Paginetta per i catechisti: Ascensione di luce
Carissimi/e catechisti/e,
in questa domenica festeggiamo la solennità dell’Ascensione e ricordiamo l’anima santa del papa beato Paolo VI, che proprio in questo giorno salì al cielo. Quando, all’inizio della settimana, ho cominciato a leggere le pagine della Parola di Dio di questa solennità, mi sono subito chiesto cosa può valere ancora oggi questo messaggio, tutto incentrato sull’importanza della preghiera alta di contemplazione: sento, infatti, molto forte che, in questa società così legata alla vita attiva, potrebbe sembrare superato il messaggio di un’ esperienza di vita contemplativa, come quella a cui furono chiamati i discepoli con Gesù; ma ci chiediamo insieme, è veramente così? Questo uomo di oggi ci sembra “pieno di gioia” e nella pace solo perché è attivissimo, fino a tarda ora e riesce a riempire la sua agenda di mille impegni e a correre a destra e a sinistra senza un attimo di sosta? Il volto dell’uomo oggi non appare sereno e disteso, sembra tanto che manchi qualcosa al suo andare e che cerchi nelle cose di questo mondo una pace difficile da trovare. Questa Domenica allora, con le pagine così belle della Scrittura, si staglia in tutto il suo valore: la vita contemplativa è una chiamata di Gesù ed è strettamente legata a quella attiva; tutti nella Chiesa del Signore siamo chiamati ad unire Marta e Maria, la vita attiva e quella contemplativa: nell’esperienza forte dell’amicizia e del dialogo d’amore con Gesù siamo chiamati a nutrire il nostro spirito di quelle energie spirituali che ci possono sostenere nelle fatiche, che siamo chiamati ad affrontare, “riempiendoci” letteralmente di Dio e del suo Amore per riversarlo sul mondo. Esso attende una Parola di luce, ancora cerca la Lampada sul monte. Sì, la Chiesa è posta come lampada sul monte e in mezzo al mondo, per illuminare i cuori disorientati e smarriti e donare loro la Grazia consolante. E’ questo il valore degli istituti di vita contemplativa in mezzo alle città degli uomini, o di quelle esperienze forti di Gesù che possiamo compiere nelle parrocchie con l’adorazione eucaristica o i momenti di ritiro e di esercizi spirituali. Certamente non è facile mettere insieme i due aspetti, la vita attiva e quella contemplativa: è un esercizio continuo e sempre da sottoporre a verifica, perché non appena pende troppo un lato, si squilibra qualcosa, entra in crisi un poco la nostra vita; inoltre solo con la luce nel cuore, che ci dà l’amicizia coltivata con Gesù, noi possiamo sostenere con gioia il peso delle nostre croci dietro di Lui e soprattutto darGli testimonianza nel momento in cui siamo chiamati a vivere delle prove forti per Lui; con la sua Forza, acquistata attraverso la preghiera, potremo non scoraggiarci e non tirarci indietro, continuando ad essere suoi amici, pure in mezzo alle tribolazioni del mondo e della vita di fede: i discepoli scesero dal monte su invito di Gesù, per essere nel mondo suoi testimoni e portare a tutti il Lieto Messaggio; avevano fatto quella bella esperienza, anticipo del Paradiso, poi dovevano andare: per loro non era giunta ancora l’ora di sostare per essere presso Dio e contemplarLo giorno e notte come fanno gli angeli. Questa Bellezza ci attende, il nostro cuore aspetta ed intanto nei travagli, da questa fervida attesa, ci sentiamo sostenuti ed incoraggiati.
Vostro servo
Don Luigi