Paginetta per i catechisti: SOFFIAMO SUL FUOCO
TITOLO: SOFFIAMO SUL FUOCO ! Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, sappiamo bene ed a ragion veduta, che non si fa: soffiare sul fuoco in una famiglia od in una comunità, in genere, vuol dire alimentare tensioni e divisioni tra i membri, con parole e gesti avventati e stolti. Umanamente scrivendo, quindi, a noi spetta gettare acqua sul fuoco, favorendo riconciliazione e dialogo fraterno, “a più non posso”. Ma oggi, ventesima domenica del tempo ordinario, Gesù ci sorprende, con una Parola evangelica al limite ed anche oltre il razionale, se noi non la comprendiamo nel senso giusto, che è quello spirituale. Io, sinceramente, da pastore un poco, per non scrivere, molto sofferente, per la freddezza degli animi umani, la trovo bellissima ed incoraggiante: mi dice, come una fonte di Luce, che noi possediamo una grandissima speranza, pur in fondo al tunnel del ghiaccio spirituale mondano; io, come anche ognuno ed ognuna di voi, sono chiamato in primis a mettermi vicino a Lui, che ancora oggi sta gettando Fuoco, come un piromane incallito ed impenitente; dove, don Luigi? Nelle anime, perché ardano di santi desideri e di sani e saggi propositi di bene e di bellezza; perché siano infuocate dalla voglia di pregare e di radunarsi nella Sua Chiesa, ascoltando la Sua Parola di vita; per essere fedeli alle promesse del S.Battesimo e non più peccare; per spendersi e consumarsi per la comunità, mettendo con calorosa carità il proprio talento a servizio del prossimo; per lasciarsi condurre nell’azione da alti ideali di vita, con la speranza, tutta e solo del Vangelo, di poterli attuare; per volgersi verso gli altri per salutare, incontrare, dialogare, aver fiducia ed amare l’uomo che cammina “accanto a me dall’altra parte della strada”, canterebbe il fratello Zucchero Fornaciari; per sognare ancora ad occhi aperti, anche se si è anziani od anziane e per avere visioni coinvolgenti, prima di tutto per se stessi, se si è giovani; per credere che il nuovo è possibile e che dipende da me, se lo costruisco ogni giorno, anche da solo, ben sapendo, nella fiducia evangelica, che tutto dipende da Lui. Davanti a questa pagina evangelica così bella e rivoluzionaria, se solo pensiamo ai danni enormi degli incendi nel cuore del continente europeo, noi dobbiamo avvertire il senso del peccato per le nostre tante omissioni, cioè per aver fatto spegnere dentro di noi ogni fiammella dello Spirito, che avrebbe voluto invece condurci a guardare ed aspirare in alto ed anche intorno a noi, per amare. Da professore scriverei: vietato coniugare il verbo DISINTERESSARSI, con tutti i suoi derivati dialettali che, purtroppo, conosciamo bene. E se operatori ecclesiali, per Grazia di vocazione da Dio costituiti, non lasciamo solo il Piromane: con la preghiera continua, impastata da desideri e aspirazioni ininterrotti, mettiamoci ad alimentare l’incendio spirituale che nella Chiesa ci fonda in unità e sciolga, consumandola in ogni istante, la voce dell’orgoglio e del culto al proprio io. DON LUIGI, SPIRITUALE PIROMANE