nuova, ma esterna: oggi lo Spirito dice a me e a te: “faccio di te e di tutta la terra una cosa nuova, non te ne accorgi?” Ma dentro, dentro e perciò apriti e credi. 
don Luigi, servitore vostro

07/06/2019 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: COME FUOCO VIVO E NUOVO
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