Paginetta per i catechisti: AMORE: ROSSO FORTE!
TITOLO: AMORE: ROSSO FORTE! : Carissimi/e catechisti/e, nel periodo non proprio facile della preadolescenza, frequentando le scuole medie, ho appreso, grazie agli insegnamenti di una brava professoressa di educazione artistica, che ci sono alcuni colori, come per esempio il blu, il giallo, il rosso che sono chiamati colori forti, in quanto possiamo dire che sono caratterizzanti, cioè capaci di dare agli ambienti di vita dove vengono rappresentati un tono ed un’impressione di accoglienza. Diversamente altri colori meno intensi danno un’impronta immaginativa e reattiva inferiore: carissimi e carissime, non sono affatto un’ insegnante di disegno, né presumo di esserlo diventato adesso in un batter d’occhio, solo che da quando ho ascoltato queste pagine della Scrittura del giorno di Pasqua, nel profondo del mio spirito l’immagine dei colori si è impressa subito e ritengo che possa essere uno dei tanti bei modi con cui oggi possiamo insieme elaborare qualche riflessione. Trovo che sia stato bello anche il riferimento alla Pasqua che ha compiuto il nostro presidente del consiglio, quando, proprio alla luce di questo Santo mistero d’amore, ha interpretato questa delicata fase che stiamo vivendo, lasciandoci sperare in una rinascita ed in una prossima esplosione di primavera, dopo il disagio che il nostro paese e tutta l’umanità stanno vivendo. Infatti, Pasqua vuol dire passaggio, lo sappiamo tutti. Qualche volta il cristianesimo esce dalle sacrestie, dico io! Ebbene, ritornando all’immagine dei colori forti, l’evento della Resurrezione è un colore forte perché veramente caratterizza tutta la vita dell’umanità, perché dà alla storia una nuova impronta, perché dona alle nostre esistenze, in particolar modo nelle sofferenze, una inedita via di speranza, perché traccia con fili d’acciaio nei cammini dell’uomo un solco di luce, pur tra sassi e pietrame d’inciampo; ancora perché quella pietra rotolata e le bende per terra aprono il cielo insperato, perché Gesù Risorto ci regala la sicura vittoria sul male e sul peccato e spruzza nei nostri cuori il Rosso forte dell’amore, pur in mezzo ad odi e violenze, permettendomi di credere all’uomo nuovo in me: sì, carissimi e carissime, con il colore Rosso-Pasqua io posso abbandonare l’uomo vecchio, con i vizi e le abitudini sbagliate, per essere un uomo nuovo, posso risorgere dal mio male e dai miei errori e (udite, udite), da quegli uomini di Galilea, ormai al limite della disperazione, può nascere la Chiesa che annunzia con squilli di trombe i cieli nuovi e la terra nuova, riunendoci tutti in unità. Quindi, la Resurrezione è un colore forte che non lascia la storia degli uomini come l’ha trovata: se ne sono accorti da subito i membri del Sinedrio e lo stesso Paolo di Tarso, perché, loro malgrado, dovettero accorgersi che la vita aveva veramente trionfato sulla morte e che da quell’evento in poi niente sarebbe stato più come prima, perché con Gesù Risorto non c’è posto più nel cuore degli uomini per la disperazione, il nulla e la noia. Evento, che parola oggi tanto usata e abusata; tutto l’umano e il mondano per noi oggi deve essere un evento: la mia festa dei diciotto anni, il mio matrimonio, e altro: attenzione! Non oscuriamo con i nostri vissuti l’Evento, semmai facciamoLo rivivere dentro i nostri piccoli e rispettabili avvenimenti. Ecco allora: noi cristiani non possiamo essere colori tenui e deboli, cioè non possiamo non imprimere alla storia una cultura inefficace e risultare quindi impalpabili; la storia e Dio Padre ci rimprovererebbero per sempre. Del resto solo la Chiesa da sempre ha la certezza di donare agli uomini il Rosso, colore forte al di là del nero, colore altrettanto forte: pena per noi un disegno di vita dai colori tenui o sbiaditi che non lascia nessun gradevole e gioioso effetto agli occhi e ai cuori in chi sta intorno. Mi permettete però anche una domanda che lascio aperta, volendo suscitare e moltiplicare scie di riflessione: quando la smetteremo di essere daltonici, per cui prendiamo per colore debole quello che in realtà è un colore forte.? Perché prendiamo il giallo per verde o il rosso per arancione e la Resurrezione come una favola da vecchierelle? Chiediamo al Signore, come ci ammonisce San Giovanni nell’Apocalisse, collirio potente per curare i nostri occhi di fede malati.
Don Luigi, servo vestito di Rosso dal Risorto .