Paginetta per catechisti: CAMPIONI DEL MONDO!
TITOLO: CAMPIONI DEL MONDO!: Carissimi/e catechisti/e, i più grandicelli tra di noi ricordano benissimo, come se fosse ieri, le esaltanti parole di commento del telecronista Rai, ripetute per tre volte,per la vittoria della squadra dell’Italia nel 1982 al “mundial” spagnolo del calcio. Insieme a quei campioni abbiamo gioito, cantato ed esultato proprio tutti in quei giorni estivi indimenticabili ed attraverso di loro abbiamo colto gli aspetti più belli della nostra italianità. Io ricordo benissimo l’espressione di un mio parente durante la partita con il Brasile al secondo pareggio carioca: o’ taliano se fa sicco, ma nun more”! Infatti …
Oggi, solennità di tutti i Santi, carissimi e carissime, mi dovete concedere un’immagine sportiva (l’ennesima!), con cui scrivo “l’overtoure” di questa paginetta, spero mai ovvia. I santi e le sante per noi sono i campioni sul mondo e non solo del mondo, i cui gesti e le cui parole nella Chiesa come cristiani leggiamo, vediamo e conosciamo,gioiosi ed ammirati. Oh, finalmente in questi Suoi veri eroi il Signore è riuscito a sfondare e fare cento o bingo, cioè a realizzare pienamente il Suo alto progetto e la Sua impegnativa Volontà; sì, perché ritengo opportuno scrivere innanzitutto che i Santi e le Sante non siamo chiamati a vederli come quelli che si sono sforzati da soli ed in una forma disumana per compiere gesti non dettati da criteri solo terreni e mondani. Sarebbe una visione sterile e soprattutto fuorviante, in quanto non ci aiuterebbe affatto nel desiderare di imitarli, ed inoltre ci metterebbe a “ragionare” sul piano di un impegno sovrumano, a cui potremmo sentire di non essere vocati: quindi a questo punto loro da una parte, belli belli nelle loro nicchie e noi dall’altra, senza essere minimamente toccati dalla loro storia e dai loro esempi e senza che ci possano dire una benché minima parola: il tutto ci scivola addosso come acqua fresca. E invece no! Dio è stato Grandissimo e Santissimo nella loro vita, in quelle vicende così comuni, ma nello stesso tempo così straordinarie e noi vogliamo oggi prima di tutto elevare di cuore la nostra lode a Dio e alla Sua opera di Artefice di questi capolavori d’amore. Ora voi starete pensando certamente: don Luigi e ai santi e alle sante niente, nessuna lode? No, no, non è questo chiaramente l’intento delmio scrivere: essi sono quelli che hanno avuto il coraggio di aprire le porte della loro vita a Dio e Gli hanno detto con il cuore: “entra, sei il benvenuto, io Ti amo, agisci, compi meraviglie, da questa pasta umana ti sfido: ricavane, se sei capace,un’opera d’arte, e da questa povertà una ricchezza; io Ti do il permesso e voglio con tutto me stesso che su questa terra venga e splenda il Tuo Sole, non ho paura e non mi tiro indietro, ci credo, Ti seguo e mi tuffo anche nel mare in tempesta con la consapevolezza che nulla mi capiterà di brutto, secondo gli occhi di Dio, non del mondo; io sono nulla,Tu sei tutto, io leggo senza un significato le vicende che mi capitano, Tu solo mi aiuti, invece, a leggerle alla luce della trama di una storia meravigliosa da costruire; ancora oggi il Tuo braccio non si è raccorciato e può compiere prodigi”; così tra le tenebre del mondo ci doni la luce e in mezzo a tanti che sanno soltanto spingerci sempre più giù ci doni,menomale, chi ci fa respirare le altezze di una bella vita. Grazie, grazie, Signore per i santi “della porta accanto”: sentite, come me il cuore placarsi e gioire in questo momento, pensando a qualcuno di queste luci che Dio vi ha posto accanto? Allora, don Luigi, non ci sono solo brutte storie di vita e fallimenti tragici di ogni tentativo di annuncio evangelico? Ma, ditemi, avete mai pensato alla gioia di questi ultimi giorni per le/i catechiste/i del beato Carlo Acutis, che io, forse come voi, non conosco e che penso ancora in vita,quando hanno compreso che le loro fatiche catechistiche sono andate ben al di là anche della loro più rosea immaginazione? I santi, i giochi di Dio, i Suoi particolari divertimenti: “ometto-scherzetto”! Ed infine non riesco a dimenticare, nonostante le mie tante sbadataggini, una grandissima e faticosissima luce di questi giorni santi: il seminatore “nell’andare se ne va e piange, portando la semente da gettare,ma nel tornare viene con gioia portando i suoi covoni”! (Salmo 126) Dai, ditemelo felici come me anche voi: lo vedete il cielo limpido e terso, finalmente sgombro delle tante nubi del “dolcetto-scherzetto”, che negli ultimi quindici anni hanno provocato tuoni,lampi,piogge e tempeste nelle menti e nelle anime? State godendo come me, perché il cielo Dio Padre lo ha liberato e rasserenato e noi possiamo di nuovo parlare ai nostri fanciulli, ragazzi e giovani dei santi e delle sante, di questi veri e grandi campioni sul mondo, senza essere beffeggiati, dimenticati o messi da parte? Ma allora Tu, o Dio, ci stai parlando anche in mezzo alla tempesta della pandemia? In questi giorni sei proprio Tu, Signore, il grande Catechista e Catecheta? Parlaci, Signore e vinci, come in S.Agostino, la nostra sordità.
Don Luigi, servo santo per Grazia, ma per niente campione