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Paginetta per i catechisti: LE NOTE PIU’ BELLE

TITOLO: LE NOTE PIU’ BELLE! Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, chi di noi non conosce l’inno alla gioia di L.Van Beethoven? Chi non ricorda alcune nozioni rudimentali di musica, per cui sa che alcune tonalità e alcuni ritmi trasmettono gioia ed altri tristezza? Se non erro in campo psicologico, invece, si parla di musicoterapia, adatta in alcune situazioni patologiche per aiutare le persone in necessità di sostegno terapico od educativo. Del resto anche io, soprattutto quando arrivo a casa un poco teso o stanco, preferisco ascoltare un po’ di buona musica per distendermi e risollevare un po’ il morale: insomma la musica possiede un’indubbia capacità di trasmettere una bella carica risollevante. Bene, carissimi e carissime, anche oggi non mi spinge a scrivere il motivo di “rubare il mestiere” a qualcuno, ma solo di raccogliere prima per me e poi per voi qualche pensiero di commento e di reazione spirituale e pastorale sulla Parola della Domenica: quella in lieta questione è la terza di Avvento, chiamata appunto della gioia. Io ringrazio e riverisco in primis la Parola, e poi la Santa Madre Chiesa, che oggi mi appaiono agli occhi del cuore come quei direttori d’orchestra che invitano gli strumentisti e i coristi ad insistere su note, suoni e canti di così eccelsa audacia, tanto da sfiorare l’assurdo e l’anacronismo: esulta, gioisci, rallegrati, grida di gioia, non temere, Sion, non farti cadere le braccia, Egli gioirà per te, ti rinnoverà con il suo Amore, esulterà per te con grida di gioia ed infine acclama con tutto il cuore, sono gli inviti perentori che troviamo in Isaia; siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti; la vostra amabilità sia nota a tutti, non angustiatevi per nulla, dal canto suo ribadisce l’Apostolo Paolo. Quante note: tutte in maggiore, tutte intere liete e adrenaliche, mentre il direttore d’orchestra non manca di spiegarci il motivo per cui ci dona tali cenni e fiocchi in musica: il Signore è vicino; il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico, Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura; letteralmente Egli è dentro le tue viscere ed anche tu dentro le sue, come madre e figlio, come innamorati e forse più! Musica per le nostre orecchie: non spegnete per favore, lasciamoci cullare, mettiamoci a ballare, insieme, o almeno, se siamo timidi, accenniamo a qualche passo di danza; addirittura: potremmo interpretare la vita come un passo di danza sulle note che il Direttore d’orchestra accenna ed offre? Che ne dite? E se fossimo proprio noi il malato da curare? Ora, l’hai scritta proprio grossa, don Luigi! Mi sovviene qualche esperienza pastorale: un sacerdote, abituato per tradizione d’origine a ben altri ritmi liturgici e musicali, tenta per un’intera celebrazione di matrimonio in Italia di far cantare e partecipare con esultanza freddi fedeli: scoraggiato, in sacrestia, al termine, mi grida che quello è stato un funerale, secondo lui. Ci riempiamo di pillole energetiche anche per la mente, ma forse abbiamo i cuori vuoti e nello spirito troppo deserto, per far sì che fiorisca la pianticella della gioia, pur dentro e non fuori un contesto che per tutti presenta le sue asprezze! E se alla fine scoprissimo che di niente più della gioia abbiamo bisogno e che essa è diretta figlia della fede? Infatti la sua mancanza inesorabilmente ci dice che sta venendo meno la fede, cioè la capacità di vedere Dio all’opera oggi per me, per noi e per l’intero suo popolo con l’intenzione di continuare a liberarci dalle nostre oppressioni e tristezze; e se ci lasciamo alimentare nello spirito dalla gioia, poi finalmente la smettiamo di essere mendicanti di piaceri smodati e di felicità fittizie e vacue, che disturbano, fanno solo confusione, creando smarrimenti e sbandamenti.Don Luigi, servente e gioente

11/12/2021 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: LE NOTE PIU’ BELLE
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