Paginetta per i catechisti: IL VERO MAESTRO!
TITOLO: IL VERO MAESTRO! Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, mi e vi domando fraternamente: chi è il vero maestro? Chi sa rispondere a tutti i nostri quesiti ed interrogativi o chi riesce a suscitare le domande più profonde? Io ritengo che la risposta sia alquanto semplice, in quanto una coraggiosa e sapiente testimonianza di un insegnante è capace di suscitare stimoli spirituali tali, da scuoterci dal torpore e dalla mediocrità di vita. Così oggi si pone davanti ai miei occhi di fede la Santissima Trinità, che ci propongono il saporito pasto interiore della mensa della Parola di questa diciannovesima domenica del tempo ordinario. Ma in più ed in supporto io scorgo, sempre con i semplici sensori della mia fede, che tale nutrimento spirituale è accompagnato da una notte di travaglio e di stravolgimenti del mondo, a noi contemporaneo, di una intensità inimmaginabile: una pandemia che non accenna a diminuire, guerre che non si placano, eventi atmosferici e climatici estremi, sofferenze ambientali e naturali che non si contano….Eppur si move… Pure il nostro cuore ? Chissà! Ecco, allora, il mio grido ed appello: oggi, fratelli e sorelle, è l’ora delle grandi domande, inesorabilmente; qualcosa il Papà Maestro ci sta dicendo e non è qualcosa di poco od insignificante; per questo è il momento dell’ascolto, come anche il Sinodo ci suggerisce e del saggio discernimento, impastato con il dono del pensiero spirituale; ascolta chi è umile e ricerca, chi non si accontenta di risposte a buon mercato, chi rivolta il calzino per pulirlo tutto, chi va dai veri maestri quaggiù e bussa e cerca e chiede: cosa vuole il Maestro? Cosa ci sta chiedendo, suggerendo o addirittura gridando? Dove sta nascondendo il Suo volto, per mostrarcelo di nuovo sorridente? È contento di noi, Suoi figli e Sue figlie? Io, povero cercatore di verità, con la lampada della Parola tra le mani, in questa tremenda notte che attraversiamo, riesco solo ad appellarmi a voi perché di più, molto di più, ci stringiamo a “Chiesa”, a “Corpo” santo, ricordando un sicuro desiderio di Dio, che, come i vecchi aeroplani pubblicitari, mi sembra attraversare il cielo, da un capo all’altro: RITORNATE! Ritornate e servite; la vostra vita e la vostra gioia? Il servizio: luce vera, nella notte oscura dell’odierno pervasivo trionfo del non senso e del non pensiero, della violenza, minima e massima e dell’io-latria. Salviamoci, la barca rischia di affondare. I Maestri e i Capitani, vita e Parola, stanno in cattedra, non ve ne accorgete? Stanno insegnando addirittura con il microfono, persino con un megafono. DON LUIGI, INQUIETO SERVO