Paginetta per i catechisti: DENTRO IL PANE…IL CUORE
TITOLO: DENTRO IL PANE…IL CUORE: Carissimi/e catechisti/e, a volte nelle immagini dei cartoni animati ci sono alcune vicende o personaggi che compiono gesti magici e straordinari; mi ricordo anche di una canzone, a cerchi-strofe coinvolgenti, che facevo cantare ai bambini: dentro il nido indovina cosa c’era? E così proseguendo poi cantavamo dentro l’uovo, dentro l’uccello, dentro il cuore ed infine dentro l’Amore. Ora, però, quello che sto per dire non è affatto un gesto magico, anzi io ritengo che dal punto di vista pastorale sia una chiave di svolta molto importante: conoscere che il Pane non è mai freddo, insapore, stantio o irrancidito, il Pane, invece, ha dentro il Cuore; dentro e dietro una celebrazione c’è il Cuore che batte, che vuole battere con il mio cuore, che vuole coinvolgere anche il mio cuore freddo e duro, che vuole commuoverlo e dirgli: ti amo, lasciati amare, lasciati lavare i piedi, lasciati coinvolgere nei e dai miei sogni, abbi il coraggio di salire anche tu sulla giostra del mio girare e gira anche tu come Me, ma solo per servire e per amare e perché Io possa amare ancora con il tuo cuore questo mondo e questo uomo. Ci stai a farlo? Ci stai a donarti come Me e a spenderti senza nulla in cambio? Sai, carissimo o carissima, la cosa più comoda per te quale è? Tenerti lontano, mantenerti rigido/a al palo e non lasciarti mai coinvolgere, dirti continuamente: “non mi riguarda o ognuno per sé e Dio per tutti”, così con la S.Messa o senza la S.Messa tutto resta come prima. Sappi invece, che se tu hai il coraggio di avvicinarti, ti scotti come il Fuoco ardente del Sacro Roveto di Mosè e rischi di rimanere cotto! Sai, invece, perché io e te siamo dentro o sopra questa giostra girevole? Che bello se possiamo dire: siamo stati cotti dal Fuoco, la musica è stata coinvolgente e ben suonata e noi abbiamo giocato e ballato, non abbiamo resistito e ci siamo sciolti e abbiamo vinto le nostre ritrosie; non potevamo più stare fermi e non danzare anche noi! Perciò vinci anche tu le tue resistenze, fratello e sorella, commuoviti davanti al Miracolo dell’Eucarestia, così come è, con tutte le povertà che ne caratterizzano la celebrazione e dici anche tu il tuo Sì, pronuncialo dentro di te, forte e chiaro, diGli: ci sto a lasciarmi spogliare da quel Pane dell’uomo vecchio e mi lascio vestire dall’uomo nuovo che è Cristo Gesù in me, proprio in me. Perciò abbi coraggio e vinci la scorza dura dei tuoi pregiudizi e luoghi comuni sulla S.Messa: lo sai che il miracolo più grande non è l’ultimo, il primo o qualcun’altro di quelli che si sono verificati a Lourdes o altrove, ma quello che si verifica nelle mani del più povero e peccatore tra i sacerdoti che sono io, ogni volta che celebro la S.Messa con o senza buona volontà? Lo sai che la più grande “influenza” che si verifica nelle comunità non è quella del più grande dittatore od oratore, ma è quella della celebrazione dell’ultimo dei sacerdoti che sono io, che soprattutto la Domenica trasforma quei fratelli divisi per tanti motivi e seduti distanti, in un Corpo solo e in un solo Spirito? Lo sai che se noi ci credessimo solo un poco e un poco di più, basterebbe la fede e un pochettino di preparazione o di dialogo successivo la S.Messa per risolvere tutte le crisi matrimoniali che, come peste bubbonica, stanno infestando e rovinando i nostri matrimoni e le nostre famiglie? Ci crediamo veramente al valore e alla grandezza e alla sublimità del Dono che Gesù con un grandissimo atto di fiducia, che attraversa la storia, ha messo nelle nostre povere mani? Gesù, perdonami se io per primo non ci credo, non credo fino in fondo che Tu e non altri sei veramente, vivamente e realmente presente nel Pane consacrato, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità e ti trascuro o celebro male o sono sempre lo stesso nonostante le mie tante S.Messe e con le mie scialbe e frettolose celebrazioni non Ti permetto di cambiare il cuore di nessuno e di nessuna comunità, tenendoTi come un cagnolino che io ti porto a spasso dove voglio! Tu, invece, o Gesù, donandoci di continuare in tua memoria l’Eucarestia hai posto nelle nostre mani un potentissimo ordigno e ci dici: lasciaLo esplodere, lasciaLo deflagrare nei cuori e nelle anime, nel presente e per l’eternità e vedrai gli effetti al contrario di quelli che a volte nelle immagini televisive assistiamo dopo un bombardamento; quelle bombe distruggono, questa Bomba Divina edifica e costruisce comunità di ogni tipo, esistenze distrutte in ogni angolo del mondo e cuori invasi dal male per ogni peccato: solo credici, credici e lasciaMi esplodere, ma non in un lato o in un angolo delle Mie comunità, ma al centro e poi tu puoi anche scomparire e scappare; farò tutto Io e non pensare che per compiere questo, Io abbia bisogno di anime già sante: ho bisogno solo di un pizzico di fede e di un piccolissimo spiraglio di porta aperta.
don Luigi, servitore vostro