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Paginetta per i catechisti: LO SFONDO DI SENSO

TITOLO: LO SFONDO DI SENSO: Carissimi/e catechisti/e,fratelli e sorelle, statene certi che non intendo con questo titolo il fondo del bicchiere che i bevitori, secondo una simpatica tradizione, farebbero sempre bene a vedere quando bevono e neanche quei fondali dove a volte, come sotto il famoso tappeto, nascondiamo le nostre sporcizie, non visibili ad alcuno. Voglio invece solo accennare a quegli sfondi che, visti in prospettiva, possono dare luce e senso a tutto il quadro o a quelle mete e sponde raggiunte, come quelle dopo un naufragio per esempio, che permettono di affermare che non è stato affatto sprecato ogni sforzo compiuto per raggiungerle; penso anche alle raffigurazioni tecnologiche moderne di frasi che ricevono il loro “imprinting” da e su uno sfondo chiarificante. Carissimi e carissime, è la solennità di Gesù Cristo Re dell’universo e scelgo di dare input alla paginetta con questa immagine perché, nella fatica di trovare spiegazioni sapienti, ritengo sia quella che può aiutarci di più: lo sfondo, pur drammatico e plastico nello stesso tempo, di tutti i gesti e i giorni della vita cristiana, sviluppantesi tra gioie e travagli, è quello descrittoci da Gesù oggi nel Vangelo, il giudizio universale, che da solo è capace di dare significato a scelte e gesti che oggi compiamo nel nascondimento e nell’oscurità, a volte nella totale ignoranza, contraddizione e addirittura persecuzione del mondo; è la pagina di Vangelo che può dare promessa di ricompensa certa a quei sacrifici e a quei “no” che oggi viviamo in un desiderio di premio, che non vediamo e non abbiamo o di applausi che non scrosciano o di like non postati e pollici alzati che non si alzano. E’ una pagina di Vangelo che sorpassa ogni limite di buon senso e di capacità di pensiero umano, è il Vangelo che trovi e vivi oltre, ma molto oltre, perché ci dice, al limite dello scandalo, che Gesù non solo si ricorderà di tutto ciò che abbiamo compiuto per i poveri dello spirito o del corpo, ma che Lui sta proprio lì,  che Lui è il povero, Gesù è personalmente l’affamato e l’assetato a cui abbiamo dato il necessario, fosse solo un semplice bicchiere di acqua. E’ Il Vangelo che mi fa scrivere con coraggio che facciamo benissimo a vedere la vita all’incontrario e cominciare dalla fine ad ogni inizio se vogliamo conoscerla e non perderla: una vita capovolta, vi piace? Il mondo capovolto di Gesù mi “urge”  e mi fa chiedere: oggi ho le mani piene di gesti di amore a Gesù povero? Per non trovarmi spiazzato domani, sia chiaro! Inoltre trovo con senso sempre nuovo di umana meraviglia che Gesù mi provoca a pensare e a scrivere: tutto qui, Gesù! Possibile mai che sembri dimenticarti del tutto in quel famoso giorno di tutti i fasti delle solennità e delle celebrazioni o i profumi avvolgenti e le sontuosità degli incensi e dei riti cerimoniali rigorosi? Un bicchiere d’acqua e il povero ci conducono  a prendere parte alla gioia di Dio? Possibile, don Luigi? Veramente è tutto così laico ed umano, caldo e materno, chiaro e scarno, universale e totale? Grazie, Gesù, perché sei oltre e ci inviti, come ci insegna la santa di Calcutta, che il Vangelo “sine glossa” ci dona la spinta ad andare oltre anche il buono e l’ordinato. Il Vangelo ci chiama prima di tutto ad avere un cuore da mendicanti e da poveri: ecco la chiave per entrarvi. Infine sento molto che questa bellissima solennità nasconde e svela oggi un mondo troppo disprezzato e trascurato oggi ed esige di tirarlo fuori dal cassetto senza remore per darvi il valore e la lucentezza che merita: io so Gesù che io non posso comprenderti e conoscerti se ragiono nei termini di un Regno solo umano di potere e di interessi personali, che a volte tanto male ha provocato ai poveri; provo allora ad entrare nel tuo cuore, Gesù e nelle tue categorie di ragionamenti e di annuncio: trovo che lo sfondo di quello che oggi Tu ci dici è quello del gregge ed il Suo Pastore; tutto è dato dal sapersi, ma con il cuore, parte di un gregge, e di appartenere veramente ad un Pastore, in maniera così forte da identificarsi con noi e soprattutto alcuni di noi; io non posso comprenderti se penso che Tu vuoi dominare su di me come Re:no, no, niente di tutto questo, per favore togliamoci dalla mente e dal cuore queste idee, se le avessimo; Gesù è solo il nostro Re- Pastore: se io lo amo e lo riconosco come tale nella mia vita, cercherò con la pasta della mia umanità di peccato,ribelle ed ostinata, di rendermi docile alle sue indicazioni ed a lasciarmi portare dolcemente dove Lui vuole e non vado dove voglio io: chiaro? La docilità della pecorella è soltanto la docilità dell’amore e le indicazioni del Re solo quelle dell’amore: niente sa di schiavitù e  di tristezza! Tutto di libertà e di gioia! Tutto è un sì di cuore, niente è un no dal tono di solitudine e di vuoto! Quanto più si ama, tanto più “fioccheranno”verso il Re pastore sì d’amore, almeno nei desideri: ma dove, don Luigi, andranno a cadere i fiocchi di questi famosi sì? Ormai lo sapete meglio di me:la docilità plasmerà le anime e con esse le menti e i corpi per disegnare in noi lo sfondo-luce che Dio vuole.

Don Luigi, servo-pecorella amata e amante

21/11/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: LO SFONDO DI SENSO
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