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Paginetta per i catechisti: NON SAPEVO CHE FOSSE DI MIA COMPETENZA!

T ITOLO:SPIACENTE: NON SAPEVO CHE FOSSE DI MIA COMPETENZA!: Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, oggi voglio condurvi in qualche ufficio pubblico della nostra amata Italia, senza offesa per nessuno però, per favore; siete pronti e pronte a salire in pullman da viaggio?Infatti quella che ho scritto è una frase conosciuta di quel mondo, dove non sempre riusciamo facilmente a districarci, quando vogliamo comprendere come compiere i nostri impegni: a chi ci affidiamo per portarli a termine? A chi compete? E’ triste, poi, quando dietro questa espressione nascondiamo le nostre pigrizie o cattive volontà. Mi direte voi a questo punto: don Luigi ed ora che ci hai trasferito, bontà tua, nel mondo non sempre leggibile della burocrazia, come facciamo a creare un ponte con le letture di questa seconda domenica di Avvento? Forse vuoi dirci che non è di competenza nostra cercare il bandolo della matassa dentro i tantissimi risvolti delle pagine della Scrittura? Tutt’altro, carissimi e carissime, anche perché guai a noi se per mancanza di fiducia e di speranza cristiana veniamo meno al nostro compito di entrare, con l’ausilio dello Spirito,nelle pieghe della Parola per poterla consegnare aperta e spiegata agli uomini nostri contemporanei, ai quali il Signore ci manda: stando con loro in realtà noi respiriamo proprio questa sottile attesa. In verità ho scelto di iniziare così, perché nel nostro cammino di fede incontro al Signore, con le lampade accese, oggi la Parola ci affida chiaramente il nostro compito, senza invadere ambiti e competenze di altri, in modo tale da procedere bene, privi di accavallamenti o doppie fatiche: ognuno ed ognuna di noi, secondo gli insegnamenti dei profeti di Dio,Isaia e Giovanni il Battista, è chiamato a lavorare come bravo operaio per appianare la strada,che poi un altro o il Dio altro da noi percorrerà: di nostra competenza però non è attraversare e calpestare quella strada per ricevere Gloria dagli uomini o annunciare agli altri noi stessi, le nostre bravure e i nostri meriti. Questo per favore lasciamolo compiere al Signore; è di Sua competenza e un domani non potrà addebitare a noi il compito di non averlo fatto: non saremo rimproverati per questo. Invece siamo sicuri che se noi appianiamo ben bene la strada, come di nostra competenza, Lui viene, la calpesta in lungo ed in largo e raggiunge i cuori, entra nelle anime,parla all’uomo interiore, facendo sentire la Sua voce; inoltre Egli convince in quanto al bene da compiere o il peccato da evitare, dona la Grazia, opera prodigi grandissimi quali le conversione di vita, andando molto al di là delle nostre attese. A questo punto, capite bene che se c’è da scomparire noi possiamo anche farlo, tanto ormai su una strada appianata Lui non ha bisogno di suggerimenti: la sa percorrere bene, “ a piedi, in vespa o in moto” ed anche velocemente. Il guai è quando ci sono avvallamenti enormi o montagne da scalare come l’Everest:come si fa? Help me! Ma cosa è successo? Semplicemente sono mancati gli operai che non hanno lavorato su quella strada, tanto da farla diventare impraticabile al Signore stesso. Perciò, carissimi e carissime, tutti operai e tutti al lavoro per favore, con buona lena e volontà! Don Luigi,mi direste voi, ma quando comincia questo nostro lavoro e quando finisce perché possiamo anche riposare? Mi dispiace, carissimi e carissime, non aspettatevi ferie o vacanze al mare; qui gli impegni della fede sono più esigenti anche del nostro governo, che per le feste di Natale ha detto no alle uscite sulla neve o presso le seconde case. Io vedo con tanta tristezza e fatica interiore che è un grandissimo guaio quando non si lavora più su questa strada;infatti noto la difficoltà, ai limiti dell’impossibile, quando davanti a me ho dei cuori insuperbiti da montagne di pensieri e sentimenti, legati ad un io troppo forte; noi sacerdoti in cerca di anime, tormentati,nel nostro mondo interno,diciamo: e ora come devo fare, da dove devo cominciare? Oppure avanti a giovanissimi la cui vita interiore ed il cui lavoro da operai di appianamenti di strade non è più compiuto, avverti già nel tuo cuore gli strali dell’orgoglio raggiungere il tuo, non appena ti permetti di percorrere e incrociare quelle strade: benedetti e santi operai di strade dei cuori e degli animi quei genitori che sin da piccolini educano i propri figli ad abbattere le montagne dell’orgoglio e della fiducia eccessiva in se stessi! Così certo che si nota nelle relazioni la facilità e la scioltezza delle parole nonché dei sentimenti, che per questo vanno e vengono senza intoppi; e allo stesso modo la prontezza ad abbassarsi con parole di scusa, se purtroppo questi insorgono inevitabilmente. E poi gli avvallamenti degli annuncichiari e forti: chi ci lavora più al cuore dei giovani soprattutto? Chi riempie leloro valli dell’ignoranza, anche qui senza offesa per nessuno, perché intesa semplicemente come vuoto, come non sapere, in quanto nessuno li educa pazientemente ai valori e ai segreti di determinati comportamenti? Penso all’eunuco etiope che sulla strada di Gerusalemme, pur leggendo Isaia,secondo il racconto degli Atti degli Apostoli, non capisce,perché nessuno lo ha istruito. Vuoti, vuoti enormi di educazione e di saggezzaumana e cristiana nel cuore dei giovani, sento con coraggio di denunciare, di cui noi adulti siamo responsabili, come ancora strade piene di vallate che forse non saranno mai colmate, tanto ormai…Al lavoro quindi,fratelli e sorelle, pietre si accumulano e buchi si aprono sempre, anche all’improvviso: abbiamo tutto l ’occorrente per creare strade percorribili. Don Luigi, servo operaio di strade per Gesù

05/12/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: NON SAPEVO CHE FOSSE DI MIA COMPETENZA!
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