Paginetta per i catechisti: LA RIVOLUZIONE DELLA GIOIA!
TITOLO: LA RIVOLUZIONE DELLA GIOIA!: Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, non sono per niente avvezzo a scrivere o a parlare di rivoluzioni, che nell’arco della storia dell’umanità sono state veramente tante, incidendo sia in positivo che in negativo sulla vita dell’uomo: da quelle a sfondo politico per terminare a quelle dal colore sociale. Nella Chiesa papa Benedetto, citando i padri della Chiesa, qualche annetto fa ci ricordò che noi non procediamo a colpi di rivoluzioni, ma di sviluppi interni ed armoniosi di un Carisma potente; ora quindi chiedo umilmente perdono se oso scrivere di rivoluzione, che chiaramente non porta con sé nessun rumore di armi o di grida di guerre. Tuttavia sento di scrivere di rivoluzione non solo per colpire un poco l’attenzione, come spero,ma anche perché vorrei sottolineare che questa terza domenica di Avvento, chiamata appunto della gioia, potrebbe veramente lasciare una scia profonda nel nostro stile di vita; e mi avvio: con sincerità penso che in questi tempi che viviamo parlare di gioia rappresenti proprio una rivoluzione: molti infatti, anche intellettuali e sociologi stimati, senza mezzi termini parlano oggi della tristezza, che come un fumo grigio sta avvolgendo le cose, le case ed i cuori degli uomini. Carissimi e carissime, il bello è che la Chiesa non ha ritenuto, vista questa situazione, cancellare da questa domenica il titolo della gioia e noi, parlandone e scrivendone, non intendiamo affatto volare sulle vostre e nostre teste, per cui quasi, sì annunciamola pure la gioia, ma giusto perché si deve fare! Rivoluzione insensata, inconcludente e fuori dalla storia, rivoluzione provocatoria e stimolante, gioia scia e profumo attraente di una santa via? Qui preferisco lasciare il campo aperto alle scelte che ognuno di noi è chiamato a compiere. Con certezza posso scrivere però di quanta audacia sia vestito, proprio come una sposa di gioielli, l’annuncio della Chiesa, nostra santa Madre, e quanto al di là dei nostri timidi ed incerti passi stia la Verità della santa Parola. La gioia credo fermamente rappresenti una vera rivoluzione nel cuore e nell’imprinting di sensazione comune della fede cristiana; e mi spiego: immaginando di giocare con la tempesta delle idee con dei non cristiani, chiederei loro a bruciapelo la reazione all’idea della fede cristiana; purtroppo sono sicuro che uscirebbero queste risposte: volontà di penitenza, sofferenza, patimenti, sacrifici, rinunce e forse forse ansimando e, “triste” fanalino di coda, la gioia: esagero,fratelli e sorelle? Purtroppo non penso: ecco perché ho trovato adatto quel titolo nonostante le mie stesse incertezze; scrivo perciò: la gioia per noi credenti in Gesù Cristo potrebbe cominciare ad essere non solo un bel sentimento, ma una persona e la Persona innanzitutto, che come quelle un po’ invadenti te le trovi sempre tra i piedi, anche nei giorni e nelle occasioni non adatti o più pesanti e difficili? Potrebbe essere la gioia “come il prezzemolo in ogni minestra”? Che bello se lo fosse anche per me! Oppure potrebbe essere anche come la spia della carica del telefonino: quando si accende vuol direche dobbiamo ricaricarlo e non prendercela con il tempo che è passato, vero? Ora lo so che mi direste: don Luigi, ma chi credi di essere, se ritieni di essere capace di invertire queste rotte non completamente buone e sagge? No, carissimi e carissime, io certamente più di Giovanni non sono e non pretendo di e da me; quanto più di voi: so solo nella fede, diadema dello sposo, che Colui che testimonio, è e può e questo mi basta; solo vi dico: guardate a Lui che ancora sta in mezzo a noi e noi non conosciamo! Giovanni…, questo scomodo profeta!
Carissimi e carissime, infine: potreste benissimo insegnarmi che tutte le cose belle e valide sul mercato sono taroccate, riprodotte e rivendute falsamente: dal formaggio ai capi di abbigliamento, dallo spumante ai prodotti per la persona. Sicuramente ad essere copiati sono i grandi marchi ed i beni di grande valore: cosa vogliodirvi? Così è la gioia, carissimi e carissime: quanti marchi contraffatti sul mercato della vita: sballo, divertimento, successo, corsa sfrenata al denaro e al piacere, evasione in mondi irreali o virtuali, anche con sostanze e bevande stupefacenti! Non comprate, non comprate per favore: è tutto falso, è tutto una presa in giro, è tutto una stupida e sciocca imitazione; invece, vi dico io, facciamo così: prendiamo il contenitore dell’acqua della nostra anima e mettiamoci pazientemente in cammino per andare alla sorgente di “sorella acqua, la quale è molto umile et pretiosa et casta”; essa ne è piena e la lascia traboccare per noi: don Luigi, ma sai quanto ci costa lasciare le nostre comodità per andare ogni volta alla sorgente e prendere quest’acqua? Lo vedi o no che i prodotti falsi li troviamo qui in città e poi ad un costo di sacrificio molto più basso? “E’ comodo restare qui in basso”! E poi abbiamo tanto da fare! E’ comodo…: quante involuzioni sono legate a questa pesante espressione!Sono tentato di elencarle, ma mi fermo solo perché preferisco chiedere al Pastore la docilità per noi, Sue amatissime pecorelle, di lasciarci prendere la mano dalla Gioia e condurre sui Suoi sentieri di Luce, con il consiglio di San Filippo Neri!
Don Luigi servo, pronto ad andare con voi a prendere l’Umile Acqua