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Paginetta per i catechisti: CHE BRUTTI SCHERZI!

TITOLO: CHE BRUTTI SCHERZI!: Carissimi/e catechisti/e, certamente sarà capitato anche a voi qualche volta, magari nell’ambito dell’amicizia, di subire “tiri mancini”, “brutti scherzi”, scelte o parole inaspettate, da parte di persone considerate fino a quel momento amici ed intimi, poi ad un tratto invece, nella cruda realtà, nemici! Quanta delusione e frustrazione! Non ne parliamo poi cosa succede in quell’ambito, a me tanto caro, lo sapete bene, che è quello sportivo: squadre considerate scarse che, in una partita della vita giocata “all’ultimo sangue”, sono capaci di fare risultato pieno, contro altre molto più blasonate e forti: non te l’aspetti. Del resto, carissimi e carissime, chi avrebbe scommesso un Euro sulla vittoria di Davide contro il fortissimo e temutissimo Filisteo? A questo punto voi starete pensando: e con questo, cosa vuoi scriverci, don Luigi? Voglio comunicarvi con molta trepidazione e “circospezione” che se non stiamo  sempre vigili, ci dice soprattutto il Vangelo di oggi, un amico che si può trasformare in nemico c’è anche per noi. Qual’è, volete sapere? Eccolo: Il nostro EGO! Sì, carissimi e carissime, volutamente innanzitutto ho scritto in un facile latino e in maiuscolo, EGO, aiutandovi ad identificarlo e riconoscere; l’EGO e non l’io della nostra persona, che invece siamo chiamati ad amare e prima ancora a rispettare come dono di Dio: che confusione! Don Luigi, facci conoscere! Sì, l’EGO lo intendiamo negativamente: é quella parte di noi, capace in ogni momento di tirarci brutti scherzi: stiamo ridendo insieme agli amici e per un niente diventa permaloso ed intrattabile, stiamo pregando e vuole avere spazio libero e dice con prepotenza, anche davanti a Dio: IO SONO! Addirittura: IO, IO, IO SONO DIO, NON VOGLIO TE! Abbiamo sbagliato qualcosa di insignificante ed ecco si irrigidisce e non sa prendersi in giro! No, si inalbera e dice: andate tutti alla malora! HO RAGIONE IO, CAPITO? Abitiamo una comunità di  fratelli e di sorelle e stupidamente ed orgogliosamente pensa: “vedi quello lì o quella là, che stupido/a! Mica come me, che sto ad un altro livello, sulla pedana della premiazione virtuale nel mio illuso cuore. IO sto al gradino più alto, mica lui o lei, perciò medaglia d’oro EGO”, e si gonfia da solo il petto! Stiamo svolgendo qualsiasi azione in  questo mondo? Quando meno te lo aspetti ritorna su pensieri ed in atteggiamenti, che in età matura e per il cammino di fede compiuto, pensavi di aver da tempo superati! Ecco, carissimi e carissime, è lontana da me chilometri e chilometri la volontà pretenziosa di portarvi con la riflessione su un campo da gioco insidioso, che è quello psicologico: so bene infatti che da solo non basta per la conversione! Voglio scrivere allora: giochiamo questa sfida continua con il nostro basso EGO su un terreno prima di tutto spirituale, facciamo entrare in campo Dio e cacciamo con il suo aiuto l’EGO e sconfiggiamolo; ma certamente guardiamolo negli occhi e non disprezziamolo troppo, come invece fece il Filisteo con Davide; prendiamo bene coscienza che se pure andrà a bordo campo, poi ritornerà a giocare e lancerà altre sfide, lui non è il “tipo” da arrendersi e allora pronti sempre a giocare con lui con la Grazia di Dio, mettendo in campo come un ventaglio tutte le nostre tattiche, diverse tra loro, perché non vinca. Carissimi e carissime, ho timore di scrivere “contro” di lui, perché non voglio che lo trattiamo troppo male, questo potrebbe essere controproducente;  dobbiamo anche riconoscere, umilmente, che le sfide sono di diverso tipo, come sopra abbiamo visto, e siamo chiamati ad utilizzare tutte le strategie e se qualche volta perdiamo, pazienza, usiamo la parola “scusa” e avanti per altre affascinanti sfide! Vi prego però, se volete anche in ginocchio ve lo chiedo: ascoltiamo e trattiamo bene il nostro io, quello sano e puro, quando ci chiede di riposare, di mangiare e di bere bene, di dialogare da uomo accanto ad uomo con gli altri, di giocare, di distenderci, di incontrare gli amici, di fare una bella passeggiata con la famiglia o altro di mondo e di bello: restiamo umani! Non resisto alla tentazione di scriverlo, mi perdonate: con sensi di grande co-fratellanza, noi sacerdoti soprattutto! “Il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno”, (Salmo 126)  “dopo aver compiuto tutto, siete servi inutili” (Lc 17,10) . Ma alla fine, tirando le somme, don Luigi, chi siamo chiamati ad essere, quale identità possiamo raggiungere a seguito di questa dura, ma bella lotta?  Non cancellate per favore quanto scrivo: quella di Gesù e di Maria, quella descritta così bene nella prima lettura, quella di chi ha nel suo arco frecce acutissime, come del resto ci insegna la vita di tanti santi, tanto da salire e attraversare le nubi, altro che lancio del giavellotto: vogliamo essere poveri! Si, capito bene, Watson! 

don Luigi, aspirante povero servo di Gesù

26/10/2019 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: CHE BRUTTI SCHERZI!
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