Paginetta per i catechisti: Che indulgenza!
Carissimi catechisti e catechiste,
umilmente chiediamo l’aiuto dello Spirito Santo, che, nella seconda Lettura, San Paolo ci ha garantito viene in aiuto alla nostra debolezza ed incapacità di retta interpretazione della Parola, perché possiamo invece ben conoscere “la lettera” che Dio ci invia come ad amici, per essere nel mondo e nella sua Chiesa testimoni ed annunciatori del suo Amore. In questa XVI Domenica del Tempo Ordinario ci viene donato il messaggio, pieno di speranza, del Cuore paziente di Dio; potremmo dire che ci viene “disegnato”, come fanno a volte i bambini, il Cuore di Dio Padre e descritto anche i sentimenti e i pensieri che lo abitano. Sono i “pensieri”di un Padre, che non va di fretta nel valutare le opere dei suoi figli, e perciò dona a noi tutto il “tempo”, diventato così “occasione di Grazia”, cioè di conversione; Lui è bravo in matematica, ma i conti preferisce tirarli alla fine, per cui rivolge a noi suoi figli, che siamo nei travagli ed anche nelle tenebre di questo mondo, la chiamata a ravvederci e convertirci dal male delle nostre azioni, attraverso la Parola e la Santa Chiesa; questo Lo renderà senz’altro “contento e gioioso”, in Cielo si farà festa, perché Dio Padre ci può donare la sua Misericordia, avendo trovato nei cuori dei figli porte aperte: allora non ritarderà, allora sì che andrà di fretta; nel donarci Misericordia non perderà tempo, né tentennerà. A noi spetta, invece, la “fretta” a convertirci e ad approfittare del tempo presente, come occasione di Grazia donataci da Dio Padre, soprattutto, direi, quelle situazioni di vita che noi, umanamente, facciamo più fatica ad accettare. Certamente infatti questo brano di Vangelo ci aiuta anche a guardare con occhi e cuore diversi le sofferenze di questo mondo, legate ad incomprensioni, tribolazioni varie, forme di persecuzione, che siamo tentati umanamente di rifiutare, ma che, con gli occhi di Dio, possiamo vedere come “occasione” di purificazione e di conversione a Lui. Ma allo stesso modo il Vangelo ci annuncia che alla fine dei nostri giorni ci sarà il giudizio, con cui Dio Padre separerà il buon grano dalla zizzania, che solo Lui conosce veramente; per cui la Parola spinge chiaramente noi cristiani ad avere grande pazienza verso gli altri e a non giudicare, semplicemente perché potremmo sbagliare nel valutare e confondere così il buon grano con la zizzania, in questo tempo che ci è dato, dove tutto è in una fase evolutiva, di crescita o decrescita. In nome di questa Parola così forte e bella, inoltre dico a me e a voi che non possiamo “scandalizzarci” dei travagli e delle tentazioni di questo passaggio terreno, che tante volte somiglia veramente ad un campo, dove non solo il Buon Dio semina il suo Buon Seme, ma anche l’avversario semina zizzania; lo vediamo nella Chiesa dagli scandali e lo notiamo nelle parrocchie e nelle anime dei nostri ragazzi, ai quali pure abbiamo trasmesso con amore sconfinato il Buon Seme di Dio, ma poi, nel passaggio degli anni, ci sembra che tutto sia volato via e il nemico abbia fatto valere la sua forza; il Vangelo ci dà speranza che il Seme Buono è presente ancora, magari insieme alla zizzania e a noi rivolge la chiamata semplicemente a continuare a seminare Buon Seme e non stare lì a perdere tempo nel tentativo di sradicare noi l’opera del Maligno; saremmo stolti! Non giudichiamo noi, non valutiamo noi, neanche dal numero della partecipazione alla S.Messa domenicale o dalla perseveranza agli incontri di catechesi; non facciamo l’errore, con il re Davide oserei dire “il peccato”, di “contare” il nostro popolo, i nostri ragazzi e di usare criteri sbagliati nel valutare “i buoni e i cattivi”: seminiamo, seminiamo, seminiamo! Concludo ricordando che il papa ha scritto davanti alla porta del suo studio: “vietato lamentarsi”; a me sembra che davanti al cuore di ogni persona Dio Padre, che solo ne è il “Padrone”, ha posto un cartello, con su scritto: STOP! PROPRIETA’ PRIVATA! VIETATO GIUDICARE!
Don Luigi, vostro servo