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Paginetta per i catechisti: NEL CUORE DI DIO

TITOLO: NEL CUORE DI DIO: Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, sappiamo benissimo quanto sia facile nei nostri rapporti umani incappare nell’errore dei fraintendimenti:molto spesso infatti, ci capita di non comprendere bene la vera intenzione dell’altro, anche se vive accanto a noi; a volte la causa è data dal fatto che dell’ animo di quella persona non abbiamo ben compreso la vera  e profonda intenzione:  in questo la fretta non è nostra alleata; meno male che con i chiarimenti e le scuse abbiamo sempre la possibilità di recuperare sia la persona che la relazione incrinata. Penso che vi sarete chiesto il motivo di un tale ingresso sul “palco” della nostra paginetta, in occasione della terza domenica del tempo ordinario, visto che nelle letture di equivoci tra persone non si parla. Eccomi allora: oggi, domenica interamente dedicata nella Chiesa all’approfondimento del valore della Parola di Dio, io ho la sensazione dello spirito che queste pagine della Sacra Scrittura ci permettano di cogliere il profondo e vero desiderio che risiede nel Cuore di Dio in relazione a noi suoi figli; Egli ci chiede, al di là di tutto e dentro tutto, primariamente la conversione: questo sì, sta a cuore a Dio, sicuramente! La conversione, quella che Giona, pur non credendoci fino in fondo, ha annunciato ai Niniviti, ottenendo un riscontro molto al di là delle sue stesse attese e quella che il Profeta per eccellenza, Gesù, annuncia ancora a noi nel Vangelo; infatti sono le prime parole del Maestro nella sua predicazione per le strade della Palestina nel Vangelo secondo Marco, compagnia lieta di questo anno liturgico. E’ fatta, allora direste voi! Tutto qui, don Luigi? Sì, tutto qui, ma “a chiacchiere!” Perché poi nei fatti intorno a questo Supremo Desiderio di Dio nascono i famosi fraintendimenti di cui prima; noi umani innanzitutto cominciamo a giocare al gioco dei “finti sordi”: siamo bravissimi, fino ad esserne campioni! Facciamo finta cioè che non abbiamo capito o che in fondo la conversione non riguarda noi, già belli e bravi, ma i popoli non evangelizzati; in cosa dovremmo convertirci noi? Oppure giochiamo con Dio a perdere tempo, ad allungarlo e stiracchiarlo, a ritardare la decisione, a prolungare i tempi della nostra scelta, prendendola per le “lunghe”; stiamo lì a cincischiare,quasi aspettando ancora “Godot” che scenda e ci faccia capire finalmente che è necessario e che il gioco vale la candela; oppure continuiamo a non “prendere sul serio” Dio, mantenendo la testa su due cuscini, come si dice popolarmente o i piedi in due scarpe; un passo indietro e uno avanti senza mai deciderci, dando il nostro cuore e la nostra decisione di fondo-vita ad idee o appartenenze tra di loro in evidente contrasto; e quando giochiamo a farei sordi con Dio, siamo capaci con Lui di chiedere soltanto, parlando noi e mai ascoltandoLo: se per caso poi non ci ascoltasse, allora siamo pronti a mettere in discussione perfino la sua stessa esistenza. Carissimi e carissime, ma con la conversione cosa ci chiede Dio innanzitutto? Il nostro cuore, la nostra appartenenza a Lui, il nostro deciderci per Lui, il nostro tuffarci nel Suo mare e rischiare, schierandoci per il Vangelo; e ancora la volontà chiara di cominciare a far ruotare la vita intorno alla Sua Parola, lasciando che pian piano Egli la prenda in mano, per farne quel che vuole. Con un immagine scrivo quindi che la conversione prima di essere una questione di scelte alternative al mondo, è un porsi davanti a Lui cuore a cuore,donandoGlielo; è un incontro di cuori, è l’amore da cuore a cuore:quello di Dio e quello dell’uomo che cominciano finalmente ad intendersi,senza confusioni e disturbi di linea. Così sicuramente il tempo sarà dalla nostra parte e con la sincera decisione di stare dietro di Lui, ce lo prenderemo tutto per poter convertire la nostra vita. La conversione quindi è un processo che la attraversa, rendendola bella e piena di sprint! Attenzione però a non perdere mai di vista il “per-chi” tante volte giochiamo a perdere e a lasciare comportamenti non attinenti al Vangelo; diversamente rischiamo di essere frustrati e addirittura tristi ed oppressi; perciò scrivo anche che in questo delicato campo Dio non va mai di fretta ed aspetta pazientemente i tempi di prova per raddrizzare “l’auto” della nostra vita e dirigerla verso di Lui: Egli infatti ci da la possibilità di confrontarci con il padre spirituale, di tornare indietro con il pentimento e la confessione, se abbiamo sbagliato, di carburare ben bene nel cuore i motori per la partenza di una vita evangelica ed anche il coraggio e l’umiltà di ritornare sui nostri passi per chiedere scusa a qualcuno che abbiamo offeso. Con la conversione è come se stessimo sempre in un laboratorio di riparazione o in un’officina per una continua revisione, rendendo nuova  e giovane la nostra persona; con tale processo sicuramente non ci si annoia mai, non si invecchia e ad ogni angolo del percorso si trovano belle e liete sorprese; senza dimenticarci anche del condimento del buon umore, che non guasta e delle necessarie soste della domenica per recuperare fiato e riprendere il cammino; la conversione soprattutto dice quanto vale la Parola! Una sola piccola briciola di essa può darci lo spunto per reindirizzare l’orientamento generale. Coraggio, non siete stanchi o stanche di lavorare su voi stessi, vero?

                                                                                                                                 Don Luigi, servo, in laboratorio con voi

23/01/2021 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: NEL CUORE DI DIO
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