Paginetta per i catechisti: DIO PAPA’ E MAMMA CERCA DI SVEGLIARCI
TITOLO: DIO PAPA’ E MAMMA CERCA DI SVEGLIARCI: Carissimi/e catechisti/e, sento dal profondo del cuore innanzitutto di augurarvi un buon anno liturgico: è come augurarci, come fa papa Francesco la Domenica, un buon pranzo: buon pranzo allora a tutti voi alle Tavole della Grazia di Gesù per tutto l’anno liturgico. Saremo in buona compagnia a Tavola: l’evangelista Marco starà con noi ogni Domenica e ci parlerà di Gesù e dei suoi gesti d’amore! Apriamo le porte del nostro cuore all’ascolto. I primi pasti ci vengono serviti in un tempo denominato “Avvento”, perché ci richiama la venuta di Gesù. La liturgia di questa Domenica, la prima, è dominata da un verbo, risposta dell’uomo alla venuta, vegliate! E’ bello allora vedere il significato compreso in queste pagine della Scrittura in una relazione d’Amore di Dio e dell’uomo: Dio veramente squarcia i cieli, come sospira il profeta Isaia e scende, va incontro all’uomo, lo precede sulla strada dell’incontro, compie tanti chilometri in più, parte sempre prima, non si stanca, lascia i suoi “cieli” e irrompe con sorpresa nella storia, facendosi prossimo ad ogni uomo che cammina come pellegrino e lo attende come compagno indivisibile; la storia perciò non è più la stessa e la terra è “sposata” e chiamata suo compiacimento. Comprendiamo allora, ma con il cuore, che l’uomo da questa iniziativa sorprendente ed immeritata di Dio è “provocato” ad una risposta, a dare un segnale, a donare il suo “like”, sempre e solo se vuole: qui però, lo diciamo con tristezza, entrano in gioco le dissipazioni dell’uomo, le sue distrazioni, il pericolo forte e la tentazione sempre latente di addomentarsi, di non acccorgersi che c’è Qualcuno che lo chiama e lo sveglia, destandolo dal sonno! Avete mai provato la dolce sensazione, magari da bambini, di continuare a dormire mentre mamma o papà tentavano inutilmente di svegliarci? Ecco, lì ,in quella “velata”resistenza è compreso tutto il messaggio di Dio di questa Domenica: Dio Papà e Mamma cerca di svegliarci, dicendoci: guarda che sono venuto a trovarti, sono sceso dal cielo per te, mi sono un po’ stancato, ma l’Amore vero fa superare tutte le stanchezze; svegliati ora, figlio/a mio/a, non continuare a dormire, mettiti in attivo, destati, datti da fare, non vedi forse quante cose puoi fare per Me? Siccome ci sto anche Io come Luce, nel mondo è giorno e “la notte” del peccato è passata e di giorno non si dorme, si opera, ci si dà da fare; tieni gli occhi aperti, perciò, renditi conto del mondo “nuovo” che ti sta intorno, della gente che ti chiede una mano, dei bisogni che ci sono, delle necessità impellenti, vivi una vita ad occhi aperti, non chiuderti nel tuo “ego” ovattato, accetta la realtà come è e cerca di ascoltare la mia Parola, i miei suggerimenti, per poter costruire qualcosa di bello con il tuo operare. Sii inquieto nell’anima, cerca, se tu cerchi certamente Mi troverai, non pensare semplicemente come fanno tutti, adeguandoti, ma cerca e con gli occhi aperti renditi conto dove Io Mi nascondo e sono presente e ti parlo, e chi sono quelle persone che stanno in tua compagnia che ti possono parlare di Me, dei Miei gesti e delle Mie parole, che addirittura Mi possono rendere vivo, permettendoMi di donarMi a te completamente e non disprezzarli, anzi inquietali, abbi colloqui interiori con loro, perché tu possa comprendere meglio cosa veramente ti chiedo personalmente e accogliMi anche dopo che ti sei un po’ stancato o distratto, pensando ad altre ricchezze di questo mondo e distogliendo i tuoi occhi dalla mia Volontà e dal Mio Amore: sappi che ritornerò ad abbracciarti e a venirti incontro ogni volta, se tu lo vuoi! E poi, destandoti dal sonno, guarda con gli occhi del cuore la realtà intorno a te e soprattutto le persone che ti stanno intorno, ascolta le loro storie, abbine cura, prendile a cuore, accompagnale, fatti compagno di cammino, non procedere con le cuffiette nelle orecchie o con il telefonino sempre tra le mani e non far finta di non sentire, ascolta il loro grido, te le affido perché tu le possa custodire, anzi dico a tutti: custoditevi a vicenda! Sappiatelo, questa è la Chiesa!
don Luigi, servo vostro