Paginetta per i catechisti: IL SANTO FIUME!
TITOLO: IL SANTO FIUME! : Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, è particolarmente tenero in questi giorni di Natale abbinare alla festa i nostri ricordi di fanciulli; io vi ringrazio che mi date la possibilità di visitare e quasi scavare nella mia memoria, con la fiducia di suscitare anche la vostra; ebbene abbiamo tutti studiato alla scuola elementare in geografia la differenza tra un fiume ed un lago: il primo si caratterizza per il fatto che è acqua mai “cheta”, sempre corrente, e sfocia nel mare; il secondo invece, diversamente, non sbocca da nessuna parte e l’acqua ristagna, dove più e dove meno, pur essendo alimentata spesse volte da qualche sorgente. Bravo don Luigi, per averci rinfrescato lezioni mai dimenticate! Grazie e adesso puoi tornare a casa!
Dai, non mi dite così, per favore e fatemi il regalo di Natale di leggermi ancora con infinita pazienza! Io non voglio affatto ravvivare in voi lezioni passate, ma solo annunciare il Vangelo della Santa Famiglia nel suo giorno solenne; e così ho immaginato la famiglia cristiana sul modello di quella Santa di Nazareth: un fiume d’acqua che mai si interrompe, non un lago di acqua ferma o addiritturauno stagno di acqua puzzolente; quale acqua corsiva, padre? Eccola: sorprese continue ad ogni angolo di vita, eventi improvvisi, gioie inaspettate o preparate, costruite o volute, notizie di dolori e malattie, crescita di figli, sviluppi nei loro modi di pensare e di agire, nonni che si fanno anziani bisognosi di attenzioni maggiori, dialoghi da costruire o risanare continuamente, nascite di bambini da curare e che stravolgono il ritmo della notte e dei giorni, fratture di rapporti da recuperare all’interno e all’esterno della famiglia, ramificazioni da instaurare nella comunità per non far diventare la famiglia unapiccola pozzanghera, momenti celebrativi importanti a cui prepararsi con sforzi di partecipazione, ascolti da dedicare a chi rischia di cercare altrove rifugi non trovati, attimi di distensione e di sano riposo, necessari come l’ “aria ossigenante”, lutti da digerire e da integrare con nuove impostazioni di vita, perdite improvvise che lasciano il vuoto, partenze di giovani per lavoro o per studio con la dura accettazione della realtà di fanciulli ormai cresciuti, spinte alle partenze dei giovani per volare verso le proprie responsabilità.Don Luigi, ma allora non è più comodo per noi un bel laghetto, piccolino, acqua serena, tranquilla, mai onde, acque agitate, sussulti, increspature, pericoli, travagli e fatiche? Carissimi e carissime, la strada larga o la strada stretta, la comodità o la comunità, la Trinità o la monade, la famiglia o il single, a noi e non ai posteri “l’ardua sentenza”. Anzi noi qui decidiamo come sempre per le generazioni future, oggi rischiando di scegliere, a mio modesto parere, di lasciare un mondo senza prospettive, triste e circoscritto. Carissimi e carissime, ogni fiume ha la sua Sorgente, la fonte da cui scaturisce, il suo Eterno perché e il suo infinito per-chì; nessun fiume del mondo esiste o si alimenta da solo; ogni fiume, riconoscente, deve alla sorgente l’abbondanza e la pulizia delle sue acque; se si allontana da essa malauguratamente perde tutta la sua ragion d’esistere; lungo il suo corso poi ogni fiume può trovare cause di inquinamento e di sporcizie, che possono renderlo nero ed invivibile per i pesci, le alghe ed il verde in genere; se pulito, invece, può essere fonte di allegria e di sussistenza per paesi e campagne, villaggi e vigne floride. Quanti paesi sono nati lungo fiumi e corsi d’acqua prosperi! Ad essi devono il loro continuo vivere esvilupparsi!Ogni fiume poi sfocia nel mare, per noi quello della Gloria, che ci collega ed unisce direttamente alla Sorgente.
Aiutaci, Signore, a pensarci soltanto come rivoli o fiumi di acqua corrente e mai pozzanghere di acqua sporca, che non hanno nessun scopo d’essere e sostienici nel coraggio di progettarci e di investire le nostre risorse migliori per essere fiumi di acqua trasparente e cristallina; dona la bellezza ai giovani di attingere interiormente alla Sorgente, dove ti perdi nella frescura e nella pulizia di sentimenti di innamoramenti ed invaghimenti del cuore e fa che non cadiamo nell’errore di ristagnare una vita intera con la nostra barchetta nella comodità dell’acqua di un lago mai agitato: aiutaci a non pensare questo modello come credibile e spendibile; facci amare il rischio, dopo essere stati toccati e turbati in “positivo” dalla Sorgente, di salpare per la navigazione del fiume della famiglia cristiana, sapendo che in essa troveremo come veri compagni Maria, Giuseppe e Gesù di Nazareth.
Buona navigazione a tutti, in modo cordiale ai giovani e per favore non andate mai da soli, non illudetevi: non andrete molto lontano, stiamo insieme e vicini, raggiungeremo il Grande mare prima o poi.
Don Luigi, servo navigante?